
Tra i partecipanti alla corsa, anche le psicologhe e gli psicologi di Puglia, per promuovere una visione della cura che unisca corpo, mente ed emozioni.
La scorsa domenica, una marea rosa ha invaso le strade di Bari per la Race for the Cure, la più grande manifestazione italiana dedicata alla lotta contro i tumori al seno, colorando la città di energia, emozione e speranza. Tra le oltre 25mila persone, c’erano anche loro, le psicologhe e gli psicologi pugliesi, presenti in prima linea, camminando accanto a donne, famiglie, volontari, pazienti e operatori sanitari. In quella fiumana rosa fatta di passi determinati e mani intrecciate, la presenza degli psicologi pugliesi ha rappresentato un punto fermo: perché la cura non è solo medica, ma anche emotiva, relazionale, profonda. Nel cuore dell’evento, il Villaggio della Salute non è stato solo un centro informativo, ma un luogo di cura e attenzione concreta. Qui sono state offerte gratuitamente 124 mammografie e 72 ecografie, spesso l’unica occasione per molte persone di accedere a strumenti fondamentali di prevenzione, troppo spesso ostacolati da barriere economiche o logistiche. E proprio in quel contesto, tra tende e operatori, si è fatta sentire la voce dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Regione Puglia, rappresentato da una delegazione guidata dal presidente Giuseppe Vinci, affiancato dal vicepresidente Victor Laforgia e dai consiglieri Alessandro Taurino, Paola Pagano, Francesca Paola Cafarella, Omar Gelo, Maria Carbonara, Amalia Quotta e Donatella Loiacono. «La nostra partecipazione alla Race for the Cure è il segno tangibile di un impegno che mette al centro una visione integrata della cura», ha affermato Donatella Loiacono, coordinatrice della Commissione Salute dell’Ordine Psicologi. «In contesti come quello oncologico, il sostegno psicologico non è un accessorio opzionale, ma un pilastro: accompagna la persona nel suo vissuto emotivo, relazionale e identitario, rafforzandola nell’affrontare la malattia». La giornata ha offerto un’occasione preziosa per riaffermare l’urgenza di integrare stabilmente la figura dello psicologo nei percorsi oncologici. È solo attraverso un approccio multidisciplinare che si può davvero mettere al centro la persona, considerandola non solo come paziente, ma come essere umano nella sua totalità. Con la loro presenza, le psicologhe e gli psicologi pugliesi hanno camminato insieme a migliaia di persone, testimoniando un impegno che va oltre l’evento. Un impegno che guarda a una sanità capace di accogliere e ascoltare, che sa parlare anche il linguaggio delle emozioni.