Puglia: tra le regioni con i litorali più digitalizzati d’Italia.

Osservatorio Settore Balneare 2023: le spiagge italiane verso la digitalizzazione

Saranno sempre meno gli italiani che arriveranno in spiaggia e non troveranno posto nello stabilimento, anche in alta stagione.

Prenotare lettino e ombrellone tramite app o piattaforme online è infatti un’abitudine che sta prendendo sempre più piede sui lidi dello Stivale e che conferma come il settore balneare stia attraversando un profondo processo di innovazione e digitalizzazione, allineandosi ad altri rami dell’industria turistica che già da tempo investono nella trasformazione digitale. 

Una rivoluzione che negli ultimi anni è stata senz’altro accelerata dall’emergenza Covid-19: per rispondere a esigenze legate alla pandemia, complice il timore di non trovare uno spazio adeguato in spiaggia per rispettare il distanziamento sociale, a partire dall’estate del 2020 gli italiani hanno iniziato a cercare lidi prenotabili online, per assicurarsi una o più giornate tra mare e relax. Una tendenza passeggera? Niente affatto. Con l’allontanarsi dell’emergenza sanitaria, i vantaggi della prenotazione online per la  spiaggia sono rimasti impressi nelle abitudini degli italiani, portando anzi ad un ampliamento delle feature a disposizione dei vacanzieri,  fino a comprendere lo sharing dell’ombrellone, l’acquisto in-app di assicurazioni contro il maltempo e la selezione di servizi accessori, dalla prenotazione del pedalò all’ordine di bibite e bevande al bar senza doversi allontanare dalla sdraio.

Come sta evolvendo il trend? Quali sono le regioni più digitalizzate e cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Abbiamo analizzato i dati lungo le coste italiane e con l’Osservatorio Settore Balneare 2023 di Spiagge.it facciamo il punto sullo status dell’industria balneare e della sua digitalizzazione e tracciamo le previsioni sull’evoluzione del settore.

Il settore balneare in Italia: dove e come cresce

Il settore balneare è in evidente espansione: in Italia si contano 7.173 imprese che gestiscono attività balneari, con una crescita del 25% negli ultimi dieci anni.

 In particolare, con 1.063 stabilimenti, l’Emilia Romagna è la regione con la più alta concentrazione di imprese balneari. Medaglia d’argento per la Toscana (914) e di bronzo per la Liguria (807), mentre Campania (694) e Calabria (646) chiudono la Top 5 per la presenza di stabilimenti. 

Scendendo più nel dettaglio e prendendo in considerazione i comuni, il podio è tutto romagnolo: Ravenna (191), Rimini (155) e Cervia (153) ospitano, da sole, circa 500 imprese balneari. I primi comuni non romagnoli per numero di imprese balneari sono invece le toscane Viareggio e Massa con più di 100 imprese censite.

L’Emilia Romagna (228) scivola invece alla quarta posizione se si analizza la capacità degli stabilimenti: va infatti al Friuli Venezia Giulia il primato per media di ombrelloni per impresa (517), seguito dal Veneto (383) e dal Molise (274).  

Il Sud si distingue invece per la crescita in termini di strutture. Guardando al decennio compreso tra il 2011 e il 2021, la Calabria, con l’apertura di 328 nuove imprese, si trova in testa per numero di aziende balneari costituite, seguita a netta distanza da Sicilia (198), Campania (184), Puglia (160) e Toscana (108).

Quanto costa andare al mare: i prezzi per regione

Nell’estate del 2023 il tema relativo all’aumento dei prezzi per beni e servizi è stato al centro delle cronache e il dibattito non ha escluso neanche il settore balneare.

Analizzando le prenotazioni registrate durante la stagione estiva 2023 e confrontandole con quelle del 2022, emerge che l’incremento medio dei prezzi in Italia per il noleggio di postazioni balneari è stato generalmente in linea o, in alcuni casi, inferiore ai livelli di inflazione, attestandosi sull’8%, con oscillazioni a seconda delle regioni e del periodo osservato. 

