Milano – | EMILIO SCANAVINO. LUCE E MATERIA | Extended until May 25th

4 marzo -23 aprile Una mostra dedicata alle fotografie di uno dei protagonistidella generazione dell’informale e del movimentospazialistaIn occasione della Milano Art Week, dall’11 al 16 aprile, l’Archivio EmilioScanavino sarà straordinariamente aperto dalle 11.00 alle 19.00Archivio ScanavinoPiazza Aspromonte 17, Milanowww.archivioscanavino.it“A me piace fotografare. Ma non cerco belle immagini,mi piace andare in giro e ritrarre lo scheletro della natura,certi buchi, certi solchi che i secoli hanno scavato nelle montagne…”Emilio ScanavinoMilano,03aprile2023. Inauguratolo scorsoanno in occasione delcentenariodella nascitadell’artista, l’Archivio Scanavinotorna ad accogliere il pubblico nei suoi spazicon la mostraEmilio Scanavino. Luce e Materia, dedicataalla produzione fotografica dell’artista.In occasione dellaMilano Art Week,dall’11 al 16 aprile 2023, l’Archivio Emilio Scanavino saràstraordinariamente apertodalle 11.00 alle 19.00.La mostra rimarrà visibile, inoltre,finoal 23 aprile 2023con ingresso libero e visita suprenotazione (scrivendo ainfo@archivioscanavino.it).EmilioScanavino. Luce e Materiapresenta una selezione di scatti fotografici diEmilioScanavino (1922-1986)realizzati negli anni Sessanta:immagini caratterizzate da inquadratureravvicinate, che ritraggono particolari, tracce, elementi isolati su sfondi sconfinati e indefiniti,mostrando un’alfabetizzazione dei soggetti che vengono replicati più volte, con riprese diverse.Pittoreescultoredi origini genovesi,Scanavinoè considerato uno dei protagonisti dellagenerazione dell’informalee delmovimentospazialistache si affermano in Italia alla fine dellaSeconda Guerra Mondiale.La ricerca artistica diScanavinocerca di definire un nuovo alfabeto, una nuova lingua compostada segnigrafici e plastici, fisiologici e tangibili, organici e astratti. Con questa mostra sarà possibilescoprire come,con la macchina fotografica, l’artista abbia “catturato la vita”, in emozioni, raccontie rivelazioni prodotte dalla luce.Emilio Scanavinonasce a Genova nel 1922, dove dopo il liceo artistico si dedica sin da subitoalla pittura, inaugurando nel 1942 la sua prima mostra personale con opere di matriceespressionista. Dopo un inizio figurativo, la pittura di Scanavino diventa sempre più vicina allecaratteristiche del postcubismo, con una graduale sintetizzazione delle forme fino alla loro

2023.04.03_Scanavino_LuceEMateria_CS.pdfdissoluzione. Dopo i soggiorni a Milano, Parigi e Londra, nel 1950 lavora con Tullio Mazzotti allasua Manifattura ceramica ad Albisola insieme aLucio Fontana, Sebastian Matta, GuillameCorneille, Asger Jorn, Wilfredo Lam, Gianni Dova, Roberto Crippa, Enrico Baj. Nello stesso anno,espone alla XXV Biennale di Venezia ericeve ex-aequo il Primo Premio alla V Mostra regionalegenovese.Negli anni successivi si avvicinò al gruppo milanese degli spazialisti esponendo nellaGalleria del Naviglio di Venezia il primo Ambiente spaziale di Fontana.Nel 1954 espone ancoraalla Biennale di Venezia dove parteciperà nuovamente nel 1958, vincendo il Premio Prampolini,nel 1960, con una sala personale e nel 1966, anno in cui consegue anche il Premio Pininfarina.Continua negli anni seguenti la sua attività espositiva internazionale che lo vede partecipare adiverse mostre a Londra, Parigi, Milano, Tokio, Città del Messico, etc.Nel 1971, in occasione dell’invito per la XI Biennale di San Paolodel Brasile, insieme allo scultoreAlik Cavaliere per Biennale di San Paolo del Brasile, crea la grande opera dedicata ai martiri perla libertà, ma non viene esposta per intervento delle autorità consolari che la censurano per ilsoggetto “di natura politica e quindi extra artistica”. Oggi l’opera è esposta al Museo dellaPermanente di Milano. Nel 1973 la Kunsthalle di Darmstadt presenta una sua vasta mostraantologica che, viene riproposta a Venezia a Palazzo Grassi e poi a Milano a palazzo Reale, nel1974. Nel 1975 Partecipa alla X Quadriennale di Roma e l’anno successivo inizia la collaborazionea Milano con Giorgio Marconi. Alterna la sua attività tra l’Italia e Parigi, che è costretto a lasciareper motivi di salute alla fine degli anni ‘70. Vive e lavora tra Milano e Calice Ligure fino alla suascomparsa nel 1986