
La Associazione Frantoiani di Puglia dal 27 al 29 ospita una delegazione di buyer provenienti da Belgio ed Olanda, nell’ambito del primo incoming che rientra in un programma di azioni finanziato dall’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia nell’ambito della Misura 3.2 “Sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno” PSR Puglia 2014-2022.
Il primo evento si terrà a Lucera, presso il frantoio Di Battista ed avrà come momento principale una food experience in programma il 29 aprile. Obiettivo dell’iniziativa quello di far conoscere il territorio e le peculiarità delle diverse aziende agricole che producono un’eccellenza unica nel mondo, ma anche valorizzare la figura del Mastro oleario.
La figura del mastro oleario ha subìto una profonda metamorfosi, evolvendo da semplice esecutore (opifex) ad autentico artefice (artifex) del prodotto finale. Oggi, il suo ruolo non si limita a “estrarre” l’olio dalla drupa, ma a elaborarlo, governando consapevolmente un processo complesso che combina conoscenze agronomiche, tecnologiche, sensoriali e di marketing.
Nel frantoio moderno, il mastro oleario interpreta ogni oliva come un progetto da sviluppare: modulando i parametri di lavorazione – tempi, temperature, atmosfera – guida le trasformazioni fisiche, chimiche e biochimiche che plasmano le caratteristiche nutrizionali e sensoriali dell’olio.
Attraverso un sapiente controllo delle attività enzimatiche durante frangitura, gramolazione e separazione, il mastro oleario esalta i composti fenolici e volatili che conferiscono all’olio extravergine unicità, qualità salutistiche e durata.
Non è più spettatore di un risultato incerto: il mastro oleario contemporaneo pianifica e controlla ogni fase produttiva, valorizzando il potenziale della materia prima in funzione di uno specifico target di mercato.
Diventa così il vero custode della tradizione in evoluzione, capace di innovare senza tradire l’identità territoriale, consapevole che la qualità oggi nasce dalla conoscenza e dall’abilità tecnica.
Questa trasformazione lessicale e sostanziale – da “estrarre” a “elaborare”, da opifex ad artifex – segna il futuro dell’oleicoltura italiana, affidando al mastro oleario un ruolo centrale nella rinascita competitiva del settore.