
Grano ‘schedato’ con Granaio Italia, il sistema informatico nazionale per il monitoraggio delle giacenze di cereali che è entrato in funzione, quando i prezzi del grano sono in caduta libera anche a causa delle importazioni selvagge dall’estero e della scarsa valorizzazione del prodotto regionale. A darne notizia è Coldiretti Puglia, con lo strumento che è nato con la Legge di Bilancio 2021 (art. 1, comma 142, L. 178/2020), è stato presentato ufficialmente dal Masaf, che ha annunciato l’attivazione della piattaforma telematica all’interno del portale SIAN a partire dal 31 luglio 2025, quando anche nell’attuale campagna sono arrivati dal Canada quasi 800mila tonnellate di grano duro, oltre il doppio (+104%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, una vera e propria invasione a conferma di un trend che negli ultimi anni ha visto una serie di Paesi, dallo stesso Canada alla Turchia, fino alla Russia, alternarsi di fatto nell’inondare il mercato italiano di prodotto, con gli arrivi che aumentano con l’avvicinarsi del periodo di raccolta, facendo crollare i prezzi del grano Made in Italy.
Il sistema coinvolge, in modo diretto, aziende agricole, cooperative, consorzi, imprese commerciali, importatori e trasformatori che acquisiscono o vendono cereali, nazionali o esteri, imponendo nuovi obblighi di registrazione delle giacenze. Gli operatori che movimentano, nell’arco di un anno solare, quantità superiori a specifiche soglie (30 tonnellate di frumento duro, 40 di frumento tenero, 80 di mais, 40 di orzo, 60 di sorgo, 30 di avena, farro, segale, miglio, frumento segalato o scagliola) saranno tenuti a comunicare al SIAN, in forma aggregata, il totale delle operazioni di carico e scarico effettuate ogni trimestre. La scadenza per la trasmissione dei dati è fissata al ventesimo giorno del mese successivo alla fine del trimestre di riferimento.
E’ SOS speculazioni sul grano che viene pagato agli agricoltori quasi venti euro in meno a tonnellata rispetto allo scorso anno nonostante una produzione sotto la media storica, con l’Ismea che ha confermato le previsioni fatte da Coldiretti e Cai – Consorzi Agrari d’Italia a inizio trebbiatura, una quantità nettamente inferiore rispetto alle stime ottimistiche diffuse da industriali e realtà ad essi collegate.
In Puglia i costi sono balzati a 1200 euro ad ettaro, mentre è bufera per i prezzi in caduta libera alle borse merci, con le quotazioni del grano duro che a luglio hanno perso un altro 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e 15% rispetto a Febbraio 2025, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea relativi alla borsa di Foggia, punto di riferimento per i prezzi dei cereali. A rischio c’è la sopravvivenza di 38mila aziende cerealicole in Puglia, il Granaio d’Italia, con l’andamento al ribasso che mette a repentaglio anche l’attuale campagna di raccolta, caratterizzata da qualità eccellente e quantità in calo, con la siccità che stringe i campi in una morsa.
A pesare è ancora una volta il fenomeno delle importazioni selvagge, con i primi quattro mesi del 2025 che hanno visto un incremento degli arrivi del 28%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, con l’effetto di far crollare il prezzo di quello nazionale. Le importazioni di grano canadese sono addirittura raddoppiate nello stesso periodo rispetto alla campagna commerciale precedente. Coldiretti Puglia valuta positivamente il principio di trasparenza alla base di Granaio Italia, ma deve andare di pari passo con la semplificazione e la tutela del lavoro degli agricoltori, già fortemente provati dalle sfide del mercato, dall’aumento dei costi di produzione e dai cambiamenti climatici.