
- Divieto di costringere i giornalisti a rivelare le fonti e uso di spyware contro di loro, tranne in casi rigorosamente definiti
- Tutti i media devono essere trasparenti su chi li possiede
- Equa ripartizione della pubblicità statale
- Gli Stati membri devono garantire l’indipendenza editoriale e funzionale dei media pubblici
La commissione del Parlamento europeo ha approvato mercoledì l’accordo provvisorio di co-legislatore su un nuovo disegno di legge per proteggere i giornalisti dell’UE dalle crescenti minacce alla libertà dei media e alla redditività del settore.
23 membri della commissione CULT hanno votato a favore dell’accordo, 4 hanno votato contro e 2 si sono astenuti.
Secondo l’accordo politico provvisorio tra i colegislatori, raggiunto il 15 dicembre 2023 sulla legge europea sulla libertà dei media (EMFA), gli Stati membri dovranno garantire che i cittadini abbiano accesso a una pluralità di contenuti mediatici editorialmente indipendenti.
In particolare, i paesi dell’UE dovranno garantire l’indipendenza editoriale e funzionale dei media pubblici:
– la nomina dei dirigenti e dei membri del consiglio di amministrazione attraverso procedure trasparenti e non discriminatorie. Il loro mandato dovrà essere sufficientemente lungo da garantire l’indipendenza dei media, e sarà vietato licenziarli senza un motivo comprovato prima della fine del loro mandato;
– procedure di finanziamento trasparenti e obiettive, nonché finanziamenti sostenibili e prevedibili per salvaguardare l’indipendenza;
– monitoraggio indipendente dell’indipendenza politica dei media, con relazioni pubbliche.
Tutela del lavoro dei giornalisti
Alle autorità degli Stati membri sarà fatto divieto di interferire con le decisioni editoriali.
I deputati hanno ottenuto il divieto per i giornalisti e gli editori di rivelare le loro fonti, anche attraverso detenzioni, sanzioni, perquisizioni d’ufficio o installando software di sorveglianza intrusivi sui loro dispositivi.
A titolo di deroga, tali ingerenze saranno consentite solo caso per caso «per motivi imperativi di interesse generale», previa autorizzazione di un’autorità giudiziaria e, se necessario, per indagini su reati gravi punibili con una pena detentiva nel rispettivo Stato membro.
Anche in questi casi si applicherà il diritto dei soggetti di essere informati sulla sorveglianza in corso oltre a dover avere una tutela giurisdizionale.
Trasparenza della proprietà
Per valutare l’indipendenza dei media, l’EMFA obbligherà tutti i media a pubblicare informazioni sui loro proprietari diretti e indiretti, anche se sono direttamente o indirettamente di proprietà dello Stato o di un’autorità pubblica, in una banca dati nazionale.
I media dovranno anche riferire sui fondi ricevuti dalla pubblicità statale e sul sostegno finanziario statale. Ciò include fondi provenienti da paesi terzi.
Disposizioni contro le grandi piattaforme che prendono decisioni arbitrarie
I deputati hanno negoziato la creazione di un sistema per garantire che le decisioni sulla moderazione dei contenuti da parte di piattaforme online di grandi dimensioni non influiscano negativamente sulla libertà dei media.
Le piattaforme dovranno innanzitutto distinguere i media indipendenti da quelli non indipendenti. I media saranno informati che la piattaforma intende eliminare o limitare i loro contenuti e avranno 24 ore di tempo per rispondere (tempi più brevi in caso di crisi).
Se dopo la risposta (o in assenza di essa) la piattaforma ritiene ancora che il contenuto multimediale non sia conforme alle sue condizioni, può procedere con l’eliminazione o la limitazione. Tuttavia, se i media ritengono che la decisione non abbia motivi sufficienti e comprometta la libertà dei media, hanno il diritto di adire un organo di risoluzione extragiudiziale delle controversie e di chiedere un parere al comitato europeo per i servizi di media (un nuovo comitato dei regolatori nazionali dell’UE che sarà istituito dall’EMFA).
Equa ripartizione della pubblicità statale
Per garantire che gli organi di informazione non diventino dipendenti dalla pubblicità statale, i fondi pubblici ai fornitori di servizi di media o alle piattaforme online saranno assegnati mediante procedure aperte e non discriminatorie, basate su criteri pubblici. Gli Stati membri dovranno distribuire la spesa pubblicitaria statale a un’ampia pluralità di media.
Le autorità pubbliche pubblicheranno ogni anno informazioni sulle loro spese pubblicitarie statali, sull’importo totale annuo speso e sugli importi spesi per fornitore di servizi di media o piattaforma online.
Passaggi successivi
L’accordo deve essere formalmente approvato dal Parlamento nel suo complesso (plenaria di marzo da confermare), nonché dal Consiglio.