
Da oggi, tutti gli annunci politici devono indicare chiaramente chi li ha pagati, quanto e se si rivolgono a un pubblico specifico.
Il regolamento, che è in piena applicazione da oggi, 10 ottobre, stabilisce norme comuni dell’UE per la trasparenza della pubblicità politica. Non vieta la pubblicità politica, né disciplina il contenuto degli annunci politici. Le opinioni personali, le opinioni politiche, come i contenuti giornalistici non sponsorizzati, o le comunicazioni sull’organizzazione e la partecipazione alle elezioni da parte di fonti ufficiali nazionali o dell’UE non sono interessate.
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Il capo negoziatore del Parlamento sul dossier, Sandro Gozi (Renew, FR), ha dichiarato: “Questo regolamento istituisce un quadro europeo unico, il primo del suo genere, concepito per fungere da modello globale per garantire elezioni più eque, proteggere i cittadini dagli abusi derivanti dall’uso dei loro dati personali e rafforzare la resilienza democratica di fronte alle ingerenze straniere. E’ la risposta dell’Europa allo scandalo Cambridge Analytica: dopo la massiccia manipolazione che ha minato le nostre democrazie, l’Unione Europea sta ora mettendo in atto un sistema robusto per evitare che abusi simili si ripetano.
“Di recente, tuttavia, Google e Meta hanno annunciato che interromperanno tutte le pubblicità politiche, elettorali e persino sociali in tutta l’Unione Europea piuttosto che rispettare le nuove regole. Questa decisione ha conseguenze di vasta portata: priva i cittadini, i partiti e le associazioni di canali di comunicazione legittimi e trasparenti e illustra ancora una volta l’atteggiamento di alcune grandi piattaforme, che privilegiano i loro interessi economici rispetto al rispetto delle regole democratiche. In Europa, tuttavia, le regole democratiche non sono facoltative. Suggerire che sia possibile aggirare la legge ed evitare le responsabilità che incombono su qualsiasi attore che opera nel nostro mercato è semplicemente inaccettabile”, ha aggiunto.
“La libertà di espressione non deve mai diventare libertà di manipolazione o strumento di disinformazione. E’ tempo che le piattaforme si assumano le proprie responsabilità nella salvaguardia dei nostri processi elettorali. La regolamentazione che stiamo attuando oggi è chiara: la tutela dell’interesse pubblico e della democrazia ha la precedenza sui profitti dei giganti digitali.
“L’Unione europea sta inviando un segnale forte, riaffermando il suo impegno a costruire uno spazio digitale democratico, sicuro e aperto in cui ogni cittadino possa fare una scelta informata alle urne. Dopo la legge sui servizi digitali e la legge sui mercati digitali, l’Europa è la prima a stabilire un quadro europeo completo per la pubblicità politica online, promuovendo la trasparenza, la sovranità digitale e la difesa dei nostri valori democratici”, ha concluso.
Sfondo
Le nuove norme, adottate dal Parlamento nel febbraio 2024, mirano a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle campagne elettorali e ad affrontare le sfide legate all’aumento della disinformazione, delle ingerenze straniere e delle tecniche avanzate di targeting. Un elevato livello di trasparenza nelle campagne politiche è essenziale per garantire un dibattito e elezioni equi e una partecipazione democratica informata.
L’8 ottobre 2025 la Commissione ha pubblicato orientamenti per sostenere gli attori politici e i prestatori di servizi di pubblicità politica nell’applicazione delle nuove norme. Esse saranno discusse nella prossima riunione della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori il 16 ottobre.

