Primo maggio, Pallini (UIL): «Fondata e affondata sul lavoro, Taranto ha troppe vertenze da risolvere»

La Costituzione al centro del Primo maggio dei sindacati confederali. La stessa che come primo principio fondamentale richiama il lavoro.

CGIL, CISL e UIL quest’anno hanno scelto la Basilicata, Potenza, per mettere al centro del dibattito delle politiche del Governo nazionale il lavoro, la dignità e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. 75 anni dalla promulgazione di quel “fondata sul lavoro”. Non certo un caso da parte dei padri costituenti.

Nonostante la pioggia, piazza Mario Pagano si è riempita di lavoratori e lavoratrici, con bandiere e ombrelli, migliaia di persone giunte da tutta Italia. Un Primo maggio apparentemente di festa ma fatto di rivendicazione e lotta.

«Oggi ricorre il primo maggio più che una festa una protesta per quella che è l’amara realtà del lavoro in terra Jonica» dichiara da Piazza Mario Pagano il Coordinatore provinciale della UIL di Taranto Pietro Pallini.

«Una città, Taranto e un Paese l’Italia – continua il numero uno di Piazza Dante – che si spopolano e invecchiano inesorabilmente nella totale incertezza del futuro. 250 mila giovani pugliesi non riescono a trovare un lavoro e non riescono a formarsi, mentre tanti altri lo perdono».

E ancora: «A Taranto tante troppe parole, crisi e cassa integrazione shock. 3000 lavoratori diretti di Acciaierie d’Italia, oltre 1600 di Ilva in Amministrazione straordinaria, un numero del tutto imprecisato di lavoratori dell’appalto e indotto. E poi, 353 portuali ex TCT ( Port Workers Agency), 109 della Tessitura Albini, 45 dell’impianto CemItaly, 21 dell’impianto Pasquinelli e molti altri delle partecipate comunali, solo per citarne alcuni. Sarebbe quasi impossibile citarle tutte e tutti, ma uno dei dati certi è che la Puglia resta stretta dalla morsa dei tavoli di crisi. Dai 49 in Puglia nel 2022 ai 38 del 2023, non perché le crisi si sono risolte, ma perché le aziende sono scomparse. Qualcosa come oltre 5 mila lavoratori coinvolti e circa il 25% sul totale dei tavoli sono targati Taranto».

«Un primo maggio – conclude Pallini – in direzione della manifestazione di giorno 20 maggio prossimo a Napoli per riaffermare i diritti a 75 anni dalla nostra Costituzione che fonda e affonda sul Lavoro. Ricostruiamo dal Lavoro, di qualità, tutti insieme e determinati perché è il lavoro che fa l’economia e non l’economia che fa il lavoro».