Lecce – DENTRO, IL TEATRO 2025: IL TEATRO APRE LE PORTE DEL CARCERE

La terza edizione della rassegna teatrale “DENTRO, IL TEATRO” torna nella Casa Circondariale di Lecce, con una formula nuova: il pubblico potrà acquistare i biglietti per assistere agli spettacoli che andranno in scena nella sala teatro. Promosso da AMA – Accademia Mediterranea dell’Attore – questo appuntamento unisce il pubblico interno ed esterno in un percorso artistico ed educativo, volto a creare connessioni tra il “dentro” e il “fuori” attraverso la forza espressiva del teatro.

“È solo l’ostinazione con cui i detenuti della Casa Circondariale di Lecce seguono le attività teatrali promosse da AMA sin dal 2019 che ci spinge a programmare la terza edizione di DENTRO, IL TEATRO, la rassegna di spettacoli aperta al pubblico esterno” – afferma Franco Ungaro, Direttore di AMA. “Il teatro è l’arte per eccellenza dell’incontro, fisico e spirituale, fra persone in carne e ossa: attori, attrici e spettatori. Ogni spettacolo in carcere diventa un incontro speciale perché artisti, pubblico esterno e pubblico dei detenuti si trasformano in un’unica comunità, capace di mettere in moto immaginari di cambiamento individuale e sociale.”

La rassegna si articola in cinque spettacoli, dal 4 aprile al 13 giugno, ognuno con una narrazione intensa e significativa, tra musica, comicità, riflessione e dramma, per raccontare storie di vita, riscatto e attesa. “Quest’anno la musica sembra essere il filo conduttore di molti spettacoli teatrali, da Qualcosa di grande di Maestrale Teatro a Vorrei una voce di Tindaro Granata fino a The curry room di Aretè Ensemble. Sono attori detenuti i protagonisti dei due spettacoli che verranno presentati in anteprima nazionale, I prossimi e Vincenzo Infantino, creati nelle case circondariali di Lecce e Firenze” – aggiunge Ungaro.

“Nonostante i numerosi ostacoli che l’organizzazione carceraria deve superare per garantire sicurezza ed efficienza, la collaborazione con l’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce resta un punto fermo per quelle azioni educative di cui i detenuti, al pari di tutti i cittadini, hanno bisogno” – dichiara Maria Teresa Susca, direttrice della Casa Circondariale di Borgo San Nicola. “Vediamo quotidianamente i benefici che il teatro produce sul benessere fisico e psichico dei detenuti e la programmazione di spettacoli aperta anche al pubblico esterno ci unisce tutti in quel sentimento di cittadinanza che ci appartiene e nei valori della dignità della persona.”

La rassegna DENTRO, IL TEATRO è resa possibile grazie alla collaborazione della Direzione, dello staff educativo e degli agenti di polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Lecce. Un’opportunità unica per il pubblico esterno e interno di condividere storie, emozioni e riflessioni grazie alla magia del teatro.

ATTENZIONE: Per lo spettacolo “Qualcosa di grande” di Maestrale Teatro, che si terrà il 4 aprile, i biglietti devono essere acquistati entro il 25 marzo.

BIGLIETTI ACQUISTABILI FINO A DIECI GIORNI PRIMA DELLO SPETTACOLO

€10 INTERO, €5 RIDOTTO (Under 30 e Over 60), €2.50 (STUDENTI*)

*riservato a studenti regolarmente iscritti a Università del Salento, Accademia delle Belle Arti, Conservatorio Tito Schipa e Accademia Mediterranea dell’Attore.

Per informazioni e prenotazioni: info@accademiaama.it

PROGRAMMA DEGLI SPETTACOLI

4 Aprile ore 16:00 – QUALCOSA DI GRANDE 

Compagnia: Maestrale Teatro (produzione AMA) 

Regia: Maria Cassi e Leonardo Brizzi

Durata: 70 minuti 

Uno spettacolo comico-musicale che racconta la generazione millennial attraverso la musica e i cambiamenti epocali degli anni 2000. Gli attori in scena, tra canzoni dal vivo, monologhi brillanti e momenti di riflessione, ripercorrono i simboli, le mode e le emozioni di un’epoca in cui si è vissuti tra il passato analogico e il futuro digitale. Il leggendario album Squerez? dei Lùnapop diventa il filo conduttore di una storia fatta di sogni, nostalgia e ricerca di identità, con il brano “50 Special” che celebra il desiderio di libertà di una generazione.

28 Aprile ore 16:00 – VORREI UNA VOCE

Di e con Tindaro Granata 

Produzione: LAC Lugano Arte e Cultura 

Durata: 60 minuti 

Un monologo emozionante che intreccia parole e musica per dare voce a chi spesso non viene ascoltato. Ispirato al progetto *Il Teatro per Sognare* con le detenute della Casa Circondariale di Messina, lo spettacolo alterna momenti di ironia e profonda intensità, con Tindaro Granata che interpreta i sogni, le speranze e le fragilità delle donne incontrate nel suo percorso. Le canzoni di Mina, cantate in playback, diventano la colonna sonora di una riflessione sul bisogno umano di esprimersi e sulla potenza trasformativa del teatro.

22 Maggio ore 16:00 – INFANTINO 

Compagnia: Teatro Popolare d’Arte 

Di: Gianfranco Pedullà e Vincenzo Infantino 

Durata: 50 minuti 

Un racconto potente e autentico che porta in scena la vita di Vincenzo Infantino, cresciuto nei quartieri della mafia di Palermo, abbandonato dai genitori e divenuto rapinatore di banche. Dopo vent’anni di detenzione, il teatro gli offre una possibilità di riscatto e una nuova identità. Lo spettacolo, attraverso una narrazione avvincente e una messinscena intensa, ripercorre i momenti cruciali della sua esistenza, mettendo in evidenza la capacità dell’arte di cambiare le persone e offrire una seconda possibilità.

6 Giugno ore 16:00 – THE CURRY ROOM 

Di e con Annika Strøhm e Saba Salvemini

Durata: 45/50 minuti 

Un viaggio teatrale tra ironia e assurdità, che richiama l’antica tradizione del racconto orale attorno al fuoco. Attraverso una serie di storie divertenti e surreali, gli attori esplorano i paradossi e le contraddizioni della natura umana, tra relazioni, sogni e fraintendimenti. La musica dal vivo accompagna i momenti di riflessione e di leggerezza, creando un’atmosfera intima e coinvolgente. Uno spettacolo che invita a ridere delle assurdità della vita e a ritrovare nel teatro un momento di condivisione autentica.

13 Giugno ore 16:00 – I PROSSIMI 

Spettacolo finale del laboratorio biennale di teatro 

Di Lorenzo Paladini, Miriana Moschetti, Benedetta Pati, Carmen Ines Tarantino

Con la Compagnia Papillon Teatro, formata dai detenuti del carcere di Lecce 

Un’opera corale che esplora il tema dell’attesa, ispirandosi liberamente ad Aspettando Godot di Samuel Beckett. Gli attori, attraverso un lavoro di improvvisazione e scrittura collettiva, mettono in scena un viaggio surreale e simbolico, in cui il treno diventa metafora della vita e delle speranze verso il futuro. I protagonisti si confrontano con le loro paure, aspettative e sogni, dando vita a una riflessione poetica e profonda su ciò che significa davvero “aspettare”. Lo spettacolo, nato dal laboratorio biennale di teatro, rappresenta il culmine di un percorso artistico e umano che ha visto i detenuti impegnarsi nella scoperta di sé attraverso la recitazione.