
Roseto Valfortore, 23 maggio 2025 – Una nuova era di cultura e apprendimento è stata inaugurata venerdì 23 maggio 2025 a Roseto Valfortore con il lancio della Bibliobus, un progetto ambizioso che ha trasformato un vecchio scuolabus in disuso in un vivace spazio culturale mobile. Questo innovativo servizio sarà a disposizione della cittadinanza, offrendo libri, giochi educativi e attività ludiche per tutte le età.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo “Paolo Roseti” di Roseto Valfortore, il parroco don Stefano, don Dino Mazzoli, e il sindaco Lucilla Parisi, che ha espresso grande soddisfazione per la realizzazione del progetto. “La Bibliobus rappresenta una straordinaria opportunità per avvicinare la cultura a tutti i cittadini, soprattutto quelli che vivono nelle frazioni più remote del nostro territorio,” ha dichiarato il sindaco Parisi. “Questo progetto non solo riqualifica un veicolo inutilizzato, ma soprattutto investe nel nostro futuro, promuovendo la lettura, l’educazione e il gioco come strumenti fondamentali per la crescita della nostra comunità.”
La Bibliobus è stata attrezzata con scaffali per ospitare una vasta gamma di libri per bambini, giovani e adulti, e uno spazio dedicato ai giochi educativi. Il servizio itinerante sarà programmato per raggiungere regolarmente le varie zone di Roseto Valfortore, garantendo l’accesso alla cultura a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione geografica.
“La nostra visione è che la Bibliobus diventi un punto di riferimento per l’intera comunità,” ha continuato il sindaco Parisi. “In un’epoca in cui il digitale è predominante, vogliamo riscoprire il piacere della lettura e del contatto umano, offrendo un luogo accogliente e stimolante per tutti.”
La giornata inaugurale ha visto una grande partecipazione di cittadini, bambini e famiglie, entusiasti di esplorare questa nuova risorsa e di partecipare alle prime attività organizzate all’interno del Bibliobus.
Con questa iniziativa, Roseto Valfortore si conferma un esempio di come le amministrazioni locali possano innovare e promuovere la cultura in modo creativo ed inclusivo.
di Antonio Pastore