L’Associazione Italiana di Tribologia al Politecnico di Bari per la 5 edizione della Scuola di Tribologia

Tra i premiati anche il giovane ricercatore del Poliba, Michele Santeramo per la ricerca “d’alto impatto scientifico e tecnologico, con applicazioni che spaziano dalla progettazione di componenti meccanici fino alla bioingegneria”

Bari, 30 aprile 2025 -La Tribologia dal greco τριβωζ, strofinare, fregamento, attrito, è la scienza che studia le interazioni tra due o più superfici. Il nome sottintende anche usura e lubrificazione. Nella vita quotidiana tali interazioni sono sempre presenti e in campi apparentemente diversi: dai trasporti, e più in generale nella meccanica, sino alla medicina, per esempio.

L’Associazione Italiana della Tribologia (ATI) costituitasi nel 2005 a Pisa (tra i soci fondatori, anche la società FERRARI S.p.A), rappresenta la realtà accademica, scientifica, tecnologica ed industriale della Tribologia in Italia, al fine di accrescere studi, cooperazione, promozione e sviluppo nel settore.  

L’AIT (Presidente, prof. Giuseppe Carbone del Poliba), in occasione del suo ventennale dalla fondazione (2005-2025) ha tenuto a Bari presso la sede del Politecnico della città antica, Isolato 47, 14-18 aprile, la quinta edizione della Scuola primaverile di Tribologia. 

L’iniziativa, patrocinata dal Politecnico di Bari e dal Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management, ha visto la partecipazione di giovani studenti e laureati magistrali, ricercatori. Diversi i temi e i relatori di alto profilo che hanno partecipato durante il corso della settimana: Daniel Nelias Campus LyonTech, Lione; Antoine Chateauminois, École Supérieure de Physique et de Chimie Industrielles, Parigi; Carsten Gachot, TU Wien; Daniele Dini, Imperial College di Londra.

L’occasione ha permesso di festeggiare il 20° anniversario dell’AIT nel corso del quale è stato consegnato, al suo esordio nel 2025, il premio AIT Award, medaglia d’oro, al prof. Michel Fillon professore francese noto per l’eccezionale carriera scientifica nel campo della tribologia. Già Direttore della ricerca CNRS, Università di Poitiers, Fillon ha dedicato oltre trent’anni allo studio dei cuscinetti idrodinamici, delle superfici testurizzate e della lubrificazione mista, offrendo contributi fondamentali sia dal punto di vista teorico che sperimentale. Autore di quasi cento articoli scientifici e co-editor di riviste internazionali.

Altri premi sono stati attributi: per la tesi di Dottorato AIT a Edoardo Goti (Politecnico di Torino). La tesi esplora l’utilizzo innovativo del grafene, un nanomateriale dalle proprietà straordinarie. Goti ha dimostrato come il grafene possa ridurre l’attrito e l’usura in condizioni operative critiche, contribuendo allo sviluppo di soluzioni più efficienti e durature per componenti meccanici ed elettromeccanici. Il riconoscimento, consistente in un premio in denaro di 1500 euro, conferma la qualità della ricerca e l’impatto potenziale delle sue applicazioni industriali.

Altro premio di Dottorato di pari valore AIT, è stato attribuito a Michele Santeramo, dottore di ricerca in Ingegneria Meccanica e Gestionale presso il Politecnico di Bari. La ricerca propone una metodologia per lo studio del comportamento di cuscinetti viscoelastici, in condizioni sia a secco che lubrificate​. Il lavoro, si distingue per l’approccio multidisciplinare e l’alto impatto scientifico e tecnologico, con applicazioni che spaziano dalla progettazione di componenti meccanici fino alla bioingegneria. Santeramo, attualmente ricercatore al Politecnico di Bari, ha già all’attivo collaborazioni internazionali con istituti di eccellenza come l’AC2T in Austria e la Yokohama National University in Giappone​. Il riconoscimento dell’AIT rappresenta un ulteriore traguardo per una carriera scientifica già ricca di successi.

