LE RIFLESSIONI DEL SINDACO DI BARLETTA, COSIMO CANNITO, PER IL 1° MAGGIO, FESTA DEI LAVORATORI.

Il 1° Maggio è una ricorrenza dal forte valore simbolico sul piano sociale e istituzionale. Nasce con l’intento di ricordare l’impegno dei movimenti sindacali e gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori dopo lunghe, aspre battaglie. È, notoriamente, una giornata dedicata alle problematiche del lavoro ed alla tutela dei diritti dei lavoratori.

Noi, come Amministrazione Comunale riferimento per il territorio, abbiamo assunto l’impegno di fare la nostra parte per generare opportunità che si traducano in nuovi posti di lavoro e contribuire fattivamente allo sviluppo economico della nostra comunità.

Senza lavoro non c’è giustizia sociale: infatti alla Festa dei Lavoratori si è sempre accostato un momento di lotta e rivendicazione per affermare la giustizia, i diritti, la sicurezza, l’uguaglianza, l’urgenza di salari giusti. Sono le parole d’ordine di oggi e di sempre in questa celebrazione di cui si ricordano, dal passato più remoto, i diritti e le conquiste dei lavoratori ad ogni latitudine.

Il mio augurio e quello dell’Amministrazione voglio indirizzare, con autentica sincerità, a tutte le donne e gli uomini che con il proprio operato contribuiscono alla crescita economica del Paese, affinché possano farlo sempre in sicurezza senza rischiare di perdere la vita sul posto di lavoro, come una cronaca mai avara di queste notizie purtroppo ci segnala.

Un auspicio ancora più caloroso e sentito voglio rivolgere a chi è alla ricerca di una occupazione che non svilisca la propria dignità e professionalità, in nome di una umanità sostanziale che deve prevalere, sempre e ovunque. Che si parli di giovani, madri o padri di famiglia in cassa integrazione, di esodati.

Un cenno particolare voglio dedicare alla figura femminile. Papa Francesco ci ricorda che il prezioso apporto della donna alla vita sociale deve essere valorizzato e retribuito senza disparità. Non è infatti tollerabile, per una società che si definisce civile, immaginare differenze nel trattamento e negli stipendi a parità di qualifica, soprattutto in un contesto che non di rado obbliga le donne a una dolorosa, conflittuale scelta: carriera o famiglia?

Che sia, quindi, una festa dei lavoratori di intensa meditazione e di proficuo impegno per migliorare, in generale, le politiche del lavoro, affinché queste diventino realmente uno strumento che attribuisce dignità. 

Buon 1° maggio a tutte e a tutti!