PATTI PER LA SICUREZZA URBANA NELLA PROVINCIA DI BARLETTA ANDRIA TRANI, SAVINO MONTARULI (UNIBAT): “RUOLO DEGLI ENTI LOCALI COMPLETAMENTE DISATTESO”

“La frenetica ed instancabile “attività burocratica” della Prefettura di Barletta Andria Trani  non trova poi riscontro sui territori, da parte degli Enti Locali”. Ne è convinto il Presidente Unibat, l’attivista sindacale Savino Montaruli, il quale, a proposito dei Patti per la Sicurezza Urbana nella Provincia Barletta Andria Trani, aggiunge: “l’attivismo della dott.ssa Rossana Riflesso e del Questore Roberto Pellicone, che colgo l’occasione per salutare augurandogli una serena ed attiva permanenza nella sua nuova Questura a Siracusa, pare non trovino riscontro sui territori. I Patti per la Sicurezza Urbana – continua Montaruli – sono basati su un principio fondamentale ed imprescindibile, che lo stesso Prefetto Riflesso ha più volte sottolineato: “l’esigenza che gli Enti Locali abbiano forme di sensibilizzazione nei confronti degli imprenditori, nei confronti della cittadinanza verso queste tematiche”. Questo principio basilare dei Patti è proprio quello completamente ignorato dagli Enti Locali ma anche dall’intero sistema di allineamento Polisindacale sempre presente ai Tavoli nel nome di una Rappresentanza in forma diffusa tutta da dimostrare. Se è vero, dunque, che le basi ed i principi di quei Patti siano lodevoli ed apprezzabili è pur vero che quegli stessi principi vengano poi vanificati sui territori. Sarebbe, ad esempio, interessante comprendere da cosa derivi la totale assenza di qualunque rapporto istituzionale con il mondo associazionistico su questi delicati temi, nelle città cocapoluogo della Provincia, a cominciare da quella di Andria dove i Principi della Partecipazione Attiva sono calpestati e dove l’Ente di governo locale non è neppure mai riuscito a garantire l’accesso ai minimi diritti di partecipazione e di compartecipazione delle associazioni e dei cittadini alla vita pubblica. Significativo, a tal proposito, il fatto che le Consulte siano state rinnovate, ma ancora non operative, solamente ad un anno dalla conclusione del mandato di questa giunta, quindi con un colpevole ritardo di ben quattro anni di assoluto vuoto di partecipazione. Il Prefetto Riflesso, a questo punto, dovrebbe anche dar seguito a quell’azione di verifica sui territori affinché quei Patti poi non si rivelino solamente buone intenzioni e nulla di più se non buone pratiche da iscrivere nei curricula verso altre, più ambiziose mete da raggiungere. Sarebbe opportuno, invece, che il Prefetto ed il nuovo Questore, che attendiamo con molta ansia, esercitino questa azione di sollecitazione e di verifica affinché i cittadini vengano non solo messi a conoscenza da parte delle Istituzioni di governo locale delle azioni e delle iniziative che vengono intraprese ma anche coinvolti in quei processi di partecipazione attiva, oggi completamente assenti. Stessa, identica cosa, vale per quegli altri soggetti che firmano, firmano ma poi, sul territorio, sono praticamente inesistenti nella loro azione diffusa. Patti, Protocolli, Intese, Accordi diventano nulla senza quella necessaria diffusione tra i cittadini e loro coinvolgimento. Anche perché poi, quando qualcuno si lamenta perché non ci sono denunce, costoro dovrebbero anche cominciare a chiedersi il perché – ha concluso Montaruli.