Infine,Premio di Laurea Magistrale AIT a Lorenza Fabiocchi, Politecnico di Milano. Il riconoscimento, del valore di 1000 euro, premia il contributo scientifico della sua tesi. La ricerca ha analizzato soluzioni innovative per il rivestimento interno delle lingottiere impiegate nella colata continua dell’acciaio, con particolare attenzione ai fenomeni di usura, adesione e corrosione. Il lavoro si inserisce in un contesto industriale di grande rilevanza, proponendo rivestimenti alternativi al cromo duro in grado di migliorare la durabilità degli impianti e ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi.

La SCHEDA. I Soci firmatari dell’Associazione Italiana di Tribologia sono: AIMETA (Associazione Italiana di Meccanica Teorica ed Applicata), FERRARI S.p.A., SKF Industrie S.p.A.. Gli Enti Universitari associati sono: AIAS (Associazione Italiana Analisi delle Sollecitazioni), CNR-INFM Polilab (Consiglio Nazionale delle ricerche – Istituto Nazionale Fisica della Materia, Laboratorio Applicazioni Industriali dei Polimeri), CIIM (Centro Interdipartimentale di Ingegneria dei Materiali). Gli Enti Industriali sono: AVIO Propulsione Aerospaziale, SIEMENS VDO, ENEL Produzione – Ricerca (Ente Nazionale Energia Elettrica), DUCATI Motor Holding, S.M. SCIENZIA MACHINALE.

La tribologia in breve, tra storia e descrizione. La resistenza all’avanzamento dovuta all’attrito di un corpo ed il concomitante logoramento della sua superficie a contatto hanno messo l’umanità in difficoltà fin dai suoi albori. L’uomo dopo aver trascinato per più di novemila anni le slitte, inventò i rulli (grossi tronchi arrotondati), e successivamente, seimila anni fa, la ruota a cui seguì la lubrificazione con liquidi e con grassi. Tutto ciò per contrastare l’attrito, la resistenza e la conseguente usura delle parti a contatto. Nella prima metà del 1900 furono avviati in Italia studi sull’attrito e sull’usura dei metalli e sulla lubrificazione delle ruote dentate. L’ottimizzazione “tribologica” delle macchine e dei sistemi meccanici e la loro manutenzione consentirono risparmi considerevoli in campo energetico, riduzione dell’usura e diminuzione di guasti. Altri studi furono avviati. Un cospicuo gruppo diricercatori italiani alla fine degli anni ’80 costituì il Gruppo di Tribologia (GTA) all’interno dell’AIMETA (Associazione Italiana di Meccanica Teorica e Applicata). Nel 2005 è stata costituita l’Associazione Italiana Tribologica.

I campi investigati dai ricercatori. Ma quali sono i campi oggi maggiormente investigati dai ricercatori? Per quanto riguarda attrito ed usura, l’attenzione è diretta a materiali innovativi (ceramici, autolubrificanti e biocompatibili) ed a nuovi rivestimenti, il controllo continuo dell’usura delle macchine, reso possibile dalle nuove tecnologie di monitoraggio. Nell’ambito della lubrificazione, la ricerca si sta specializzando nei settori dell’elasto-idrodinamica, dell’idrodinamica e dell’idrostatica anche con lubrificanti gassosi. Infine, la levitazione magnetica rappresenta un segmento all’avanguardia, con promettenti sviluppi per il futuro. Le ricerche sono di carattere prevalentemente sperimentale nel primo campo (attrito ed usura), mentre l’approccio teorico sta portando interessanti indicazioni soprattutto nel secondo (lubrificazione). I numerosi risultati ottenuti vengono pubblicati su riviste internazionali o presentati in conferenze internazionali.

Le prospettive. Gli studi mostrano, la tendenza a dare sempre più spazio alla “progettazione tribologica”. Emergono alcuni temi predominanti quali: usura ed attrito nei trasporti (da quelli tradizionali su gomma o rotaia, agli ultramoderni a sostentamento magnetico), sistemi di lubrificazione di cuscinetti a rotolamento ed a strisciamento per elevatissime prestazioni. A questo scopo, è stata sostenuta l’opportunità di creare l’Associazione Italiana della Tribologia, avente come principale obiettivo la promozione di questa disciplina scientifica.