Giornata internazionale della donna: rafforzare la rappresentanza delle donne in politica e sicurezza

I deputati e i deputati nazionali dell’UE e dei paesi candidati hanno discusso giovedì con gli esperti su come garantire una migliore partecipazione delle donne al processo decisionale politico e alla costruzione della pace.

Aprendo la riunione della commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, la presidente Lina Gálvez (S&D, ES) ha dato il benvenuto ai membri dei parlamenti nazionali dell’UE, dei paesi candidati e dell’EFTA, sottolineando il contesto dei conflitti in corso nel mondo, in particolare l’aggressione della Russia contro l’Ucraina. Ha sottolineato l’allarmante contraccolpo globale contro i diritti delle donne; sottolineando che, sebbene l’umanità sia progredita nell’intelligenza artificiale e nella tecnologia digitale, i progressi in materia di uguaglianza di genere e diritti umani sono rimasti troppo lenti e oggi ci troviamo di fronte a una reazione negativa contro i diritti delle donne in tutto il mondo. Poiché le donne e le ragazze sono sempre state e rimangono la maggior parte delle vittime della guerra, sono spesso escluse quando si tratta di costruire la pace e di prendere le più alte decisioni politiche sul loro futuro.

In un videomessaggio, la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha sottolineato l’esclusione delle donne dai tavoli decisionali politici e decisionali chiave in tempo di guerra. Ha reso omaggio alle donne coraggiose che combattono nelle zone di guerra, descrivendole come una fonte di ispirazione, e ha concluso che la pace è più forte quando le donne hanno una voce.

La ministra polacca per l’Uguaglianza Katarzyna Kotula ha sottolineato il ruolo fondamentale delle donne negli sforzi di pace, sottolineando che le donne sono pilastri di speranza, resilienza e resistenza, in particolare in Ucraina. Hadja Lahbib, commissaria per l’Uguaglianza, la preparazione e la gestione delle crisi, ha riconosciuto il momento attuale come un punto di svolta per i diritti delle donne in Europa, mettendo in guardia contro i crescenti attacchi globali all’uguaglianza di genere. Ha sottolineato il ruolo essenziale delle donne nella società e nelle strutture familiari durante i conflitti e ha affermato che l’imminente tabella di marcia per i diritti delle donne rafforzerà l’impegno politico dell’UE per l’uguaglianza di genere, affrontando le sfide sociali, economiche e tecnologiche.

Durante il primo panel, il tenente colonnello Diana Morais, consigliere del ministro della Difesa nazionale portoghese, e il generale Elanor Boekholt O’Sullivan, vicedirettore generale per la politica nei Paesi Bassi (tramite videomessaggio), hanno sottolineato l’importanza che le donne esplorino le opzioni di partecipazione alla sicurezza e alla difesa, sottolineando che nessun talento dovrebbe andare sprecato nello sforzo di proteggere le società. La dott.ssa Kalliopi Chainoglou, professore associato di diritto internazionale presso l’Università della Macedonia, in Grecia, ha fatto eco a questo sentimento, sottolineando la necessità di promuovere la partecipazione delle donne alla diplomazia e alla difesa, dove le donne rimangono significativamente sottorappresentate, attraverso modelli di ruolo forti e una formazione specializzata, in particolare nei settori STEM. Jonna Naumanen, SEAE, ha parlato della persistenza di stereotipi di genere dannosi, della diffusione della disinformazione e della mancanza di finanziamenti come principali ostacoli al raggiungimento di un’autentica uguaglianza di genere. Ha anche sottolineato come l’aumento dei conflitti violenti in tutto il mondo continui ad avere un impatto devastante su donne e ragazze.

Nel secondo panel, Yelyzaveta Boryskina, Lobby delle donne della Piattaforma SD in Ucraina, ha evidenziato il ruolo attivo delle donne nella difesa del paese, con 60.000 donne che partecipano alla protezione del paese. Nonostante i loro contributi significativi, ha sottolineato che l’Ucraina ha solo due generali donne e che le donne sono in generale sottorappresentate nelle posizioni di leadership. Nel contesto della guerra e dell’occupazione in corso, la violenza sessuale è stata usata come arma di guerra. Mariam Safi, dell’Organizzazione per la ricerca politica e gli studi sullo sviluppo (DROPS) in Afghanistan, ha fatto luce sulla terribile situazione in cui versano le donne afghane a causa di un “apartheid di genere” imposto dai talebani. Ha esortato la comunità internazionale a sostenere le donne afghane difendendo i diritti umani e ritenendo responsabili i responsabili. In tale contesto, ha accolto con favore la risoluzione del Parlamento europeo del settembre 2024 che condanna il peggioramento delle condizioni delle donne in Afghanistan.

Gli eurodeputati e i deputati nazionali hanno espresso compassione e sostegno per le donne afghane, pur riconoscendo che nessun paese è immune da battute d’arresto nei diritti delle donne. C’è stato un ampio consenso sul fatto che le donne hanno bisogno di una maggiore rappresentanza in politica e di posizioni di leadership per guidare un cambiamento significativo, nonché di un posto al tavolo dove vengono prese le decisioni sulla guerra e sulla pace. I partecipanti hanno anche riconosciuto le situazioni estremamente difficili che le donne devono affrontare in molte parti del mondo e le crescenti sfide per i diritti delle donne già acquisiti a livello globale. Alla luce dell’attuale allontanamento da un ordine globale basato su regole, è stato chiesto di istituire una piattaforma mondiale per collegare le donne leader nella definizione di un sistema internazionale più giusto e stabile.