Pesca nell’Atlantico nord-orientale: telecamere nei porti per far rispettare l’obbligo di sbarco

  • Tecnologie di telecamere e sensori nei porti degli Stati membri in cui vengono pesate più di 3 000 tonnellate di specie pelagiche all’anno
  • L’obiettivo è garantire la sorveglianza dei “grandi” sbarchi
  • Le operazioni di trasbordo in mare devono essere preventivamente autorizzate e comunicate entro un’ora
  • Alle parti contraenti è fatto divieto di rigettare in mare o rilasciare le catture delle specie elencate

I porti della zona della Commissione per la pesca nell’Atlantico nordorientale, in cui si verificano sbarchi superiori a 10 tonnellate di alcuni stock pelagici, dovranno installare sistemi di sorveglianza per gli sbarchi.

Martedì, i membri della commissione per la pesca hanno approvato, con 15 voti a favore, 2 contrari e 9 astensioni, una proposta di recepimento nel diritto dell’UE di nuove norme sulla gestione, la conservazione e il controllo della zona nell’ambito della Commissione per la pesca nell’Atlantico nordorientale (NEAFC). Hanno inoltre adottato, con lo stesso risultato, il mandato per l’avvio di negoziati interistituzionali.

Secondo il testo adottato, l’obbligo di sbarco di alcuni stock pelagici nei porti di cinque dei sei membri di questa organizzazione regionale della pesca – Norvegia, Unione europea, Isole Fær Øer e Groenlandia, Islanda e Regno Unito – dovrebbe essere controllato da telecamere e sensori. Ciò si applica quando gli sbarchi superano le 10 tonnellate di specie pelagiche e quando vengono pesate più di 3 000 tonnellate di tali stock per anno civile.

La pesca artigianale non è interessata dalle nuove disposizioni in materia di sorveglianza. Gli impianti in cui non hanno luogo sbarchi e trasformazioni superiori a 10 tonnellate, ma in cui gli sbarchi ammontano a più di 3 000 tonnellate/anno, non sono tenuti ad attuare la nuova misura.

Gli Stati membri dovrebbero presentare un elenco dei loro porti che soddisfano tali requisiti, in cui le nuove norme saranno applicate a partire da gennaio 2026. Potrebbe essere fornito un sostegno nell’ambito del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA) per istituire il sistema di sorveglianza.


Controllo dei trasbordi e divieto di rigetto in mare

Le misure adottate in occasione della 41a riunione annuale della NEAFC, nel novembre 2022, e in vigore dallo scorso marzo, specificano che i trasbordi in mare dovrebbero essere preventivamente autorizzati dalla parte ricevente di bandiera, mentre sia la nave donatrice che quella ricevente dovrebbero anche informare il segretariato della zona di regolamentazione. Le navi riceventi devono inoltre comunicare, entro un’ora dal trasbordo del pesce catturato nella zona NEAFC, il totale delle catture a bordo, il peso totale da sbarcare, il nome del porto e la data e l’ora dello sbarco, almeno 24 ore prima di qualsiasi sbarco, indipendentemente dal fatto che il porto si trovi all’interno o all’esterno della zona della convenzione.

Ventidue specie sono state aggiunte all’elenco delle specie per le quali è vietato rigettare in mare le catture, tra cui merluzzo, eglefino, sogliola, merluzzo giallo e scampo. Questo aggiornamento sostituisce un elenco del 2010.


Pesca a fondo

Al fine di proteggere gli ecosistemi marini vulnerabili e sulla base di pareri scientifici, il divieto di pesca di fondo dovrebbe essere prorogato fino alla fine del 2027, come definito all’articolo 5, coordinate nell’allegato II, hanno convenuto i deputati.


Sfondo

Il 30 giugno 2023 la Commissione europea ha pubblicato la sua proposta di recepimento delle più recenti raccomandazioni della NEAFC che non sono già disciplinate dal diritto dell’Unione europea. La presente proposta riunirebbe inoltre in un unico regolamento tutte le misure NEAFC che sono attualmente disciplinate da regolamenti diversi.

Nel 2022 l’Unione europea disponeva di 301 pescherecci autorizzati a operare nella zona di regolamentazione NEAFC (ossia al di là delle acque nazionali dei suoi membri), che si estendeva dalla punta meridionale della Groenlandia a Novya Semlya e dal Polo Nord alla parte meridionale della Spagna continentale.

Questa organizzazione di gestione della pesca non comprende il tonno e le specie affini, che sono di competenza della Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (ICCAT).

Le misure di conservazione e di gestione adottate in occasione delle sue riunioni annuali sono vincolanti per le parti contraenti: Danimarca (per le Isole Fær Øer e la Groenlandia), Islanda, Norvegia, Federazione russa, Regno Unito e Unione europea.

I pescherecci che pescano nella zona NEAFC battono principalmente bandiera irlandese o spagnola, ma l’effettiva attività di pesca dell’UE in questa zona è piuttosto limitata, afferma il relatore Francisco Guerreiro (Verts/ALE, PT). La Lituania, la Lettonia e l’Estonia hanno attualmente l’attività di pesca più significativa nelle acque internazionali del Mare di Barents. Le navi portoghesi, spagnole, francesi e olandesi operano in altre zone in misura minore. La stragrande maggioranza dell’attività di pesca è quindi concentrata nelle acque dell’Unione, soggette alla giurisdizione nazionale.