
Si conclude a Rimini la 42esima edizione del MacFrut, la grande fiera di settore dedicata al comparto ortofrutticolo. Il Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale e Ambientale ha partecipato in stretta sinergia con Unioncamere Puglia, portando all’Expo Centre della Fiera di Rimini aziende, consorzi, associazioni attive nei diversi territori pugliesi per la valorizzazione di frutta e verdura di alta qualità, apprezzata e riconosciuta sui mercati italiani e internazionali. Secondo una stima di Precedence Research, presentata durante il MacFrut, la dimensione del mercato globale delle verdure fresche è stata di 687 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che salirà a 708 miliardi di dollari nel 2025 e a circa 957 miliardi di dollari entro il 2034, espandendosi a ritmi superiori al 3% annuo. Opportunità che la Puglia può cogliere grazie anche alla grande capacità delle imprese di garantire la qualità dei prodotti, innovando i processi di produzione e riducendo le tempistiche per posizionarsi sui mercati.




“Affrontiamo la scarsità d’acqua e gli effetti di un cambiamento climatico che mette ogni settimana a durissima prova le attività in campo, in tutti gli areali pugliesi – ricorda Donato Pentassuglia, assessore regionale all’Agricoltura – ma il comparto ortofrutticolo pugliese dimostra la sua forza e la sua qualità eccelsa, riconosciuta da buyer e stakeholders anche al MacFrut di Rimini. C’è sempre da migliorare e da investire, e come Regione Puglia, dopo lunga interlocuzione con l’intero partenariato agricolo, attraverso i fondi del Complemento di Sviluppo Rurale 2023/2027 stiamo dando, ad esempio, l’opportunità di effettuare investimenti strutturali targettizzati per un sostegno specifico al comparto cerasicolo, agrumicolo e dell’uva da tavola, con un’attenzione ad integrare nei progetti per i nuovi impianti arborei le coperture e i sistemi di irrigazione”.
”La Puglia è la prima regione d’Italia in orticoltura per superficie dedicata e volumi produttivi, davanti a Sicilia ed Emilia-Romagna – sottolinea Luciana Di Bisceglie, presidente di Unioncamere Puglia, riprendendo i dati dell’ultimo Sismografo dedicato al comparto -. Siamo di fronte a prodotti di grande qualità, che contribuiscono in modo significativo alla nostra bilancia commerciale e creano occupazione”. In Puglia si registrano 80mila ettari di coltivazioni orticole e 3 milioni di tonnellate di ortaggi prodotti nel 2023 da 7.258 imprese pugliesi con 20.937 addetti operanti nel comparto al terzo trimestre 2024.
Di rilievo il dato sulla superficie orticola dedicata al biologico in Puglia, pari a 11mila ettari: primo posto in Italia, per un’area coltivata pari a un sesto del valore nazionale. L’orticoltura pugliese si trova a navigare in un mercato globale sempre più competitivo e in rapida evoluzione. I punti di forza del comparto risiedono certamente nel buon posizionamento sui mercati interni ed europei e in bilanci sani e in costante miglioramento negli anni, anche grazie agli investimenti con capitale di rischio. Grandi opportunità sono rappresentate dall’aumento costante della domanda di prodotti orticoli in Italia e all’estero.
Sono 14.039 le aziende pugliesi invece che operano nel settore della coltivazione di frutta al terzo trimestre 2024. Si tratta dell’11% delle oltre 126 mila imprese frutticole presenti in Italia: un dato che fa della Puglia la terza regione del Paese per presenza aziendale dopo Sicilia e Veneto. L’uva da tavola è la regina della frutticoltura pugliese, con oltre 11mila imprese censite (comprensive anche dell’uva da vino) seguite da circa 1.200 imprese attive nella coltivazione di agrumi, e le oltre 800 nella produzione di frutti a nocciolo, tra cui albicocche, ciliegie, pesche, mele, pere e prugne. Altre 800 imprese producono “bacche”, ossia fragole, kiwi, lamponi e mirtilli, nella cui categoria sono censiti anche cachi, melograni e frutti in guscio.
Sempre dal Sismografo di Unioncamere Puglia emerge che, dal confronto quinquennale tra i bilanci 2023 e del 2018, nonostante gli effetti della pandemia, la frutticoltura pugliese fa segnare numerosi risultati positivi. Il settore mostra una buona capacità di generare profitti. Aumentano il Risultato Operativo (+19 mln rispetto al 2018), gli utili (+14 mln) e soprattutto la liquidità (attivo circolante +90 mln). Ciò che fa presagire periodi sereni in termini di cash flow, come dimostrano anche i 68 giorni di pagamento medio ai fornitori, un ottimo risultato. Negli ultimi cinque anni il comparto fa segnare una buona crescita degli investimenti (+215 mln); aumentano leggermente gli impieghi in terreni e fabbricati (+10mln), un po’ di più quelli impianti e macchinari (+23 mln), ma soprattutto le partecipazioni in altre società (+40 mln). Quest’ultimo è un segnale interessante di creazione di sistemi complessi fra aziende diverse, con l’innesto di personale da dedicare in via esclusiva ai rapporti commerciali. È evidente anche il rialzo della spinta produttiva, con la crescita dei costi di produzione (+48 mln), specialmente materie prime (+16 mln), personale (+6 mln) e utenze (+6 mln). In questo clima di aumento degli investimenti cresce non poco il peso del capitale di rischio (+119 mln di patrimonio netto negli ultimi cinque anni) e di conseguenza l’indice di indipendenza finanziaria (35%) migliora rispetto a un lustro fa (27%).
Al MacFrut i prodotti dell’ortofrutta pugliese sono stati anche protagonisti, insieme all’olio extravergine di oliva e ad una serie di prodotti di qualità delle altre filiere agroalimentari pugliesi, di una serie di show cooking e assaggi dedicati, sempre molto apprezzati dai visitatori della fiera.