Re Abdullah II di Giordania: “Una versione vergognosa dell’umanità si sta dispiegando a Gaza”

Martedì, il re Abdullah II di Giordania ha tenuto un discorso nell’emiciclo di Strasburgo © Unione europea, 2025 – PE

Martedì, il re di Giordania, Sua Maestà Abdullah II bin Al-Hussein, si è rivolto ai deputati durante una seduta solenne a Strasburgo.

Accogliendo il re Abdullah II di Giordania nell’emiciclo, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha dichiarato: “La Giordania non è solo un grande amico di questo Parlamento, ma anche un partner importante per l’Unione europea. L’Europa è grata all’impegno della Giordania per la stabilità e la pace in Medio Oriente. Il Parlamento europeo apprezza gli sforzi fondamentali della Giordania per ridurre le tensioni regionali, per promuovere un cessate il fuoco a Gaza e per il ritorno degli ostaggi, facilitando al contempo gli aiuti umanitari di cui c’è urgente bisogno, nonché per il sostegno incrollabile ai rifugiati palestinesi e siriani e per una soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati come via per una pace duratura”.

Riferendosi alla serie di conflitti che si svolgono in tutto il mondo, il re ha detto che “il nostro mondo si sente slegato, come se avesse perso la sua gravità morale”.

Ha ricordato ai deputati che è proprio in questi frangenti della storia che “dobbiamo impegnarci nuovamente per i nostri valori (…) Perché quando il mondo perde i suoi punti di riferimento morali, perdiamo il nostro senso condiviso di ciò che è giusto e di ciò che è crudele, di ciò che è giusto e di ciò che è crudele. E quando ciò accade, il conflitto non è mai lontano”.

“Oggi quel mondo è in declino morale”, ha aggiunto, affermando che “una versione vergognosa della nostra umanità si sta dispiegando davanti ai nostri occhi in tempo reale (…) Da nessuna parte questo è più chiaro che a Gaza”.

Parlando degli attacchi e dei raid israeliani a Gaza, il re ha chiesto agli eurodeputati: “Com’è possibile che quella che solo 20 mesi fa era considerata un’atrocità sia ora così comune da essere a malapena registrata? Quale versione della nostra umanità permette che l’impensabile diventi routine? Permette di armare la carestia contro i bambini? Normalizza gli attacchi contro operatori sanitari, giornalisti e civili che cercano rifugio nei campi?”

“Siamo ad un altro bivio della nostra storia (…) Non si tratta solo di Gaza. E non è solo un altro momento politico. È una lotta su chi siamo come comunità globale e chi diventeremo”.

Concludendo il suo discorso, il re Abdullah II ha affermato che “quest’anno sarà probabilmente un momento di decisioni cruciali per tutto il nostro mondo. La leadership dell’Europa sarà fondamentale per scegliere la strada giusta. E puoi contare su Jordan come tuo fedele partner”.

Il Re ha delineato due aree essenziali per l’azione: in primo luogo, sostenere lo sviluppo, perché un Medio Oriente fiorente crea opportunità a beneficio di tutti noi; in secondo luogo, un’azione forte e coordinata per garantire la sicurezza globale.

“La nostra sicurezza reciproca non sarà assicurata fino a quando la nostra comunità globale non agirà, non solo per porre fine alla guerra di tre anni in Ucraina, ma anche al punto di infiammabilità più lungo e distruttivo del mondo, il conflitto israelo-palestinese che dura da otto decenni”.

Re Abdullah II ha aggiunto: “I palestinesi, come tutti i popoli, meritano il diritto alla libertà, alla sovranità e, sì, alla sovranità (…) La strada per la pace è già stata percorsa. Può esserlo di nuovo, se abbiamo il coraggio di sceglierlo e la volontà di percorrerlo insieme”.

Il discorso è disponibile qui (17.6.2025).

Sfondo

Questo è stato il sesto discorso in plenaria di re Abdullah II al Parlamento europeo, dopo i suoi precedenti discorsi nel 2002, 2007, 2012, 2015 e 2020.