
In data odierna, il personale della Guardia Costiera delegato da questa Procura della Repubblica, ha dato esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo nei confronti di un grande complesso immobiliare di circa 175MILA metri quadrati situato sul mare a nord di Polignano a Mare.






L’attività investigativa ha avuto origine nell’estate del 2022 quando una socia di una struttura adibita a camping sporgeva denuncia-querela per lamentare l’arbitraria demolizione di una parte del proprio gazebo. In tal modo si avviavano delle indagini che permettevano di accertare che sia il gazebo demolito che l’unità immobiliare della denunciante non erano coperte da alcun valido titolo edilizio e, pertanto, tutta l’area della piazzola assegnata alla socia (circa 200 mq.) veniva sottoposta a sequestro preventivo e la stessa iscritta nel registro degli indagati. A quel punto, preso atto di trovarsi all’interno di un “vasto agglomerato urbano” che teoricamente doveva essere soltanto un complesso di piazzole di sosta per camper, questa Autorità Giudiziaria decideva di estendere le indagini a tutto il camping. Trattasi di indagini complesse ed articolate condotte per circa due anni dai militari della Guardia Costiera durante i quali i militari delegati hanno acquisito ed esaminato numerosissimi fascicoli, escusso a sommarie informazioni testimoniali diversi rappresentanti delle istituzioni (Dirigenti di Comune e Regione) ed effettuato numerosi sopralluoghi al fine di individuare di volta in volta i lavori in corso. Inoltre, a conferma di quanto ipotizzato dalla polizia giudiziaria, questa A.G. si è avvalsa di una meticolosa consulenza tecnica che ha confermato l’avvenuta lottizzazione abusiva.
Il provvedimento adottato a carico degli attuali “soci attivi”, consta di ben n.395 indagati, ritenuti responsabili nel tempo, a vario titolo ed in concorso tra loro, della realizzazione illecita del complesso urbanistico sine titulo.
L’indagine ha svelato la trasformazione di un’area originariamente destinata a n.414 piazzole di sosta per camper, che sarebbero state convertite in vere e proprie “unità abitative permanenti realizzate in manufatti prefabbricati variamente rivestite con materiali lapidei di diversa natura, fattura e colore, fornite di allacci idrico-fognanti ed elettrici”. Il complesso, sottoposto a diversi vincoli, tra cui quello paesaggistico ed in pieno Parco di Costa Ripagnola, presenta anche numerose strutture sportive, aree comuni e infrastrutture indipendenti come un depuratore, il tutto per un valore complessivo dei beni sequestrati stimato in circa 80 milioni di euro.
L’operazione odierna, un sequestro preventivo impeditivo ai fini della confisca che, per numero di indagati, unità abitative, estensione della superficie e valore dei beni, risulta essere verosimilmente il più significativo eseguito finora, mira a ripristinare la legalità urbanistica e a tutelare il territorio e l’ambiente, prevenendo ulteriori violazioni e garantendo il rispetto delle normative vigenti ed essere un chiaro segnale di legalità.
Si precisa, infine, che gli accertamenti svolti finora risultano essere nella fase delle indagini preliminari, che necessitano, pertanto, della successiva verifica processuale in contraddittorio con la difesa.