
In vista dei referendum su lavoro e cittadinanza, il sindacato riunisce oltre 200 delegati
Il Voto è la nostra rivolta
La Cgil apre la campagna referendaria
Domani l’Assemblea generale provinciale di tutte le Categorie al Nuovo Cinema Paradiso di Melendugno alle 9.30
Lecce, 5 marzo 2025 – Via alla campagna referendaria per migliorare la legislazione sul lavoro e sulla cittadinanza. Oltre 200 delegati, attivisti e funzionari della Cgil si riuniranno giovedì a Melendugno nell’Assemblea che riunisce tutte le Assemblee generali delle Categorie aderenti alla Cgil di Lecce: appuntamento domani, giovedì 6 marzo, al Nuovo Cinema Paradiso (piazza Risorgimento) alle ore 9.30. Sarà l’occasione per avviare su tutto il territorio provinciale una grande discussione sul valore della democrazia e del voto, sui quattro referendum sul lavoro e sul referendum sulla cittadinanza.
Il programma. L’Assemblea delle Assemblee generali provinciali riunisce le/i rappresentanti di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati in seno ai 12 sindacati di categoria che aderiscono alla Cgil. Oltre 200 persone in rappresentanza di circa 40mila iscritte/i. Un momento democratico, dal quale trarre slancio per la campagna referendaria. Dopo i saluti di Maurizio Cisternino, sindaco del Comune di Melendugno (che patrocina l’iniziativa), sono previsti la relazione del segretario generale della Cgil Lecce, Tommaso Moscara, e l’intervento della professoressa Monica Mc Britton, docente di Diritto del Lavoro dell’Università del Salento. A seguire prenderanno la parola delegate e delegati, fino alle conclusioni affidate al segretario organizzativo della Cgil Puglia, Salvatore Arnesano.
“Il voto è la nostra rivolta”. È lo slogan che accompagnerà la campagna referendaria: una “rivolta” che non è altro che l’esercizio della democrazia. “Abbiamo tutti la possibilità di modificare immediatamente la legislazione sul lavoro, per renderlo più stabile, più tutelato, più dignitoso, più sicuro. Basta andare a votare”, spiega Moscara. “Attendiamo a breve la data del voto: comprendiamo bene le difficoltà e la disaffezione che spesso sviliscono le tornate elettorali, ma questa è un’occasione unica per combattere i licenziamenti illegittimi, per limitare il ricorso ai contratti precari, per chiamare a responsabilità le stazioni appaltanti sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, per ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia per presentare domanda di cittadinanza. Con cinque Sì possiamo tutti quanti insieme migliorare la nostra società”.
I quesiti. Tra l 15 aprile ed il 15 giugno il corpo elettorale nazionale sarà chiamato a pronunciarsi sui cinque quesiti. Nelle prossime settimane il Comitato per il Sì promuoverà assemblee e iniziative su tutto il territorio provinciale per informare la cittadinanza sugli obiettivi dei cinque referendum e sull’importanza di votare “Sì”. Il primo quesito intende stoppare i licenziamenti illegittimi nelle imprese con più di 15 dipendenti, per tornare alla legislazione precedente all’introduzione del Jobs Act (sono interessati circa 3,5 milioni di persone). Il secondo vuole estendere le tutele contro i licenziamenti illegittimi anche a lavoratrici e lavoratori dipendenti delle micro e piccole aziende, quelle con meno di 16 dipendenti (il quesito riguarda 3,7 milioni di persone). Il terzo quesito, in caso di affermazione del Sì, può dare risposta a 2,3 milioni di lavoratrici e lavoratori precari, ripristinando le causali che giustificano il ricorso a contratti a tempo. Il quarto quesito intende abrogare le norme in vigore per estendere la responsabilità della sicurezza sui luoghi di lavoro in appalto anche al committente. Infine il quinto quesito vuol ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia per poter avviare le pratiche per ottenere la cittadinanza italiana (sarebbe una conquista decisiva per 2,5 milioni di persone che nascono, crescono, abitano, studiano, lavorano e pagano le tasse in Italia).