
La Puglia si conferma terra di eccellenze agricole e scientifiche con due recenti pubblicazioni che valorizzano il carciofo (Cynara cardunculus L. subsp. scolymus), coltura simbolo del territorio. Frutto del lavoro congiunto di docenti e ricercatori dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, gli studi, pubblicati nel volume che raccoglie i contributi presentati all’XI convegno internazionale su carciofo, cardo e i loro parenti selvatici, sottolineano l’importanza della biodiversità locale e aprono nuove prospettive per l’utilizzo di prodotti finora considerati secondari.


Carducci di carciofo ed operazione della “scarducciatura”.
Il primo studio, dal titolo “Globe artichoke’s offshoots: from by-product to new horticultural product”, realizzato nell’ambito del progetto “Research and innovation network on food and nutrition Sustainability, Safety and Security – Working ON Foods (ONFoods)” si concentra sui polloni di carciofo, comunemente chiamati “carducci”, spesso utilizzati per la propagazione varietale e in cucina, alla stessa stregua del carciofo. Sempre più spesso considerati un sottoprodotto, i carducci mostrano invece un profilo nutrizionale di rilievo, con buoni contenuti di fibre e fitosteroli (in particolare stigmasterolo e β-sitosterolo). Grazie a una raffinata analisi chimica e all’applicazione di un innovativo Nutrient Quality Score (NQS), i ricercatori hanno evidenziato le differenze qualitative tra due varietà locali, ‘Lucera’ e ‘Locale di Mola’, offrendo così uno strumento utile per promuovere il consumo consapevole e la valorizzazione commerciale di questo prodotto tradizionale, già presente nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) pugliesi.
Il secondo studio, dal titolo “Artichoke landraces recovering and enhancement in Puglia (southern Italy)”, realizzato nell’ambito del progetto “Biodiversità delle Specie orticole pugliesi non da frutto – BiodiverSO Veg” (PSR Puglia 2014-2022), fotografa l’importante lavoro di recupero, caratterizzazione genetica, sanificazione e conservazione delle varietà locali di carciofo pugliesi. Grazie alla collaborazione tra enti pubblici di ricerca, università, aziende agricole, cooperative e associazioni, sono state recuperate e tutelate 12 varietà locali, tra cui il ‘Brindisino’ (IGP), il ‘Violetto di Putignano’, il ‘Bianco Tarantino’, e altre iscritte nei registri regionali e nazionali della biodiversità. Il progetto BiodiverSO Veg punta ora ad estendere e consolidare questi risultati, promuovendo la conoscenza e la valorizzazione delle risorse genetiche del territorio.
Queste ricerche rafforzano il legame tra scienza e agricoltura tradizionale, e offrono anche strumenti concreti per lo sviluppo di nuove filiere agroalimentari sostenibili, fondate sull’identità e sulla qualità.
Fonte:
RENNA M., SOMMA A., LEONI B., CASTELLANETA A., CINQUEPALMI V., LOSITO I., CATALDI T., SANTAMARIA P., 2025. Globe artichoke’s offshoots: from by-product to new horticultural product. Acta Horticulturae, 1424, 111-118.
SOMMA A., RENNA M., SIGNORE A., DIDONNA A., SANTAMARIA P., 2025. Artichoke landraces recovering and enhancement in Puglia (southern Italy). Acta Horticulturae, 1424, 43-50.