
Parole d’ordine: creatività e passione. «Il saper fare è un patrimonio da preservare e tramandare. Diventate artigiani della vostra vita».
Questo, in sintesi, è l’invito lanciato ai giovani questa mattina, giovedì 14 maggio, dal teatro Apollo di Lecce dal professore di Fisica più famoso d’Italia, Vincenzo Schettini.
Oltre 500 studenti salentini e 200 imprenditori del territorio hanno preso parte all’evento “L’artigianato che ci piace. Dialoghi e testimonianze con giovani, famiglie e imprese sul lavoro che attrae”, il progetto di Confartigianato nato e pensato con il professore Vincenzo Schettini per promuovere l’artigianato tra i giovani, stimolandoli a sviluppare il sapere pratico e appassionarsi a un mestiere.
L’evento, organizzato da Confartigianato Lecce in collaborazione con la Camera di Commercio, ha rappresentato la tappa leccese del progetto itinerante a livello nazionale, promosso dal Sistema Confartigianato.
«Questa iniziativa inserisce nel percorso avviato da Confartigianato per rilanciare in tutta Italia il mondo delle PMI. L’obiettivo è parlare ai giovani con il loro linguaggio e tramite un personaggio che è vicino al loro mondo – ha sottolineato il presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo -. Vogliamo far capire ai ragazzi che l’artigiano di oggi non è quello di ieri. L’artigianato è giovane, al centro del mondo e non alla periferia. L’artigiano si può innovare e può essere a capo di una attività che lo rende libero. L’artigianato è una realtà che viene percepita a latere del lavoro ma non è così. Impossibile immaginare un mondo senza artigiani. Senza falegnami, panettieri, idraulici. E sono mestieri che possono dare soddisfazioni».
A introdurre la “lezione” del professore Schettini è salito sul palco Giuseppe Lavenia psicoterapeuta, esperto di benessere digitale e divulgatore scientifico e la giornalista Rai Micaela Palmieri. Analizzando alcuni dati Lavenia ha messo in guardia i giovani dai pericoli della rete, sottolineando quanto sia fondamentale per i ragazzi riappropriarsi delle passioni, limitando la loro interazione con il mondo “virtuale”.
«Il 75% degli studenti guarda con ansia al proprio futuro, e il 60% addirittura non riesce ad immaginarlo – ha spiegato Lavenia – Questo significa che i ragazzi non riconoscono più le proprie passioni, mancano i desideri e gli obiettivi. I genitori e gli adulti hanno un ruolo chiave, dobbiamo indicare la strada ai ragazzi. Essere più presenti, tramandando loro quelle competenze necessarie per farsi spazio nel mondo».
Dopo l’appello di Lavenia è stata la volta di Schettini, letteralmente travolto dall’entusiasmo dei ragazzi. Il professore di Fisica ha portato sul palco la sua storia e quella di tre artigiani salentini: Maria Antonietta Orlando (Remo Sartori), Giacomo Rollo (Ro.Mar) e Antonella Biasco (Dolcemente).
Parola d’ordine: il valore della manualità. «Occorre che i ragazzi riscoprano il piacere di ideare, costruire, realizzare – ha dichiarato Schettini –. Insieme a Confartigianato stiamo portando avanti questo cammino per mostrare ai giovani e ai loro genitori il mondo dell’artigianato. Che è un mondo pieno di creatività e immaginazione ma è perlopiù sconosciuto. Il primo grande artigiano è stato Leonardo da Vinci che ha realizzato cose meravigliose solo con le mani. L’artigiano di oggi ha strumenti infiniti. Ha la rete, ha l’intelligenza artificiale. È un mondo pieno di opportunità. Per questo dico ai giovani di buttarsi, di studiare e di scoprire cose nuove. E non deve preoccupare se il risultato non arriva subito. Siate pazienti, lavorate e appassionatevi. Solo dopo aver imparato si può avviare un’attività, utilizzando poi la Rete per promuovere il prodotto finale. Questo è il percorso che immagino per le nuove generazioni. Il saper fare è un patrimonio da preservare e tramandare. Diventate artigiani della vostra vita».