In riferimento alle dichiarazioni diffuse alla stampa sulla organizzazione dipartimentale della Asl di Bari, la direzione generale precisa quanto segue:
“L’organizzazione in Dipartimenti – come definito dal D.Lgs. n.502 del 30.12.1992 – è il modello ordinario di gestione operativa di tutte le aziende sanitarie. La normativa è stata recepita nel corso degli anni dalla Regione Puglia che a sua volta – attraverso ulteriori provvedimenti legislativi – ha disciplinato e regolamentato i modelli organizzativi del sistema sanitario regionale. I citati provvedimenti regionali hanno sancito la centralità della organizzazione dipartimentale con l’obiettivo di garantire il miglioramento della qualità delle prestazioni, l’efficienza dei servizi, la produttività e il contenimento della spesa.
Non esistono limiti numerici al modello dipartimentale: ogni azienda sanitaria può dotarsi di una propria organizzazione dipartimentale e,quindi, di un numero di dipartimenti adeguato alla complessità e agli obiettivi della azienda stessa. Il Ministero della Salute ha ribadito più volte che il dipartimento offre l’architettura organizzativa che meglio risponde alle esigenze correlate alla complessità dei processi sanitari, alle innovazioni, e al governo delle tecnologie, alla gestione dell’ampio spettro di professionalità e di competenze, allo sviluppo di efficacia e di efficienza dei servizi offerti.
L’organizzazione dipartimentale e’ indispensabile per gestire aziende complesse come la ASL di Bari, tra le più grandi e articolate d’Italia con 10mila dipendenti, e una popolazione assistita di 1 milione e 200mila abitanti ricadenti in 41 comuni. La ASL di Bari deve necessariamente fondare la sua architettura organizzativa sui dipartimenti, strumenti essenziali per aumentare le performance, ottimizzare le risorse, ridurre gli sprechi, garantire la crescita professionale.
L’assetto dipartimentale attuale della ASL di Bari dopo il 2012 è stato modificato nella tipologia e incrementato nel numero dei dipartimenti, alla luce dei crescenti bisogni di salute della popolazione.
L’organizzazione dipartimentale consente – per esempio – di mantenere tutti i Pronto soccorso della ASL di Bari sempre in attività, nonostante le gravissime carenze di personale medico che si riscontrano su tutto il territorio nazionale. Il Dipartimento di Emergenza urgenza al quale afferiscono le unità operative di Pronto soccorso garantisce infatti la presenza dei medici in tutte le strutture attraverso una gestione dipartimentale del lavoro.
L’organizzazione dipartimentale consente, inoltre, di posizionare il robot per la chirurgia protesica, solo nell’ospedale di Putignano, utilizzando a rotazione tutti i professionisti del Dipartimento, invece che posizionarlo anche nelle altre unità operative della ASL (come si sarebbe dovuto fare senza una organizzazione dipartimentale).
La validità dei modelli organizzativi appena citati si riscontra in tutti i 25 dipartimenti presenti nella ASL di Bari.
Si rende noto, infine, che ai direttori di Dipartimento della ASL di Bari – nonostante le dimensioni e la complessità della azienda – è corrisposta la quota minima prevista per legge”.