“Petro” di Leandro Lucchetti in libreria

Arriva in libreria e negli store online dal 21 Febbraio una tra le novità più attese del catalogo 2025 Besa Muci: Petro di Leandro Lucchetti, regista e autore pluripremiato, che firma una storia partigiana e ci restituisce un tassello prezioso di quel mosaico terribile innescato dalla Seconda Guerra Mondiale. Il protagonista del romanzo è Petro, uno di quegli uomini che indossarono la divisa controvoglia e si ritrovarono a far parte della “generazione perduta” formando una linea ardente in cerca di una promessa di pace per tutti. L’azione si svolge nell’arco temporale più caldo degli anni bellici, ’41-’43, e mette a fuoco la realtà complessa che dopo l’armistizio trovò espressione massima nella scelta di quanti si unirono ai partigiani. Ma Petro è anche una grande storia d’amore e un messaggio di pace e speranza rivolto a tutti quei lettori che oggi più che mai sentono urgente l’importanza di ricordare e riflettere per non alimentare nuovi fuochi e ulteriore odio.
 
IL LIBRO | UN ESTRATTO – Ormai sei sicura che ti puoi comportare come un uomo, vero?
– Combattiamo per la libertà… o no?
– Stronzate! Non per questo tipo di libertà!
– La libertà è una sola…
 
DALLA QUARTA DI COPERTINA 
Petro, sergente degli Alpini in Montenegro nel 1941, è recalcitrante partecipe di un’azione di guerra che degenera nel massacro della popolazione civile accusata di connivenza con i partigiani. Punito per insubordinazione, viene comandato a servire come cameriere alla festa organizzata dal Comando italiano di Plevlija per fraternizzare con la borghesia locale. Un’incursione partigiana rovina la festa e Petro, prima di essere ferito, fa in tempo a rimanere affascinato dagli occhi viola della partigiana che gli spara. Quando, in seguito, il suo reparto cade in un’imboscata e lui viene fatto prigioniero, ritrova quegli occhi viola che lo segnano per il resto della sua vita. 
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 Petro riesce a ritornare in Friuli. Cerca la pace ma non la trova perché la sua Piccola Patria è occupata dai nazisti e la Carnia è destinata a diventare Kosakenland: la nuova patria dei Cosacchi. La dura realtà che travolge drammaticamente la sua famiglia lo spinge a unirsi ai partigiani garibaldini che resistono strenuamente nei boschi e in montagna. 
Violenza, crudeltà ma anche speranza, coraggio, amore e amicizia accompagnano la lettura di pagine che raccontano una storia, la nostra storia, in quegli anni terribili che furono della Seconda guerra mondiale.

L’AUTORE
LEANDRO LUCCHETTI (Trieste, 1944) ha lavorato in ambito cinematografico e televisivo come regista. Autore di programmi culturali e documentari, con la telecamera ha sempre voluto andare alla ricerca della spiritualità dell’uomo nel mondo e delle forme di culto attraverso cui si manifesta. Nel tempo ha riscoperto la scrittura, passione mostrata fin da ragazzo, quando amava raccontare di fantascienza. 
Vincitore di numerosi premi letterari, ha già pubblicato: Amorosi sensi (2016), Bora scura. La saga del confine d’Oriente (2017), Il canto dell’Orinoco (2018), Presnitz (2020), Arilli (2023).


LA CASA EDITRICE BESA MUCI
BESA nasce con l’attenzione rivolta a quegli ambiti letterari che sono da sempre stati penalizzati dal grande circuito editoriale: il travaglio dei Balcani, il crogiolo multietnico del Mediterraneo, la solarità transnazionale del mondo ispanico dall’Europa alle Americhe.
Punti di riferimento di un progetto che intende volgere in lingua italiana le produzioni culturali scaturite da questi grandi bacini di idee, di creatività e d’arte.
A queste letterature in continuo divenire che invocano – tanta è la loro fertilità – una riscoperta permanente o, forse, la riscoperta, Besa dedica gran parte delle sue collane, consapevole che proprio da questo universo in attivo fermento proviene il meglio delle scritture contemporanee. La casa editrice si propone, altresì, di valorizzare quelle aree di scrittura della narrativa italiana analogamente ignorate dal pubblico: proposte letterarie innovative e sovente alternative alle scuole consolidate, incluse quelle che si presentano come sperimentali o d’avanguardia. La produzione di Besa è orientata verso un rigoroso rispetto del pubblico: le opere straniere sono tutte tradotte dalle lingue originali per far sì che il lettore italiano fruisca nel modo più diretto dei valori espressivi anche di testi provenienti dalle aree linguistiche meno frequentate.
Con la propria attività Besa intende stimolare dibattiti ed iniziative nel campo della scrittura: un contesto che in nome delle nuove tecnologie è considerato quasi in via d’estinzione, mentre è molto probabile che debba ancora conoscere vaste e gratificanti affermazioni, proprio in virtù e con l’ausilio della stessa tecnologia.