Necessarie nuove misure dell’UE per rendere i servizi online più sicuri per i minori

  • Età minima digitale dell’UE di 16 anni per i social media e gli accompagnatori di intelligenza artificiale senza il consenso dei genitori
  • Regole su tecnologie e pratiche persuasive come annunci mirati, influencer marketing, design avvincente, loot box e dark pattern
  • Divieto predefinito delle pratiche di dipendenza più dannose per i minori

Applicare rapidamente la legge sui servizi digitali e vietare pratiche dannose come il design che crea dipendenza e le funzionalità di gioco simili al gioco d’azzardo per proteggere i minori, affermano i deputati.

Giovedì, i deputati della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori hanno adottato una relazione, con 32 voti a favore, 5 contrari e 9 astensioni, in cui esprimono preoccupazione per l’incapacità delle principali piattaforme online di proteggere adeguatamente i minori e mettono in guardia dai rischi relativi alla dipendenza, alla salute mentale e all’esposizione a contenuti illegali e dannosi.

Garanzia di età e minimi

Il testo sostiene gli sforzi della Commissione volti a sviluppare sistemi di garanzia dell’età che preservino la vita privata, avvertendo al contempo che tali misure devono rispettare i diritti dei minori e la vita privata e non esonerano le piattaforme dalla responsabilità di rendere i loro servizi sicuri fin dalla progettazione.

I deputati propongono un’età minima digitale a livello europeo di 16 anni per l’accesso ai social media, alle piattaforme di condivisione video e agli accompagnatori di intelligenza artificiale, a meno che non siano autorizzati dai genitori, e un’età minima di 13 anni per accedere a qualsiasi social media.

Un’azione più forte da parte della Commissione

I deputati esortano la Commissione a fare pieno uso dei poteri conferitile dalla legge sui servizi digitali (DSA), compresa l’emissione di multe o, in ultima istanza, il divieto di siti o applicazioni non conformi che mettono in pericolo i minori. Essi invitano inoltre la Commissione a:

  • prendere in considerazione l’introduzione di una responsabilità personale per l’alta dirigenza in caso di violazioni gravi e persistenti delle disposizioni in materia di protezione dei minori, con particolare riguardo alla verifica dell’età;
  • vietare gli algoritmi di raccomandazione basati sul coinvolgimento per i minori e disabilitare le funzionalità di progettazione più avvincenti per impostazione predefinita;
  • garantire che i sistemi di raccomandazione non presentino contenuti ai minori sulla base della profilazione;
  • vietare meccanismi simili al gioco d’azzardo come le “loot box” nei giochi accessibili ai minori;
  • vietare alle piattaforme di monetizzare o fornire incentivi finanziari o materiali per il kidfluencing (minori che agiscono in qualità di influencer);
  • affrontare le sfide etiche e legali derivanti dalle app di nudità basate sull’intelligenza artificiale (che consentono agli utenti di generare immagini manipolate di individui senza il loro consenso);
  • applicare con fermezza le norme dell’AI Act contro i chatbot manipolativi e ingannevoli.

Colmare le lacune giuridiche

I deputati sostengono l’idea che le tecnologie persuasive, come gli annunci mirati, l’influencer marketing, il design che crea dipendenza, le loot box e i dark pattern, siano affrontate nell’ambito del futuro Digital Fairness Act. La relazione chiede un’azione dell’UE per affrontare le caratteristiche manipolative come lo scorrimento infinito, la riproduzione automatica, le storie che scompaiono e le pratiche di gamification dannose che sfruttano deliberatamente il comportamento dei minori per aumentare il coinvolgimento e la spesa.

Citare

La relatrice Christel Schaldemose (S&D, Danimarca) ha dichiarato: “Il nostro rapporto afferma chiaramente la necessità di una maggiore protezione dei minori online sotto due aspetti. In primo luogo, abbiamo bisogno di un livello più alto per l’accesso ai social media, motivo per cui proponiamo un’età minima di 16 anni in tutta l’UE. In secondo luogo, abbiamo bisogno di garanzie più rigorose per i minori che utilizzano i servizi online. La mia relazione chiede l’obbligo di garantire la sicurezza fin dalla progettazione e il divieto dei meccanismi di coinvolgimento dei minori più dannosi. Sono orgoglioso che il Parlamento stia compiendo questo passo progressivo per aumentare il livello di protezione dei minori”.

Nuova indagine

Un nuovo sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi mostra l’atteggiamento dei cittadini nei confronti dei social media. Esamina temi come le abitudini informative, i modelli dei social media, l’esposizione alla disinformazione e il coinvolgimento con i contenuti degli influencer. I risultati mostrano che i giovani usano i media in modo diverso rispetto alle generazioni precedenti e si rivolgono sempre più alle fonti digitali.

Passaggi successivi

Il Parlamento voterà le sue raccomandazioni per aumentare la sicurezza dei minori online nella sessione plenaria del 24-27 novembre.