PARRILLA | MANNA Quartet – Above All

Prodotto da Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da IRD e nei principali store online da BELIEVE DIGITAL, mercoledì 15 ottobre 2025 esce “Above All“, il nuovo CD del duo composto dalla vocalist Veronica Parrilla e dal pianista Carlo Maria Manna alla guida di un ensemble tutto calabrese completato dal bassista elettrico Giuseppe Gugliotta e dal batterista Francesco Borrelli.

Brani originali si alternano a due standard del jazz, alternando atmosfere modali e tonali in un susseguirsi di innovazioni e trasformazioni ritmiche frutto della orchestrazione del gruppo. Il disco sarà presentato ufficialmente in concerto il 24 Ottobre 2025 alle ore 18 presso la Libreria Ubik di Cosenza (Via XXIV Maggio, 49) Above All è un’esperienza musicale intima e profonda il cui focus è evidenziare, attraverso un’interpretazione e una sensibilità fortemente creative e personali, la bellezza del patrimonio di cui consta il jazz, portavoce originario del rispetto per la diversità e la creatività umana. Composizioni originali di stampo innovativo si alternano a due ricercati standard del jazz, in un ambiente musicale in cui le continue connessioni tra atmosfere modali e tonali, i concetti di armonia cromatica e le armonizzazioni ottenute dalla orchestrazione del quartetto vengono messe in risalto dal susseguirsi di innovazioni e trasformazioni ritmiche. Queste descrivono ed enfatizzano le peculiarità e le necessità timbriche del processo compositivo che mira ad amalgamare melodia, armonia e ritmo in un unico grande “Strumento”. Il nome stesso del progetto, “Above All”, non è che un messaggio, poiché si avvale dello stesso senso di unità e compartecipazione espresso musicalmente, per rappresentare con l’ausilio delle storie raccontate nei testi, un auspicato percorso di redenzione e di crescita intellettuale e culturale in contrapposizione alle ombre e alle incertezze presenti e passate, nella speranza che nella società moderna prevalga sempre e “sopra ogni cosa” la luce di valori puri come lealtà, rispetto e amore.  

• COMMENTO AI BRANI
ABOVE ALL. La title track è anche il brano d’apertura, avvia un viaggio introspettivo che scuote sin dalle prime note sussurrate. Il verse preannuncia la dualità sonora e semantica tra oscurità e chiara salvezza. Il primo assolo è di Carlo Maria Manna, un coinvolgente disegno estemporaneo dai colori di intensità sempre cangiante come i momenti emozionali che lo muovono, seguito dall’accorato scat di Veronica. Il brano termina con una coda che si sgretola nell’armonia d’inizio con delicata consapevolezza.

RUNNING DOWN. Forte e dinamico, il brano esprime da subito un sentimento di rinnovamento. L’introduzione sfocia in una ballad tanto sentimentale quanto mutevole, che apre a interventi sempre più intensi, come è rappresentata nel testo l’esigenza di relazioni personali e incontri tangibili. Le frasi d’inizio “Leaving torments- Taking space- Loosing cages” si ripetono in conclusione lasciando echeggiare nel vuoto finale l’invito a “vivere”.

CLOSE TO YOU. Close to you è il primo riarrangiamento dell’album ed è contraddistinto dalle peculiari trasformazioni ritmiche che rappresentano una cifra stilistica evidente di tutto il processo creativo del quartetto. Il contesto armonico modale pervade il brano creando l’atmosfera perfetta per l’improvvisazione della voce che fluttua sulla poliritmia di pianoforte e basso elettrico in un crescendo di mutamenti e innovazioni.

TO GET INTO THE SWING. Decisamente swing-oriented, il quarto brano stravolge le carte in tavola e omaggia con naturalezza il grande Jazz tradizionale, raccontando al contempo di un auspicato “approccio di pancia” ai tempi avversi. È una riflessione giocosa e provocatoria sull’impossibilità umana di comprendere e controllare appieno il presente e dunque di evitare l’errore. La frase rappresentativa “I think I could already get into the swing now” resta infatti simbolicamente incastrata nel turn around finale.

HER. A metà della tracklist appare la prima vera ballad del disco, struggente già dalla lunga introduzione in piano solo. Insieme armonia e testo riportano il cuore al tormento di un sentimento buio, ai passi strazianti che vorrebbe saper allontanare, culminando alla fine del tema in un grido esausto. Nel vuoto poi, si fa largo come la forza del mare, un cambio di tempo, la purezza di un amore più forte delle ferite subite, capace di sollevare l’animo e fare del male solo un ricordo in dissolvenza.

NO NAME. Da lontano l’intima melodia introduttiva viene manipolata dando un’immagine distorta del dialogo in atto. Si alternano due ambienti, il primo dalle sonorità maggiori, permeato da una luce di speranza inafferrabile, l’altro più cupo e solo vocalizzato, riflesso dell’instabilità dell’anima, resa dai continui cambi di tempo. Il testo, pregno di emblematici riferimenti alla propria “voce interiore”, discende verso un ritorno alla melodia iniziale, rappresentando oniricamente il concetto di dubbio.

INFANT EYES. Il secondo riarrangiamento del disco rende omaggio al famosissimo compositore Wayne Shorter. L’incantevole e delicata ballad del sassofonista viene stravolta da un asset ritmico latin accostato ad un even eights moderno di Glasperiana ispirazione. Le riarmonizzazioni di alcune tra le linee melodiche più importanti del brano rappresentano la ricerca incessante di innovazione e continuità tra passato e futuro dando spazio alla voce artistica personale del gruppo incastonata nel presente.

RAIN (PLEASE TEACH ME NOW). Nel silenzio, i primi accordi dell’ultimo brano richiamano la sezione ritmica in una danza ipnotica che d’un tratto si riversa in un confidenziale duo piano e voce senza tempo. Una preghiera di ammirazione nei confronti di chi, come la pioggia, si dona con grazia e “ama anche cadendo”. Il loop introduttivo ricorre più volte e lancia i soli appassionati fino all’ultimo tema, che disperato canta del coraggio di perdonarsi per tornare ad amarsi e amare davvero.