“Il mio nome è Odisseo” a Polignano a Mare Quando il mare diventa teatro e il mito si fa esperienza collettiva

photo Egidio Magnani

Venerdì sera, nella suggestiva cornice di Polignano a Mare, si è tenuta la terza edizione di uno degli spettacoli più affascinanti e originali del panorama teatrale italiano: “Il mio nome è Odisseo”, prodotto da Epos Teatro con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Puglia e del Comune di Polignano a Mare. Un evento che ha trasformato la baia in un palcoscenico naturale, dove il pubblico, disposto lungo la scogliera, ha vissuto un’esperienza immersiva e poetica, diventando parte integrante della narrazione.

Il primo attore in scena è il mare stesso. Al crepuscolo, quando la luce si fa dorata e il silenzio è rotto solo dal fruscio delle onde, una vela illuminata dalla luna solca le acque: a bordo, Odisseo. Il suo arrivo su un gozzo in legno, tipica imbarcazione del Sud Italia, dà inizio a un racconto che è mito, rito e poesia. Il mare non è solo sfondo, ma spazio dell’anima, luogo di partenza e di ritorno, simbolo del viaggio interiore che ciascuno di noi compie.

photo Egidio Magnani – Puglialive.net

La regia di Maurizio Pellegrini, che interpreta anche il cantore cieco Demòdoco, costruisce un ponte tra l’antico e il contemporaneo. “Il Mio Nome è Odisseo” non è solo una rappresentazione teatrale, ma un momento di riflessione collettiva. Il gesto dell’accoglienza di Odisseo da parte del pubblico, che lo attende sulla scogliera, diventa metafora potente e attuale: il senso di smarrimento di fronte all’ignoto, il bisogno di essere accolti, la ricerca di un rifugio.

Sul palcoscenico naturale si alternano interpreti di altissimo livello:

  • Sax Nicosia (Odisseo), già premiato come miglior attore tragico a Siracusa nel 2019
  • Marta Lucini (Nausicaa), voce nota nel mondo del doppiaggio
  • Michele Basile (Alcinoo), volto popolare del web e del teatro
  • Maurizio Pellegrini (Demòdoco), regista e ideatore dello spettacolo
  • Leonardo Lattarulo, nocchiere e guida dell’imbarcazione

Le musiche, curate con grande raffinatezza, fondono tradizioni mediterranee e strumenti ancestrali:

  • Jonathan Della Marianna suona le launeddas, evocando l’aulòs greco
  • Davide Chiarelli alle percussioni, crea un dialogo sonoro tra culture arabe, greche, orientali e le radici musicali di Napoli, Sardegna, Sicilia e Puglia

I costumi di Donato Didonna e i movimenti coreografici di Ileana Pace completano un quadro visivo e simbolico di grande impatto.

 “Il mio nome è Odisseo” è molto più di uno spettacolo: è un rito collettivo, un viaggio nell’anima, un’occasione per riflettere su temi universali come l’identità, l’accoglienza, il ritorno alle radici. La scelta di portarlo in scena in riva al mare, dove il mito ha avuto origine, rende l’esperienza unica e profondamente emozionante.

Dopo il successo delle prime edizioni, l’obiettivo è trasformare questo evento in un appuntamento itinerante lungo le baie e i porticcioli d’Italia. Se il teatro è anche luogo di incontro e trasformazione, “Il mio nome è Odisseo” ne è una delle più alte espressioni.

Un appuntamento imperdibile per chi cerca nel teatro non solo intrattenimento, ma emozione, bellezza e verità.