Bari – L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE EMILIANO AL FORUM INTERNAZIONALE AMBROSETTI “VERSO IL SUD”. 

Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è intervento questa mattina, in collegamento, al Forum internazionale “Verso Sud – La strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo”, promosso da Ambrosetti, in programma a Sorrento. 

Emiliano era relatore nel panel “La sfida della coesione territoriale in Italia” moderato dalla giornalista Maria Latella, insieme ai presidenti delle Regioni Calabria, Roberto Occhiuto, Abruzzo, Marco Marsilio, e Molise, Donato Toma.

“Al di là delle appartenenze politiche, con i colleghi presenti oggi, c’è un rapporto di amicizia e di volontà di collaborazione che travalica tutto. Noi apparteniamo soprattutto alla nostra terra e all’Italia – ha detto Emiliano in apertura del suo intervento. “Le due Zes, appulo-molisana e appulo-lucana sono il frutto di una naturale propensione alla collaborazione, così come l’accordo sulla linea ferroviaria adriatica, per il quale stiamo cercando di collaborare in tutto e per tutto, o in tema di acquedotto, di sanità, di protezione civile. Ovviamente questa collaborazione prevede che anche il Governo centrale faccia la sua parte”. 

“La Puglia ha fatto un salto di qualità impressionante, e questo viene riconosciuto

da tutti sotto ogni aspetto, i dati economici pugliesi sono particolarmente buoni. Certo nel Mezzogiorno partiamo da condizioni molto difficili e questo ci lascia sempre sul confine, sebbene in Puglia abbiamo un tasso di incremento del PIL tra i più alti d’Italia e una diminuzione della disoccupazione rilevante: basta poco, una decisione sbagliata da parte del Governo centrale o dell’Europa, una pandemia, un conflitto energetico o militare e, data la delicatezza di tutto il sistema, si rischia di dover ricominciare. Un altro nemico micidiale riguarda le condizioni ambientali, che sono terribili: la Puglia ha investito per la prevenzione del dissesto idrogeologico una somma senza precedenti ma avremmo bisogno di altro danaro”.

“La capacità che abbiamo avuto di ragionare insieme – ha detto Emiliano rivolgendosi agli altri presidenti – per la prima volta ha dato dignità a ciascuno di noi anche nei confronti delle regioni del nord: in moltissime questioni la vera differenza non è tra destra e sinistra ma tra nord e sud, perché chiaramente ogni territorio ha le sue esigenze e noi abbiamo esigenze assolutamente comuni.  Ogni successo di Occhiuto, Toma, De Luca, Marsilio o Bardi è un successo di noi tutti”. 

Rispondendo a una domanda di Maria Latella sul rapporto con il Governo e il ministro Fitto rispetto ai finanziamenti del Pnrr e Fsc, Emiliano ha detto: “Non distribuire il fondo sociale di coesione mette tutti noi in una crisi spaventosa dal punto di vista della gestione quotidiana. Il ministro ha detto che deve fare venti riunioni con tutte le regioni prima di sbloccare il fondo sociale di coesione, che doveva essere sbloccato l’anno scorso. Si può immaginare che cosa significa non avere l’Fsc per le regioni del sud, che non hanno i bilanci ordinari delle regioni del nord, visto che loro hanno un carico fiscale dell’Irpef e dell’Iva automatico che è molto più alto del nostro. Per noi questo blocco significa paralizzare l’attività delle regioni.  Ciononostante la situazione non è ancora tracimata, anche perché stiamo cercando di capire perché è stato bloccato l’Fsc: il ministro sostiene di dover rimettere in ordine e coordinare tutte le linee di finanziamento. Ma questa è un’operazione impossibile. Non è possibile da parte del Governo centrale bloccare tutte le linee: perché bloccare l’Fsc significa anche impedire l’utilizzo dei fondi europei, poiché c’è il principio del cofinanziamento, quindi bisogna semplicemente accelerare. Lo abbiamo proposto unanimemente, tra destra e sinistra: fissare un Cipes (Comitato Interministeriale per la Politica economica Estera), distribuire l’Fsc e dare le quote di ciascuna Regione come sempre avvenuto per farci realizzare i programmi. E senza fare queste 20 riunioni preliminari, discutiamo come utilizzare sia i fondi europei che l’Fsc per il completamento della strategia, tra interessi nazionali ed interessi locali. Evidentemente questa somma di denaro deve essere tenuta ancora a disposizione del bilancio dello Stato, non c’è altra spiegazione, ma questo significherebbe che c’è una situazione finanziaria preoccupante. Se c’è un problema finanziario lo si dica chiaramente. Se il Governo deve trattenere delle somme e se, probabilmente, dei 48 miliardi di euro dell’Fsc potranno darcene molti di meno perché gli serviranno per tappare altri tipi di buchi, bisogna dirlo anche per dare risposte alle imprese – in Puglia sono 3500 – che aspettano i contributi per fare i loro investimenti.

Se quindi non è un problema burocratico ma  è un problema politico, va affrontato con lealtà. Serve una parola di verità e serve soprattutto rimettere in moto un processo che in Puglia, come nelle altre regioni del Sud e del Paese, sta camminando”.

“Colgo l’occasione – ha detto il presidente Emiliano nel corso del suo intervento – per esprimere la mia vicinanza all’Emilia Romagna. Una vicinanza oltre che dovuta, anche legata alla mia esperienza di vita. Essendo figlio di emigrati al Nord ho passato i primi dieci anni della mia vita a Bologna e quindi per me vedere quelle scene è un’esperienza drammatica”. —