
In occasione della XV Assemblea ASMEL, è stata presentata la dimostrazione operativa dell’interscambio di dati tra Comuni e ISTAT tramite la Piattaforma Digitale Nazionale Dati. Questo traguardo rappresenta il risultato tangibile della battaglia condotta da ASMEL in difesa dei Sindaci sanzionati per la mancata trasmissione dei dati statistici.
La fine del “Debito Informativo” dei Comuni e delle sanzioni
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di eliminare gli oneri di fornitura di dati a carico dei Comuni. Con l’interscambio vengono eliminati gli obblighi di trasmissione dei dati statistici e, di conseguenza, le multe inflitte ai Sindaci per violazione dell’obbligo di risposta alle indagini statistiche.
L’ISTAT ha accolto la proposta ASMEL per l’interscambio attraverso la Piattaforma per l’interoperabilità tra Pubbliche Amministrazioni, la PDND, nello spirito di leale cooperazione tra enti, che ha visto il coinvolgimento anche del Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio.
La PDND è l’infrastruttura tecnologica che abilita l’interoperabilità delle basi dati pubbliche attuando il principio del “once only” perché elimina la necessità di richiedere ai cittadini informazioni o documenti che sono già in possesso di altre PA. La PDND permette ai Comuni di ridurre gli oneri amministrativia loro carico, come quello della trasmissione manuale dei dati richiesti dall’ISTAT. La prima sperimentazione è stata attivata sulla rilevazione degli Incidenti Stradali, seguirà la sperimentazione per la rilevazione statistica dei Permessi a Costruire.
La digitalizzazione, come dimostra l’esperienza, si afferma con un approccio cooperativo e pervasivo, mai prescrittivo, sostituendo la rigidità amministrativa con la cooperazione istituzionale e la costruzione di soluzioni concrete per semplificare le procedure.
Per Francesco Pinto, Segretario Generale ASMEL «Questo progetto dimostra che, se lo Stato dialoga con i Comuni, le riforme si fanno davvero e a vantaggio di tutti i livelli della PA. Per oltre vent’anni, l’obbligo di interoperabilità sancito dal Testo Unico degli Enti Locali è rimasto inattuato. Il paradosso è che, mentre il Sistema Statistico Nazionale, non rispettava la legge, i Sindaci erano chiamati a rispondere di tasca propria per una colpa non loro. Da oggi, questa logica perversa viene superata attraverso la cooperazione istituzionale e lo scambio automatico di dati che elimina ogni onere burocratico e, quindi, ogni rischio di multe. Si dimostra che la modernizzazione si realizza attraverso strumenti condivisi che eliminano definitivamente i contenziosi legati all’approccio autoritativo e rigidamente burocratico degli apparati centrali».

