
Roma, 9 settembre 2025 – UNICEF Italia presenta oggi il Monitoraggio 2025 “Le cose da fare: Agenda UNICEF 2022–2027 per l’infanzia e l’adolescenza”, il documento programmatico elaborato in occasione delle ultime elezioni politiche. L’Agenda fornisce al Governo e al Parlamento italiano analisi e proposte sulla situazione dei bambini e degli adolescenti in Italia, sulla base di indicatori e dati derivanti da fonti pubbliche (in particolare ISTAT), con riferimento a quattro aree prioritarie, individuate insieme a bambini e ragazzi e coerenti con le sfide globali: Cambiamento climatico, Educazione di qualità, Non discriminazione, Salute mentale e benessere psicosociale.
Il Monitoraggio è rivolto in particolare alle Camere, in vista della prossima ripresa dei lavori parlamentari: la nuova sessione di bilancio rappresenta un’opportunità concreta per il Parlamento di rendere più efficace l’azione a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, attraverso scelte politiche e risorse che mettano al centro i diritti delle nuove generazioni.
“Il Monitoraggio UNICEF 2025 è un invito a non abbassare la guardia, ad agire con consapevolezza e responsabilità, per trasformare l’Agenda ‘Le cose da fare’ in un piano di azione reale e condiviso per migliorare il presente e il futuro di bambini e adolescenti in Italia. E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri il VI Piano Nazionale Infanzia, articolato in 3 macroaree (genitorialità, educazione, salute) e 16 azioni. Chiediamo che venga attentamente attuato, anche in coordinamento con le altre azioni previste dal programmatore nazionale, monitorato e valutato: sarebbe importante, infatti, che anche in Italia si iniziasse a realizzare una valutazione d’impatto sull’infanzia e l’adolescenza delle azioni realizzate dal Governo” – ha dichiarato Nicola Graziano, Presidente dell’UNICEF Italia.
PRINCIPALI RISULTATI DEL MONITORAGGIO 2025:
CAMBIAMENTO CLIMATICO:
Quasi la metà dei 2,4 miliardi di bambine, bambini e adolescenti del mondo è esposta ad una combinazione pericolosa di shock climatici e ambientali e quasi il 90% del carico globale delle malattie associate ai cambiamenti climatici, al degrado ambientale e all’inquinamento ricade sui bambini sotto i 5 anni.
Secondo gli ultimi dati ISTAT in Italia il 67,9% dei giovani tra i 14 e i 19 anni si è dichiarato preoccupato per i cambiamenti climatici.
NON DISCRIMINAZIONE:
Povertà minorile: In Italia nel 2023 erano 1.295.000 i minorenni in povertà assoluta, in crescita rispetto al 2022 (1.269.000). Le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minorenni sono quasi 748mila, con un’incidenza pari al 12,4%.
Disabilità e barriere architettoniche: Solo il 41% degli edifici scolastici è accessibile. Il dato resta invariato rispetto agli anni precedenti: nel 2021/2022 e 2022/2023 solo 1 scuola su 3 risultava fisicamente accessibile. Nell’anno scolastico 2023/2024 sono quasi 359mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado (il 4,5% degli iscritti, fonte MIM), circa 21mila in più rispetto all’anno precedente (+6%).
Minorenni stranieri non accompagnati (MSNA): Diminuisce il numero dei minorenni stranieri accolti nel sistema nazionale, sono 18.625 – al 31 dicembre 2024 – in calo rispetto al 2023 (23.226) e al 2022 (20.089).
EDUCAZIONE DI QUALITÀ:
Tasso NEET (15-29 anni): In calo la quota di NEET in Italia. Nel 2024: 15,2%; nel 2023: 16,1%; nel 2022: 19%; nel 2021:23,1%.
Nel 2023, la spesa pubblica per istruzione rappresenta il 3,9 per cento del Pil, a fronte di una media UE del 4,7%.
Persistono forti disuguaglianze territoriali nell’accesso ai servizi educativi per l’infanzia. A fronte di un tasso medio nazionale di copertura che ha raggiunto il 30% nell’anno educativo 2022/2023 – in crescita rispetto al 27,1% del 2019/2020 anche in relazione al continuo decremento di bambini in questa fascia di età – alcune aree del Paese restano ancora molto distanti dal Livello Essenziale delle Prestazioni (LEP), fissato a 33 posti ogni 100 bambini entro il 2027. Le differenze sono particolarmente evidenti nel Mezzogiorno, dove la copertura è ben al di sotto della media nazionale: Campania 13,2%, Sicilia 13,9%, Calabria 15,7%. Al contrario, il Centro-Nord ha già raggiunto e superato il parametro LEP.
4. SALUTE MENTALE E BENESSERE PSICOSOCIALE:
In Italia, l’indice di Salute Mentale (MH standardizzato per età) nel 2024 è pari a 68,7, valore stabile rispetto al 2023 e leggermente inferiore al 2022 (69,0).
Si stima che oltre 11 milioni di bambini e giovani di età pari o inferiore a 19 anni (13%) nell’UE soffrano di una condizione di salute mentale. I tassi aumentano con l’età da circa il 2% dei bambini di età inferiore ai 5 anni a circa il 19% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni.
Secondo il Monitoraggio UNICEF, in particolare, l’ansia ambientale è molto sentita tra i più giovani insieme all’urgenza di politiche climatiche più incisive; iminorenni sono la fascia più esposta alla povertà in Italia; per quanto riguarda la disabilità e le barriere architettoniche, la lentezza negli adeguamenti infrastrutturali penalizza gravemente l’inclusione scolastica; il calo dei minorenni stranieri non accompagnati accolti nel SAI sembra evidenziare una riduzione della qualità e continuità dell’accoglienza; il miglioramento del tasso di NEET è positivo, ma l’Italia resta sopra la media europea, con forti divari territoriali e di genere; sulla salute mentale la situazione è stazionaria, ancora fragile, in un contesto in cui la salute mentale giovanile è fortemente influenzata da precarietà, isolamento, disagio sociale.
L’UNICEF Italia rinnova l’appello alle istituzioni per il potenziamento del sistema di raccolta e disaggregazione dei dati, al fine di garantire che nessun bambino venga lasciato indietro, come richiamato anche nelle Osservazioni conclusive del Comitato ONU, che sottolineano l’urgenza di dati più completi, disaggregati per età, sesso, disabilità, origine, condizione socioeconomica e territorio.
Giunto alla terza edizione, il Monitoraggio UNICEF 2025 rappresenta uno strumento fondamentale per verificare il grado di attuazione degli impegni assunti in materia di diritti dell’infanzia, in coerenza con la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e le più recenti Raccomandazioni del Comitato ONU sui diritti dell’infanzia.