
La JuVi Cremona passa a Lecce (73-85) nel match decisivo dei playout
Anche le storie più belle, purtroppo, prima o poi finiscono. La meravigliosa avventura di HDL Nardò Basket in A2, tra i giganti della pallacanestro nazionale, ha conosciuto stasera il suo ultimo capitolo. Gara 4 della serie playout con JuVi Ferraroni Cremona premia gli ospiti e condanna il Toro alla retrocessione in B nazionale. Una favola, un sogno vissuto da Nardò e dal Salento, una incredibile parentesi che, in ogni caso, resterà in eterno nei cuori e nella mente di chi in questi quattro anni ne ha vissuto un pezzettino, più o meno grande. La partita di stasera non produce rimpianti, ha vinto la squadra complessivamente più forte. Ma i rimpianti, forse, stanno disseminati nel corso di una stagione sbagliata e sfortunata.

Mecacci fa copia e incolla del quintetto di partenza di due giorni fa: Giuri, Smith, Mouaha, Stewart jr. e Pagani. Avvio frizzante e temperatura decisamente elevata in campo e sugli spalti. Smith, che non è in condizioni perfette, scippa subito un pallone dopo la palla a due e inaugura la lista dei marcatori, ma nei primi minuti è Pagani a dominare nel pitturato con tre canestri consecutivi. Cremona, come sempre, risponde colpo su colpo (11-12), trovando sempre soluzioni alternative sul fronte offensivo. Smith fa due falli e Mecacci è costretto a farlo accomodare in panca (entra Nikolic). Sul parquet anche Iannuzzi per Pagani. Mouaha colpisce dall’arco e Stewart jr. inchioda di forza, ma gli oroamaranto sanno sempre come colpire (16-19). Quando Barbante infila la tripla del +6, la panchina granata ferma il gioco alla ricerca di lucidità e idee. Entra anche Zugno per Giuri. Mouaha si infila nel mucchio e trova il pertugio giusto, mentre Nikolic fa centro dalla distanza lunga. Bisogna limitare Cremona al tiro e possibilmente non sciupare palloni preziosi sull’altro fronte. Nel finale ci sono in campo anche Ebeling e Donadio. Stewart jr. fallisce la tripla del sorpasso sulla sirena. Pausa sul 23-24.
HDL inizia il secondo quarto senza Mouaha e Stewart jr., ma dopo due minuti a secco è necessario richiamarli in servizio. Anche perché Smith commette il terzo, pesantissimo, fallo. la bomba di Zugno rimette in scia Nardò (26-31), ma Polanco segna in contropiede il +7. È una faccenda estremamente complicata. Due triple consecutive di Stewart jr. (in mezzo un pasticcio di Washington, è una notizia) correggono un po’ l’inerzia del match (32-36), Bechi corre ai ripari con il time-out. Alla ripresa l’americano di Philadelphia colpisce di nuovo dalla media, sfuggendo alla guardia feroce dell’ex La Torre. È ancora Pagani a dettare legge nel pitturato, rimbalzo e canestro del +1. Stoppata di Nikolic per gli highlights, dove finirà anche il contropiede con schiacciata di Stewart jr. che libera il boato gigantesco del Pala San Giuseppe. Ma l’ultima cartuccia del primo tempo è di Bertetti, freddissimo dall’angolo. Squadre al riposo sul 39-40.
Nardò sembra trovare buone trame, ma il tema è sempre attuale: sporcare il gioco offensivo e limitare le conclusioni dei giocatori cremonesi. Mecacci ributta dentro Russ Smith, mancano maledettamente i punti e il contributo del numero 2. Il frangente è favorevole agli ospiti (43-49), che annacquano con puntualità ogni tentativo di HDL. Serve tutta la freddezza balcanica di Nikolic per spezzare il ritmo di una JuVi anche stasera sul pezzo. La partita è sin qui in sostanziale equilibrio, ma ci sono indizi non positivi per i padroni di casa. La serata di grazia di venerdì è solo un lontano ricordo per Smith, che in queste condizioni non riesce a incidere. Cremona prova l’allungo sul finale di terzo quarto (49-58), Mecacci chiede il time-out per evitare derive. Due tentativi dalla distanza di Giuri e Mouaha non hanno fortuna, quello di Stewart jr. sì. L’ultimo parziale del match è 52-62, serve un colpo di reni. Serve aggrapparsi in qualche modo alla partita e alla A2.
La partita è un nodo, si cerca di attingere a tutto. Pagani timbra da sotto, canestro e fallo (a segno sul libero supplementare). Stewart jr. fa Superman in area intercettando un pallone, Tortù invece fa un tap-in vincente che incenerisce il buon momento granata. Dopo il time-out segna Massone in sospensione, poco dopo anche Tortù dal perimetro (55-69), il Toro sembra veder sfilare il match dalle proprie mani. Smith si mette in proprio andando a referto con sei punti consecutivi, bagliori illusori di luce. Washington vede corridoi ignoti ai più, Barbante ringrazia e trasforma. Tripla di Nikolic per il -11 a poco più di tre minuti dalla fine. Polanco probabilmente la chiude con cinque punti di fila. Il momento ha tutta l’aria di essere l’epilogo della sfida, anche se Mouaha prova a tenerla viva. HDL pressa a tutto campo, rosicchia qualcosina, ma Tortù fa bingo ancora da lontano. Non c’è più storia, non c’è più speranza. Cremona vince con merito (73-85) e spezza il sogno di Nardò.
Dopo quattro stagioni in paradiso, è il momento di fare i conti con la realtà più amara.