Nel 2023 in Italia il prezzo medio per il noleggio di un ombrellone e due lettini durante la stagione estiva si è attestato sui 30€, con le tariffe più alte registrate in Campania (41€), Toscana (39€), Liguria (38€) – che eguaglia i prezzi degli stabilimenti sui laghi e nelle piscine in Lombardia – e Puglia (34€); le più basse invece in Molise (22€), Basilicata (21€) e Calabria (20€). Nel Nord-Centro Adriatico, regioni come Veneto, Emilia Romagna e Marche hanno mantenuto un prezzo medio di circa 24-25€.

Le tariffe hanno chiaramente visto un aumento nella settimana di Ferragosto, periodo in cui si è registrata anche la maggiore affluenza durante l’intera stagione. In Campania il prezzo medio per il noleggio di ombrellone e due lettini ha raggiunto infatti 46€.

La spiaggia si prenota online: le regioni più digitalizzate

La stagione 2023 ha confermato la solidità del trend di digitalizzazione del settore.

Se nel 2020 solo il 6% degli stabilimenti si affidava a software gestionali, oggi quasi un terzo delle imprese balneari censite (2.000) utilizza una soluzione digitale per la gestione della spiaggia, in aumento del 30% rispetto al 2022.

Secondo i dati dell’Osservatorio di Spiagge, in Italia nel 2023 il 21% degli stabilimenti ha registrato almeno una prenotazione online: una crescita da record se si pensa che nel periodo pre-Covid erano poche centinaia gli stabilimenti che avevano già adottato soluzioni digitali per la gestione dei booking da remoto.

 La conferma di una tendenza in ascesa arriva anche sul fronte economico: secondo le stime di Spiagge.it, in soli 4 anni il valore delle prenotazioni online è cresciuto di 6 volte, passando da 5 milioni di euro nel 2020 a 30-35 milioni di euro nel 2023. 

Tra il 2022 e il 2023 la crescita dei volumi prenotati online, ossia delle postazioni-giorno, si attesta al 65%. È interessante notare che gli incumbent, cioè gli stabilimenti che già nel 2022 hanno utilizzato a pieno o solo per test il canale online, partecipano alla crescita totale per il 42% dei volumi incrementati, mentre il 58% è rappresentato dai “New Adopter”, gli stabilimenti che hanno utilizzato il servizio di prenotazioni online nel 2023 per la prima volta.

Ad oggi la regione più digitalizzata è il Friuli-Venezia Giulia, con il  73% di stabilimenti balneari che adottano un software gestionale e consentono di prenotare e pagare i servizi online. Seguono il Veneto, dove la percentuale si attesta al 39%, e la Puglia (30%). Meno forte, almeno attualmente, la spinta alla digitalizzazione in Lazio (14%) e Calabria (10%).

L’identikit delle prenotazioni online: chi, quando e dove

Sicurezza, trasparenza, semplicità sono le parole chiave attorno a cui si costruisce l’intera esperienza digitale dei vacanzieri, non solo italiani ma anche stranieri.

Durante la stagione estiva, lo speso medio per chi prenota i servizi balneari online si attesta sui 35€ e ci si organizza in media con quasi 7 giorni di anticipo rispetto alla data di arrivo in spiaggia, indice molto variabile in funzione del periodo di osservazione.

A luglio, ad esempio, si concentra la maggior parte delle prenotazioni (37%), mentre ad agosto, mese classico della vacanza estiva, si nota la booking window più ampia, che vede i vacanzieri prenotare con circa 13 giorni di anticipo, valore che cala fino a 4 giorni a giugno e luglio. C’è, però, chi programma le proprie giornate al mare con largo anticipo: infatti, gli ombrelloni e gli altri servizi balneari vengono opzionati già da gennaio ed entro maggio si effettua circa il 10% delle prenotazioni, che verranno poi principalmente utilizzate durante i mesi più caldi. 

Per quanto riguarda la presenza di turisti internazionali, rappresentano il 22% di prenotazioni digitali a livello nazionale.

La regione in cui c’è più richiesta online è il Friuli Venezia Giulia, dove il valore delle prenotazioni da clienti stranieri è pari al 32%. Molto amate anche la Campania (31%) – con Positano che, con oltre il 90% di prenotazioni in arrivo dall’estero, conferma l’eterno fascino esercitato dalla costiera amalfitana sui turisti internazionali – e la Liguria (18%). 

A questo link trovate lo studio completo: https://www.spiagge.it/osservatorio-settore-balneare-2023/