
Incendi più complessi da gestire. È quanto emerge dai primi dati sul servizio Antincendio Boschivo messi a disposizione della Sezione di Protezione Civile della Regione
I numeri sono simili alla stagione del 2024, ma gli incendi sono stati più impegnativi da gestire: è quanto emerge dal bilancio di Ferragosto della stagione 2025 in Puglia, tracciato dalla Sezione Protezione Civile della Puglia attraverso i dati della Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP), strutturata per il coordinamento e la gestione degli interventi connessi allo spegnimento degli incendi boschivi. I dati restituiscono l’immagine di interventi spesso complessi e prolungati, resi più difficili da particolari condizioni meteoclimatiche. Un andamento che ha messo alla prova il sistema regionale di Protezione Civile, impegnato nel coordinamento di uomini, mezzi terrestri e aerei su scenari operativi di varia natura. Alla data del 13 agosto 2025, in Puglia si sono registrati 1.851 interventi gestiti dalla SOUP della protezione civile regionale.
Sul piano territoriale, il maggior numero di operazioni ha interessato la provincia di Lecce (602), seguita da Taranto (455, in aumento rispetto ai 325 dello scorso anno) e Foggia (295). La provincia di Bari è stata interessata da 252 eventi, Brindisi da 126, la BAT da 89.
Particolare rilievo ha assunto l’impiego dei mezzi aerei, passati dalle 65 missioni del 2024 alle 95 del 2025. Gli interventi si sono concentrati soprattutto nelle province di Lecce (49 missioni), Taranto (33) e Foggia (9). Un incremento legato probabilmente alla necessità di fronteggiare incendi di notevoli estensioni e/o localizzati in aree impervie di difficile accesso per le squadre di terra.
L’ing. Barbara Valenzano, dirigente della Sezione Protezione Civile della Regione Puglia, ha dichiarato: “Si tratta del primo bilancio di una stagione che ha richiesto un impegno rilevante per la natura degli interventi affrontati, gestiti grazie alla sinergia di un sistema integrato di prevenzione e risposta, indispensabile per fronteggiare questo tipo di emergenze. Per questo ringrazio l’Agenzia regionale per le Attività Irrigue e Forestali (ARIF), il volontariato organizzato di Protezione Civile, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri forestali, i comuni, gli enti parco, la Guardia Costiera e le Prefetture insieme alle forze armate e di polizia, per la collaborazione e l’impegno con cui si rendono parte attiva di una squadra sempre più affiatata.”.
Per il dott. Francesco Ronco, responsabile della Sala Operativa Unificata Permanente quest’anno è stato caratterizzato da “interventi più impegnativi nella gestione rispetto al 2024. Alcune particolari condizioni meteoclimatiche hanno favorito lo sviluppo e la persistenza delle fiamme, richiedendo un impiego più intenso di risorse e uno sforzo operativo maggiore tra le componenti del sistema di protezione civile”.
Il monitoraggio e le attività di contrasto proseguiranno senza interruzione fino al termine del periodo di grave pericolosità, fissato per il prossimo 15 settembre, per contenere al minimo gli impatti per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità e per la tutela delle aree boscate e di pregio naturalistico della regione.