
AMBRA ANGIOLINI: “OLIVA DENARO”
DAL 25 AL 30 MARZO
25 marzo – Corato – Teatro Comunale – ore 20.30
26 marzo – Taranto – Teatro Comunale Fusco – ore 21.00
27 marzo – Taranto – Teatro Comunale Fusco – ore 18.00
28 marzo – Fasano – Teatro J. F. Kennedy – ore 20.30
29 e 30 marzo – Foggia – Teatro Umberto Giordano – ore 21.00
Giorgio Gallione firma la regia dello spettacolo di successo tratto dal romanzo di Viola Ardone “Oliva Denaro”che torna in Puglia dal 25 al 30 marzo per le stagioni teatrali dei Comuni di Corato, Taranto, Fasano e Foggia organizzate in collaborazione con Puglia Culture.
In scena ci sarà Ambra Angiolini che presta corpo e voce alla storia di Franca Viola, la prima donna italiana a rifiutare il “matrimonio riparatore” in Sicilia negli anni Sessanta. Il quadro di un’epoca e il forte superamento di ricatti, stereotipi e convenzioni in famiglia e in società.
Lo spettacolo sarà a Corato (Teatro Comunale) il 25 marzo alle 20.30 per poi spostarsi a Taranto (Teatro Comunale Fusco) il 26 marzo alle 21.00 e il 27 marzo alle 18.00, a Fasano il 28 marzo alle 20.30 (Teatro J.F. Kennedy) e il 29 e 30 marzo (ore 21.00) a Foggia (Teatro Umberto Giordano).
Info: https://www.pugliaculture.it/spettacolo/oliva-denaro/
Goldenart Production / AGIDI
Ambra Angiolini
OLIVA DENARO
dal romanzo di Viola Ardone
drammaturgia Giorgio Gallione e Ambra Angiolini
scene e costumi Guido Fiorato
disegno luci Marco Filibeck
musiche a cura di Paolo Silvestri
regia GIORGIO GALLIONE
C’è una storia vera e c’è un romanzo. La storia vera è quella di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni 60 fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”. Il romanzo prende spunto da quella vicenda, la evoca e la ricostruisce, reinventando il reale nell’ordine magico del racconto.
All’inizio Oliva è una quindicenne che nell’Italia di quegli anni, dove la legge stabiliva che se l’autore del reato di violenza carnale avesse poi sposato la “parte offesa”, avrebbe automaticamente estinto la condanna (anche se ai danni di una minorenne), cerca il suo posto nel mondo.
Oliva ci narra, ormai adulta, la sua storia a ritroso, da quando ragazzina si affaccia alla vita fino al momento in cui, con una decisione che suscita scandalo e stupore soprattutto perché inedita e rivoluzionaria, rifiuta la classica “paciata” e dice no alla violenza e al sopruso.
Una storia di crescita e di emancipazione che scandaglia le contraddizioni dell’amore (tra padri e figlie, tra madri e figlie) e si insinua tra le ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa. Ma Oliva, proprio come Franca Viola, decide di essere protagonista delle proprie scelte, circondata da una famiglia che impara con lei e grazie a lei a superare ricatti, stereotipi e convenzioni. Un padre che frequenta il silenzio e il dubbio, ma che riuscirà a dire alla figlia “se tu inciampi io ti sorreggo”, e una madre che, dapprima più propensa a piegarsi alla prepotenza e al fatalismo, riuscirà infine a spezzare le catene della sottomissione e della vergogna. Grazie alla scrittura limpida, poetica, teatralissima e immaginifica di Viola Ardone, Oliva Denaro diventa così la storia di tutte le donne che ancora oggi pensano e temono di non aver scelta, costrette da una legge arcaica e indecente (lo stupro fino al 1981 era considerato solo oltraggio alla morale e non reato contro la persona) ad accettare un aguzzino e un violentatore tra le mura di casa. Una storia di ieri e di oggi, che parla di libertà, civiltà e riscatto.