
Da lunedì a mercoledì, una delegazione di eurodeputati della commissione per la pesca ha partecipato alla 29a sessione della Commissione per il tonno dell’Oceano Indiano a La Réunion, in Francia.
La riunione della Commissione per il tonno dell’Oceano Indiano (IOTC) si terrà dal 13 al 17 aprile 2025.
Prima dell’evento, i deputati hanno incontrato il commissario europeo per la pesca e gli oceani, Costas Kadis, con il quale hanno discusso delle sfide affrontate dai pescatori a La Réunion e dell’urgente necessità di rinnovare la flotta in tutte le regioni ultraperiferiche dell’UE. Hanno inoltre incontrato Agnès Pannier-Runacher, ministra francese della Transizione ecologica, della biodiversità, delle foreste, degli affari marini e della pesca, con la quale hanno discusso dell’Accordo sulle zone di biodiversità al di fuori della giurisdizione nazionale (BBNJ), sulla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) e sull’istituzione di aree marine protette (AMP).
Al termine dell’incontro, gli eurodeputati Isabelle Le Callennec (PPE, FR), Željana Zovko (PPE, AR) ed Eric Sargiacomo (S&D, FR) hanno dichiarato: “Attraverso la nostra visita siamo stati in grado di capire come si svolgono i negoziati tra l’UE e i paesi terzi. Abbiamo la volontà di convincere la Commissione che il rinnovo della flotta peschereccia dell’UE per i nostri pescatori è una priorità.”
A La Réunion, i deputati hanno anche ascoltato le lamentele dei pescatori artigianali del Comitato regionale per la pesca marittima e l’acquacoltura dell’isola di Reunion (CRPMEM), che hanno ribadito le loro richieste per il rinnovo della loro flotta e hanno sottolineato che ci sono contraddizioni nelle azioni della Commissione europea nell’Oceano Indiano.
Proteggere gli stock di tonno
Per quanto riguarda le iniziative specifiche proposte nel contesto della IOTC, la posizione dell’UE si concentra sulla garanzia di limiti di cattura basati su dati scientifici per i principali stock di tonno tropicale (pinna gialla, obeso e tonnetto striato), salvaguardando nel contempo la sua quota di fronte alla crescente concorrenza e alle preoccupazioni ecologiche.
Le ultime valutazioni degli stock rivelano un quadro contrastante: il tonno pinna gialla mostra segni di ripresa, entrando nella “zona verde” della sostenibilità, mentre il tonno obeso rimane sovrasfruttato. L’UE sta sostenendo un approccio cauto, approvando un totale ammissibile di catture (TAC) di un anno per il tonno giallo nel 2026, rifiutando qualsiasi riduzione delle proprie quote. Per quanto riguarda il grande occhio, sostiene l’attuazione di un nuovo TAC una volta concordato dal comitato scientifico della IOTC.
Il tonnetto striato, sebbene attualmente non sia sovrasfruttato, deve affrontare tendenze ambientali incerte. L’UE sta spingendo per l’adozione di un criterio di ripartizione delle catture basato sui livelli storici di cattura.
Proteggere le scorte e rafforzare i controlli
L’UE sta inoltre cercando di rafforzare la protezione dello squalo mako pinna corta sovrasfruttato, difendendo un divieto di detenzione tranne quando il pesce è morto e registrato dagli osservatori. Per quanto riguarda il pesce spada, la Commissione sostiene un’introduzione prudente di misure di gestione senza l’assegnazione immediata di quote nazionali.
Tra le crescenti preoccupazioni per la cattura accidentale degli squali, anche se non supportate da adeguate valutazioni scientifiche, l’UE si oppone a un divieto assoluto dei fili di piombo utilizzati in alcune pesanzi, sollecitando invece ulteriori analisi scientifiche e la sperimentazione di attrezzature alternative.
Per quanto riguarda l’applicazione, l’UE sta spingendo per finalizzare un sistema di imbarco e ispezione in alto mare, una proposta ripetutamente bloccata da un membro della IOTC, e mira a porre fine ai privilegi di trasbordo.
Le risoluzioni adottate dalla Commissione IOTC sono giuridicamente vincolanti e saranno recepite nella legislazione dell’UE mediante una procedura di recepimento, che sarà esaminata dalla commissione per la pesca.