L’UE deve continuare a difendere i valori e i principi democratici universali

Secondo i deputati, l’intelligenza artificiale può rappresentare una minaccia per la democrazia e i diritti umani se non viene regolamentata in modo adeguato. ©

Mercoledì il Parlamento ha approvato la sua relazione annuale 2024 sui diritti umani e la democrazia nel mondo, mettendo in guardia contro il deterioramento della situazione globale dei diritti umani.

Denunciando l’ascesa dell’autoritarismo, del totalitarismo e del populismo, i deputati sono profondamente preoccupati per l’aumento delle violazioni dei valori democratici e del disprezzo per il diritto umanitario internazionale.

Condannano l’indebolimento della protezione delle istituzioni e delle procedure democratiche e deplorano i frequenti attacchi politici alle istituzioni internazionali, la censura, le minacce nei confronti dei media indipendenti e la riduzione dello spazio per la società civile in tutto il mondo.

Ribadiscono il forte sostegno dell’UE alla Corte internazionale di giustizia e alla Corte penale internazionale (CPI) in quanto istituzioni giurisdizionali essenziali, indipendenti e imparziali in un momento particolarmente difficile per la giustizia internazionale. I deputati esprimono inoltre la loro profonda preoccupazione per le sanzioni imposte alla CPI, che costituiscono “un grave attacco al sistema giudiziario internazionale”. Essi invitano la Commissione ad attivare con urgenza il regolamento di blocco.

Il Parlamento è preoccupato per la minaccia che l’intelligenza artificiale (AI) rappresenta per la democrazia e i diritti umani quando non è adeguatamente regolamentata, e i deputati sono preoccupati per il modo in cui Internet viene utilizzato per limitare la libertà politica e minare l’integrità delle elezioni.

La relazione sottolinea inoltre l’importanza di proteggere i diritti delle donne, il cui rispetto è in declino, e i deputati deplorano la discriminazione e la violenza a cui sono sottoposte le donne e le ragazze, anche durante i conflitti.



Il
testo sottolinea la responsabilità dell’UE di continuare a difendere i valori e i principi democratici universali, i diritti umani, la giustizia internazionale e la pace.
Illustra inoltre gli strumenti disponibili a tal fine, come la sospensione dei progetti della politica europea di vicinato che contribuiscono direttamente o indirettamente alle violazioni dei diritti umani nei paesi terzi, l’aggiunta di clausole sui diritti umani agli accordi commerciali con i paesi terzi e l’applicazione del regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani (legge Magnitsky dell’UE). L’UE ha i mezzi per promuovere e difendere i valori universali, sottolineano i deputati, ed è ora di utilizzarli.

Il testo raccomanda di aumentare le risorse a disposizione del rappresentante speciale dell’UE per i diritti umani. Invita inoltre le istituzioni europee e gli Stati membri a collaborare più strettamente per la promozione e la difesa dei diritti umani.

Il testo è stato adottato con 390 voti a favore, 116 contrari e 126 astensioni.

La

relatrice Isabel Wiseler-Lima (PPE, Lussemburgo) ha dichiarato: “Il nostro mondo sta entrando in una nuova era, in cui i tribunali internazionali, la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani sono costantemente compromessi. L’UE deve mantenere la sua posizione e riaffermare questi valori, che sono fondamentali per creare un mondo costruito sulla giustizia e sul rispetto. Il Parlamento europeo non smetterà mai di denunciare questi abusi e farà tutto il possibile per sostenere coloro che si battono per proteggere la democrazia. La relazione che abbiamo votato oggi fa il punto sull’attuale situazione della democrazia e dei diritti umani, illustra i mezzi di cui già disponiamo per agire e delinea le nuove misure da mettere in atto”

Contesto

Ogni anno il Parlamento adotta tre relazioni sulle politiche estere, di sicurezza, di difesa e dei diritti umani. Questi costituiscono la base del contributo del Parlamento alla definizione della politica estera dell’UE.

Martedì, i deputati hanno discusso la relazione annuale 2024 sui diritti umani e la democrazia in un dibattito in plenaria con il capo della politica estera dell’UE, Kaja Kallas.