GRANO: COLDIRETTI PUGLIA, PERDE ALTRI 2 EURO/TON A BORSA MERCI BARI; QUALITÀ IN CRESCITA MA PREOCCUPA -7% DURO

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Contratti di filiera per tutelare gli agricoltori dalle fluttuazioni di mercato legate all’invasione di prodotto straniero

Il grano pugliese perde altri 2 euro a tonnellata, un trend negativo che rischia di mettere a repentaglio anche la prossima campagna di raccolta, con i contratti di filiera che divengono strumenti sostanziali per tutelare gli agricoltori dalle fluttuazioni di mercato legate all’invasione di prodotto straniero. A darne notizia è Coldiretti Puglia, alla luce del calo del prezzo del grano alla Borsa Merci della Camera di Commercio Bari, in occasione del bilancio tracciato da Consorzi Agrari d’Italia (CAI) e Coldiretti a chiusura delle Giornate in Campo, evento dedicato ai cereali.

Isole. Nonostante alcune stime che indicano un aumento delle quantità prodotte e delle superfici coltivate, dall’osservatorio CAI-Coldiretti i riscontri sul campo raccontano una realtà differente e meno rosea. Se la campagna cerealicola 2024/2025 si sta per chiudere con segnali complessivamente positivi in termini di qualità delle colture, non mancano elementi di preoccupazione, a partire dalla contrazione delle superfici coltivate a grano duro, con una  media delle superfici coltivate tra il 6% e l’8%, con punte fino al -10% al Sud e In alcune aree interne della Puglia, le rese risultano in netta ripresa, con produzioni medie di 40-45 q.li/ha, in netto miglioramento rispetto ai 15-20 q.li/ha dell’annata precedente.

“La campagna 2024/2025 presenta luci che ci confortano, ma anche ombre che preoccupano” – commenta Gianluca Lelli, Amministratore Delegato di Consorzi Agrari d’Italia. “Registriamo un ritorno a rese più soddisfacenti, grazie a condizioni climatiche favorevoli e una qualità che si conferma un punto di forza per l’intera filiera agroalimentare italiana. Tuttavia, non possiamo ignorare la forte contrazione delle superfici dedicate, ad esempio, al grano duro, probabilmente legata ai risultati deludenti della raccolta 2023/2024”.

Per garantire una corretta remunerazione agli agricoltori e rendere sostenibile la coltivazione del grano duro, CAI continua a investire nello strumento dei contratti di filiera, ritenuto centrale per il futuro dell’agricoltura italiana, considerate le fluttuazioni legate all’invasione di cereale straniero. Un trend che negli ultimi anni ha visto una serie di Paesi, dal Canada alla Turchia, fino alla Russia, alternarsi di fatto nell’inondare il mercato italiano di prodotto, spesso in coincidenza con il periodo di raccolta, con il risultato di far crollare le quotazioni del grano nazionale.

Attualmente, i contratti attivi promossi da Consorzi Agrari d’Italia includono 20 diverse produzioni, di cui 10 relative al frumento, con l’obiettivo di valorizzare al massimo la produzione nazionale. Il frumento rappresenta oltre il 50% del volume totale ritirato da CAI, per un totale di circa 407 mila tonnellate: è il prodotto principale per l’azienda. Proprio per rafforzare questo impegno, CAI ha recentemente lanciato l’iniziativa “Cereale Sicuro”, un’offerta innovativa pensata per valorizzare il lavoro degli agricoltori italiani.

“Cereale Sicuro”, spiega Lelli, “garantisce il collocamento del prodotto a fine raccolto a chi ha scelto di sottoscrivere un accordo di conferimento per la stagione 2025 con CAI. Questo consente agli agricoltori di assicurarsi, fin dall’inizio della semina, un compratore certo. Gli aderenti hanno accesso prioritario ai contratti di filiera, con la possibilità di fissare in anticipo il prezzo di ritiro, offrendo così certezze e trasparenza sin dalla firma”. Inoltre, tutti i mezzi tecnici necessari per la produzione vengono forniti da CAI, con la possibilità di pagare a settembre 2025, dopo la raccolta e la vendita del prodotto.

CAI offre anche uno strumento unico in Italia: i cosiddetti “contratti di protezione”, già ampiamente utilizzati negli Stati Uniti e in Francia. Questi consentono agli agricoltori di fissare il valore delle produzioni prima della semina o nel corso dell’annata agraria, senza dover attendere la consegna del prodotto. “Grazie a questi contratti”, continua Lelli, “l’imprenditore può cogliere congiunture di mercato favorevoli in ogni fase del ciclo colturale”. Con picchi di adesione che, in alcune aree del Paese, hanno raggiunto il 30% del grano tenero ritirato, lo strumento mostra un potenziale importante che merita di essere ulteriormente promosso e valorizzato.

Per la tappa ferrarese che chiude il ciclo di incontri localizzati in tutta Italia e dedicati ai cereali autunno vernini, sarà schierata per la prima volta una rappresentanza di tutti i servizi offerti da CAI: dall’assicurazione alla meccanizzazione, fino all’agricoltura 4.0. Un’occasione per conoscere da vicino il mondo di strumenti e soluzioni che Consorzi Agrari d’Italia mette a disposizione delle imprese agricole italiane. “Si tratta di un altro degli elementi di unicità che CAI mette a disposizione degli agricoltori che – pur rivolgendosi al loro agente territoriale di fiducia – potranno avere a disposizione tutte le competenze settoriali più spinte, forti di un ecosistema di servizi che dal seme al piatto riesce ad abbracciare tutte le esigenze dell’agricoltore moderno, includendo gli aspetti finanziari, assicurativi, di programmazione economica e di filiera” chiude Lelli.

A proposito di CAI – Consorzi Agrari d’Italia

CONSORZI AGRARI D’ITALIA nasce come soggetto di riferimento nazionale unico nel suo genere e lavora per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura in Italia, basandosi sui valori fondanti della tradizione dei Consorzi Agrari. CAI implementa una storica eredità con piani volti al futuro, per consolidare un ruolo di volano strategico e culturale dell’agricoltura del nostro Paese. Con CAI gli agricoltori diventano protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, basato sull’innovazione e sulla sostenibilità. Il progetto poggia su una rete che produce oltre 1 miliardo di ricavi annui e conta più di 20 mila soci, agendo come un vero e proprio “hub” per il collocamento delle grandi produzioni.

Ad oggi fanno parte di CONSORZI AGRARI D’ITALIA: Consorzio dell’Emilia, Consorzio del Tirreno, Consorzio Centro Sud, Consorzio Adriatico, Consorzio del Nord Est, Consorzio Agrario di Siena e BF spa.

CAI supporta le aziende agricole in tutto il territorio nazionale con un percorso di crescita basato su una razionalizzazione che nel medio periodo riduce i costi dei mezzi di produzione, un’assistenza tecnica completa, una vasta rete di prodotti e servizi, l’innovazione e la valorizzazione dei prodotti simbolo del Made in Italy, promuovendo accordi di filiera in grado di valorizzare sui mercati il lavoro giornaliero dei produttori e garantire qualità al consumatore.