Le alleanze universitarie europee come motore per l’eccellenza accademica e i valori dell’UE

  • Le alleanze dovrebbero sostenere i valori dell’UE, la resilienza democratica, l’autonomia istituzionale e promuovere la cittadinanza attiva
  • Dopo l’obiettivo iniziale di 20 alleanze, attualmente ce ne sono 65; I finanziamenti Erasmus+ dovrebbero essere adattati all’attuale livello di partecipazione
  • Chiaro valore aggiunto di un percorso comune per le Lauree Europee

I deputati chiedono finanziamenti adeguati per le alleanze delle università europee, una rete di istituti di istruzione superiore destinata a spianare la strada a una “laurea europea”.

Preoccupati per le minacce alla libertà accademica nel mondo, i deputati della commissione per la cultura e l’istruzione sottolineano la necessità che l’iniziativa delle alleanze universitarie europee “sostenga i valori dell’UE, la resilienza democratica e l’autonomia istituzionale e promuova la cittadinanza attiva”. I deputati osservano inoltre che il numero crescente di progetti di mobilità, tra cui studenti e accademici, sebbene “l’obiettivo iniziale di raggiungere una mobilità senza soluzione di continuità per il 50% degli studenti” non sia stato raggiunto “e rimarrà impegnativo senza adeguati meccanismi di finanziamento”.

Attuata nell’ambito del programma Erasmus+ 2021-2027, l’iniziativa inizialmente mirava a stabilire 20 alleanze, ma è riuscita a facilitarne 65, comprendendo 570 università che vanno dai grandi college agli istituti di medie e ultraregioni delle regioni, e lo ha fatto “senza ulteriori stanziamenti di bilancio”. I deputati sottolineano la necessità che le alleanze siano finanziate attraverso un mix di fonti nazionali, regionali, locali e private, nonché dal bilancio europeo. Ritengono inoltre che la visione strategica delle alleanze dovrebbe riflettersi nel prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) dell’UE e chiedono alla Commissione di studiare una “soluzione su misura per il finanziamento” dell’iniziativa nel prossimo QFP a partire dal 2028.

I deputati ritengono che “le alleanze stiano testando modi innovativi di insegnare e acquisire conoscenze, come i percorsi di apprendimento europei, le micro-credenziali, la mobilità mista per l’apprendimento e il riconoscimento automatico delle qualifiche” e, pertanto, dovrebbero avere “strutture adeguate” per un migliore collegamento con le industrie e “per contribuire alla realizzazione delle ambizioni di autonomia strategica dell’UE”.

I deputati hanno anche salutato i sei progetti pilota sulla laurea europea messi in pratica da 21 alleanze, che li hanno portati a sottolineare “il chiaro valore aggiunto di un quadro comune per le lauree europee”, un passo verso il riconoscimento di lauree e diplomi a livello dell’UE e verso una migliore istruzione.

La relazione è stata approvata con 23 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astensioni.


Citare

Il relatore Laurence Farreng (Renew, FR) ha dichiarato: “La relazione richiama l’attenzione sull’importanza di una riflessione e di un finanziamento a lungo termine per le alleanze universitarie. In questo momento, tuttavia, il loro futuro è avvolto nell’incertezza. È quindi fondamentale avere un approccio a lungo termine per garantire la competitività europea nella ricerca, nell’innovazione e nell’istruzione superiore”.


Sfondo

Menzionato per la prima volta nel discorso alla Sorbona del 2017 dal presidente della Francia, Emmanuel Macron, il concetto delle alleanze universitarie europee è diventato realtà nel 2019 ed è stato attuato nell’ambito del programma Erasmus+ 2021-2027.

Sostenuta da una lunga tradizione di cooperazione e scambio tra università europee che risale al Medioevo, l’iniziativa dell’Alleanza Universitaria Europea è stata concepita come una rete di università per promuovere la mobilità degli studenti tra i campus e per promuovere l’innovazione pedagogica. Colmano il divario di competenze e incoraggiano una nuova generazione di giovani europei a imparare.