GIORNATA AMBIENTE: COLDIRETTI PUGLIA, A RISCHIO DESERTIFICAZIONE 57% TERRITORIO PUGLIESE; SICCITÀ EVENTO CLIMATICO ESTREMO PIÙ TEMUTO

In Puglia è a rischio desertificazione il 57% del territorio, soprattutto a causa di eventi climatici estremi come la siccità che stringe la regione in una morsa, con un conto salato pagato dall’agricoltura che solo nel 2024 ha superato 1 miliardo di euro e le previsioni per le prossime campagne produttive sono a tinte fosche. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente che si celebra il 5 giugno, quando già oggi a causa della mancanza di piogge gli invasi della Capitanata trattengono complessivamente solo 109 milioni di metri cubi, pari al 33% di riempimento.

Sono a rischio produzioni di alta qualità come grano, ortaggi, frutta e importanti superfici a pomodoro, un patrimonio agricolo – insiste Coldiretti Puglia – che è costato fatica e investimenti alle numerose aziende agricole e che rischia di essere compromesso, con gravissime ripercussioni non solo di carattere economico, ma anche sociale, se si considera la quantità di mano d’opera che viene impiegata.

Ma gli eventi climatici estremi mettono a repentaglio anche le 139 specie vegetali e 9 animali a rischio estinzione in Puglia, registrate come biodiverse, oltre 245mila ettari di aree naturali protette, di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali – del Gargano e dell’Alta Murgia – e l’8,3% da aree naturali e riserve naturali marine. E’ l’enorme ‘patrimonio biodiverso’ della Puglia, dove le provincie che presentano la più alta percentuale di territorio – aggiunge Coldiretti Puglia – soggetta a protezione sono quella di Foggia (51,5%) e Bari (27,7%). In questi luoghi protetti la varietà vegetale comprende 2.500 specie. Va rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori, perché il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull’altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile.

In Puglia 9 comuni su 10, pari all’89% del totale, sono a rischio idrogeologico anche per effetto del cambiamento climatico che aggrava lo stato di salute di un territorio già molto fragile per la cementificazione e l’abbandono, oltre che le distese di pannelli fotovoltaici a terra. A questa situazione – sottolinea la Coldiretti Puglia – non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa dell’abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili. 

In Puglia risultano consumati ben 160mila ettari, di cui 28.149 a Foggia, 37.275 ettari a Bari, 39.739 ettari a Lecce, 11.105 ettari nella BAT, 19.989 ettari a Brindisi, 23.747 ettari a Taranto e a questa situazione – sottolinea la Coldiretti regionale – non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile a causa dell’abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili.  Per questo – continua la Coldiretti Puglia – va difeso il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.

Occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo attesa da quasi un decennio e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio, ma sono anche necessari – conclude Coldiretti –  interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini per l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e usarla quando serve in modo da gestire gli effetti dei cambiamenti climatici e aumentare la capacità produttiva.