
Ne “Il rimpianto dell’anno” prodotta da Etta in collaborazione con Simone Castronovo, Malpelo immagina che l’ultimo giorno dell’anno sia anche l’ultimo di vita sulla terra. Questo scenario tragico non è mai descritto esplicitamente, lasciando che faccia solo da sfondo lontanissimo in un racconto leggero e ironico. La solita lista di buoni propositi per il futuro, che ormai andranno inevitabilmente in fumo, i piccoli problemi quotidiani di cui continuiamo a lamentarci, a cui dovremo rinunciare, i sogni, le occasioni perdute, i ricordi e un amore costantemente inseguito e mai corrisposto, che sta per svanire. “Dimmi che ho perso tutto ma non te” in questa fantozziana vita su cui sta per calare il sipario. Come nei migliori film catastrofici, nonostante i vari tentativi falliti per conquistare l’amore della tua vita, resiste la speranza immortale di avere ancora una possibilità, ancora un giorno, per potersi vivere e amare senza avere più rimpianti, senza che lei sia il rimpianto dell’anno, di nuovo. |