
Questa mattina il sindaco Vito Leccese ha incontrato la nuova dirigente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, Francesca Romana Paolillo, sul cantiere dell’area archeologica di piazza San Pietro, assieme all’artista Edoardo Tresoldi, che sta seguendo la realizzazione di una grande installazione monumentale che caratterizzerà il recupero dell’area.
Nel corso di un sopralluogo congiunto, il primo cittadino ha preso visione dei progressi del cantiere e ha avuto l’occasione di confrontarsi sulle prospettive del sito.
“Sono contento di aver incontrato per la prima volta la Soprintendente in questo posto, destinato a diventare una delle mete culturali più visitate del Sud Italia – ha sottolineato Vito Leccese -. Grazie a questo intervento artistico di livello internazionale, Edoardo Tresoldi sta ricostruendo un pezzo di storia della città di Bari. La realizzazione di quest’opera è la dimostrazione di come si possa valorizzare il passato con una visione moderna. Grazie anche al Ministero della Cultura e alla Soprintendenza, stiamo compiendo un intervento di carattere sociale che darà la possibilità ai cittadini baresi di essere orgogliosi della propria storia”.
“Ho visitato il cantiere con grande interesse e piacere, apprezzando il lavoro di Edoardo Tresoldi e dei professionisti del Ministero della Cultura che da anni sono impegnati in questo importante progetto per la città di Bari – ha dichiarato Francesca Romana Paolillo -. I prossimi mesi saranno importanti. Anche grazie a questo progetto, infatti, baresi e turisti potranno conoscere le radici storiche della città e la complessità della stratificazione archeologica di piazza San Pietro”.
L’installazione artistica rientra nel progetto di valorizzazione dell’Area Archeologica di San Pietro e del Museo archeologico di Santa Scolastica, promosso dal Ministero della Cultura e coordinato dal Segretariato regionale del MiC per la Puglia con il sostegno dei fondi europei. Nel 2023 l’area in questione è stata consegnata dalla Città Metropolitana di Bari al Segretariato Regionale del Ministero della Cultura, passaggio necessario per la valorizzazione del sito.
L’intervento di restauro e valorizzazione del Museo di Santa Scolastica e dell’area archeologica di San Pietro si propone la piena valorizzazione del sito archeologico di piazza San Pietro, il cui sottosuolo racchiude una potente stratigrafia che, a partire dall’Età del Bronzo, racconta pressoché senza soluzione di continuità tutta la storia della città di Bari. Con l’obiettivo di garantire la tutela delle strutture rinvenute e di consegnare alla pubblica fruizione la piena leggibilità dei resti archeologici emersi nel corso delle tante indagini di scavo condotte nel sito a partire dal 1912, l’intervento prevede la realizzazione di percorsi attrezzati di visita, impianti di illuminazione, un centro servizi e una installazione artistica curata da Edoardo Tresoldi, intesa a rendere in modo suggestivo e coinvolgente i volumi e gli ingombri degli edifici sacri (chiesa di San Pietro e attiguo convento francescano) che una volta si ergevano nell’area.
Il complesso è ubicato in posizione strategica all’estremità settentrionale della città vecchia di Bari.
L’area è stata oggetto di scavi archeologici in più occasioni: i primi, nel 1912, si devono a Michele Gervasio, direttore del Museo archeologico della Provincia di Bari, durante i lavori di costruzione di un nuovo padiglione dell’Ospedale Consorziale che qui sorgeva. A seguire, dopo la demolizione dell’edificio nel 1969, negli anni Ottanta (1984 e 1986), Nino Lavermicocca, per la Soprintendenza archeologica, riprendeva fruttuosamente le ricerche, con indagini di scavo stratigrafico che confermavano molte delle intuizioni del Gervasio. Solo nel 2005, e poi nel 2012, venivano avviate ricerche più lunghe ed estensive con l’obiettivo di verificare la possibilità di destinare l’area alla costruzione di una nuova ala del Museo archeologico, da affiancare alla sede deputata di Santa Scolastica, progetto poi abbandonato date le importanti evidenze archeologiche stratificate a partire dalla Protostoria.
Il grande insediamento dell’età del Bronzo di Bari, il più antico per la città, comprendeva nella sua estensione anche le aree di Santa Scolastica e San Pietro. La fitta successione di aree d’abitato sulla punta protesa nel mare, dall’età del Ferro attraverso il periodo classico-ellenistico fino ad età romana, è attestata come a Santa Scolastica, anche a San Pietro, obliterata dall’edificazione delle successive fabbriche medievali e moderne. Tra i pezzi più pregiati, spicca l’anello in oro con gemma incisa di età romana. Maggiore evidenza offrono alla visita le fondazioni della chiesa medievale di San Pietro Maggiore e delle sue edizioni successive, in particolare di quella Seicentesca. La più antica, databile al XII sec., a tre navate e rivestimento pavimentale a tasselli calcarei era tra le più grandi della città. La successiva edificazione del convento francescano, di cui resta in piedi il chiostro dovette comportare interventi significativi con la radicale modifica dei luoghi, la parziale demolizione e il rifacimento della chiesa più antica.
Agli inizi del Seicento essa viene ancora notevolmente ampliata e modificata nella pianta, ora ad aula unica, con il campanile che nelle vedute d’epoca appariva come il più alto della città.
Nel Settecento il convento e la chiesa di San Pietro risultano tra i più importanti. Nell’Ottocento il subentro del Liceo Cirillo, poi del Sacro Monte di Pietà e quindi dell’Ospedale consorziale, comportarono modifiche sostanziali ai fini delle nuove funzioni e la realizzazione di nuove costruzioni.
Gli eventi bellici determinano la decadenza e l’abbandono dell’ospedale fino alle demolizioni del complesso nel 1969.