I deputati chiedono all’Europa di rafforzare la sua capacità di difesa

In una relazione adottata giovedì dalla commissione per gli affari esteri, i deputati chiedono che l’UE rafforzi la sua capacità di difesa in un contesto di molteplici minacce alla sicurezza.

La relazione, originariamente preparata dai deputati della commissione per la sicurezza e la difesa, sottolinea l’assoluta necessità che l’UE riconosca e affronti le attuali sfide poste dalle molteplici minacce alla sicurezza in evoluzione. L’UE ha bisogno, dicono, di impegnarsi in politiche nuove e migliori che consentano all’Unione europea e ai suoi Stati membri di rafforzare la loro difesa in Europa. Rilevando i progressi complessivamente limitati e gli investimenti insufficienti nello sviluppo delle capacità di difesa comuni europee, nella capacità industriale e nella prontezza alla difesa dall’istituzione della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) dell’UE 25 anni fa, i deputati insistono sulla necessità di un approccio, di politiche e di sforzi congiunti veramente comuni europei nel settore della difesa. A loro avviso, un cambiamento di paradigma nella PSDC dell’UE è essenziale per consentire all’Unione europea di agire con decisione nel suo vicinato e sulla scena globale, per salvaguardare i suoi valori, interessi, cittadini e promuovere i suoi obiettivi strategici.

Necessità di una stretta cooperazione UE-NATO

Nella relazione, i deputati affermano che è necessario uno stretto coordinamento in materia di deterrenza e collaborazione tra l’UE e la NATO per quanto riguarda lo sviluppo di capacità di difesa coerenti, complementari e interoperabili e il rafforzamento delle capacità di produzione industriale. Esse concordano con la più ampia ambizione di rafforzare il pilastro europeo nell’ambito della NATO, sottolineando nel contempo che lo sviluppo di un’Unione europea della difesa dovrebbe andare di pari passo con l’approfondimento della cooperazione UE-NATO. Il rapporto afferma inoltre che, alla luce di minacce alla sicurezza senza precedenti, tutti gli Stati membri dell’UE dovrebbero lavorare urgentemente per raggiungere un livello di spesa per la difesa in proporzione al loro PIL significativamente superiore all’attuale obiettivo della NATO del 2%.

Sostegno deciso all’Ucraina

Sullo sfondo della continua guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, i deputati ribadiscono il loro fermo sostegno a Kiev e chiedono all’UE e ai suoi Stati membri di sostenere l’Ucraina nell’allargamento della coalizione internazionale a sostegno del suo cosiddetto Piano di vittoria e della formula di pace. Questa è l’unica strada percorribile per ripristinare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina sulla base del diritto internazionale, e quindi chiamare la Russia, la sua leadership e i suoi complici nel regime bielorusso e altrove a rispondere della sua guerra di aggressione.

Il rapporto afferma inoltre la convinzione dei deputati che gli sviluppi geopolitici in Ucraina, Medio Oriente, Mar Cinese Meridionale e Indo-Pacifico siano sempre più interconnessi, in particolare Russia e Cina, approfondiscono i loro legami e pongono sfide significative alla pace e alla sicurezza globali e all’ordine internazionale basato sulle regole.

Servono più fondi per rafforzare il settore della difesa dell’UE

I deputati sono lieti di vedere gli sforzi già intrapresi per rafforzare la prontezza e la capacità industriale di difesa dell’UE, compresa la proposta della Commissione europea per il programma dell’industria europea della difesa (EDIP). Osservano, tuttavia, che la dotazione finanziaria proposta di 1,5 miliardi di EUR per l’EDIP è insufficiente, sottolineando che saranno necessari notevoli sforzi di bilancio affinché l’EDIP abbia un effetto significativo sul sostegno militare all’Ucraina, sullo sviluppo di un’autentica capacità di difesa dell’UE e su una base tecnologica e industriale di difesa competitiva dell’UE.

Nell’ambito di una serie di altri suggerimenti, la relazione invita inoltre la Banca europea per gli investimenti a rivedere ulteriormente la sua politica di prestito al fine di agevolare maggiori investimenti nel settore della difesa.

La relazione è stata adottata con 55 voti favorevoli, 19 contrari e 1 astensione.

Citare

Dopo il voto, il relatore Nicolás Pascual de la Parte (PPE, Spagna) ha dichiarato: “L’Unione europea deve dotarsi di un pilastro di difesa autonomo, nel quadro della NATO. Ciò comporta lo sviluppo di una base tecnologica e di difesa indipendente per fornire le capacità militari necessarie, seguendo il principio della preferenza comunitaria. È inoltre essenziale individuare risorse finanziarie adeguate per costruire questa iniziativa europea di difesa esplorando nuove fonti di finanziamento”.

Passaggi successivi

La relazione sarà ora sottoposta a votazione durante la sessione plenaria del 10-13 marzo.