
Moscaggiuri: “Lo sviluppo del comparto leghi rispetto del lavoro e tutela del paesaggio. Serve programmazione: enti, imprese, sindacati e banche diano una direttrice chiara”
Lecce, 17 luglio 2023 – Sul lungomare di San Cataldo, per parlare ai bagnanti ed agli operatori di diritti dei lavoratori del turismo. Il camper dei diritti della Filcams Nazionale arriva anche in provincia di Lecce: sosterà mercoledì 19 luglio, dalle ore 10 alle 13, nella marina del capoluogo, in via Vespucci all’altezza della Rotonda.
La campagna
“Mettiamo il turismo sottosopra. Dalla parte giusta del turismo” è la campagna della Filcams, il sindacato che tutela i diritti dei lavoratori del commercio, dei servizi e del turismo. L’intento è creare momenti di incontro, scambio e informazione, per gli operatori e le operatrici del settore turistico, sui temi dei diritti, delle tutele, della sicurezza e delle garanzie reddituali. Il camper, dopo aver toccato alcune marine del Lazio, è giunto in Puglia mercoledì scorso, sostando a Manfredonia, Bari, Taranto, Savelletri. Dopo la tappa salentina, il camper arriverà a Trani, prima di lasciare la Puglia.
Rispetto dei contratti
“Anche quest’anno stiamo riscontrando nelle aziende turistiche situazioni ai limiti della legge”, spiega il segretario generale della Filcams Cgil Lecce, Mirko Moscaggiuri. “Non riusciamo ancora, come sistema territoriale, a scrollarci di dosso l’etichetta di terra di sfruttamento. Sono anni che si racconta la favola del Reddito di cittadinanza come origine delle difficoltà a reperire manodopera. In realtà la causa è da ricercare altrove, soprattutto nel trattamento riservato ai lavoratori nei tre mesi d’estate. Proprio nell’ultimo quinquennio sono aumentate le vertenze individuali che trattiamo per demansionamento, mancato rispetto dell’orario, straordinari non pagati, falsi part-time, riposi annullati, fino a casi di lavoro totalmente irregolare. E questa è una condizione comune a molti territori. Lo Stato deve intervenire, non solo con i controlli nelle attività alberghiere, extralberghiere e di ristorazione, ma anche con la legge laddove è possibile. Per esempio legando le concessioni demaniali al rispetto dei contratti di lavoro. Il rispetto del contratto collettivo permetterebbe infatti di distribuire meglio la ricchezza prodotta dal turismo, che in questi anni si è concentrata nelle mani di pochi, lasciando gli spiccioli a migliaia di stagionali. Sarebbe anche il momento di sedersi intorno ad un tavolo per programmare e gestire lo sviluppo turistico, sulla scia di quanto tentò di fare il prefetto Palomba qualche anno fa: istituzioni, imprese, sindacati, banche. Bisogna tentare il tutto per tutto per raddrizzare il modello di sviluppo del turismo salentino, oggi disordinato e sempre più orientato a trasformare un intero territorio in un divertimentificio. Occorre coniugare lo sviluppo del territorio, con il rispetto dei lavoratori e il sostegno alle imprese sane. Altrimenti quando la giostra si spegnerà, avremo sprecato l’occasione di scrollarci di dosso quell’odiosa etichetta”.