
L’impresa pugliese Leader s.c.c. applica per la prima volta in Italia il Field Experiment al rischio sismico con il progetto BIASRIP. Risultati sorprendenti da Norcia a Ischia: gli italiani credono che il pericolo riguardi sempre gli altri.
Le persone tendono a sottovalutare il rischio sismico delle proprie abitazioni e a sopravvalutarlo per quelle altrui. È questo il risultato-chiave emerso dal progetto BIASRIP – Behavioural Investigation and Analysis on Seismic Risk Perception, uno studio innovativo condotto da LEADER s.c.c., società cooperativa emanazione di Confcooperative Puglia, PMI innovativa pugliese e realtà d’eccellenza nel settore delle indagini socio-economiche e della ricerca applicata.
Il progetto rappresenta la prima applicazione in Italia del “Field Experiment” nel campo della percezione del rischio sismico, una metodologia sperimentale di taglio internazionale che consente di raccogliere dati sul campo con rigore scientifico.
L’iniziativa è stata ideata e supervisionata dalla Prof.ssa Anna Rinaldi (Università degli Studi di Bari Aldo Moro) e dal Prof. Uri Gneezy (University of California, San Diego) tra i massimi esperti mondiali di economia comportamentale.
La ricerca ha indagato un fenomeno psicologico noto come “bias dell’ottimismo”: la tendenza a ritenere improbabile per sé stessi un evento che invece si riconosce come possibile o probabile per gli altri. Un atteggiamento che, nel caso dei terremoti, può rivelarsi pericoloso, poiché mina la prevenzione individuale e collettiva. Attraverso 800 interviste realizzate in quattro aree ad alto rischio sismico – Ischia, Norcia, Lamezia Terme e Cosenza – i ricercatori hanno misurato la distanza tra rischio oggettivo (cioè il reale stato di vulnerabilità degli edifici) e rischio percepito. I risultati, presentati in conferenza stampa a Bari il 30 settembre, mostrano uno scollamento sistematico: molti residenti non considerano realmente vulnerabili le proprie abitazioni, pur vivendo in zone ad alta pericolosità sismica. In media, i partecipanti sottostimano il rischio di crollo per la propria casa e lo sovrastimano per le abitazioni altrui, generando un divario ampio e statisticamente significativo tra la percezione del rischio per sé e per gli altri. Le caratteristiche dell’abitazione più che fattori socio-demografici risultano determinanti nella formazione della percezione del rischio. L’età ha un effetto negativo sulla volontà di intraprendere azioni preventive. Essere proprietari di casa e aver ricevuto informazioni sul rischio aumentano la propensione ad adottare misure di prevenzione e la disponibilità a investire in interventi di messa in sicurezza.
Uno studio su scala nazionale: dati, evidenze e territori coinvolti
Il progetto ha coinvolto 800 cittadini in quattro città italiane ad alto rischio sismico – Norcia, Ischia, Cosenza e Lamezia Terme – tutte con lo stesso rischio oggettivo, ma con percezioni soggettive profondamente diverse. La raccolta dati si è svolta tra il 17 febbraio e il 18 maggio 2025, coinvolgendo un team di intervistatori appositamente formato.
Lo studio si è posto due domande centrali:
- Rischio oggettivo e rischio percepito sono allineati?
- Le percezioni personali sono coerenti con quelle attribuite ai concittadini?
I risultati sono inequivocabili:
- Il rischio percepito è sempre significativamente più basso di quello reale.
- La percezione del rischio per sé stessi è inferiore rispetto a quella attribuita agli altri.
- Questo “ottimismo ingiustificato” è particolarmente forte a Norcia, dove solo il 4% degli intervistati prenderebbe in considerazione azioni di mitigazione del rischio sismico. Percentuali più alte si registrano a Ischia (20%), Cosenza (30%) e Lamezia Terme (40%).
Fattori che influenzano la percezione del rischio
BIASRIP ha evidenziato alcuni elementi chiave:
- Gli abitanti di edifici nuovi o ristrutturati sono più propensi a sottovalutare il rischio.
- Genere, istruzione e lavoro non influenzano significativamente la percezione del rischio.
- Gli anziani tendono ad avere una percezione più bassa del rischio.
- Chi vive in casa di proprietà sottostima maggiormente il rischio autoriferito.
- L’accesso all’informazione (inclusa quella istituzionale) non sembra modificare le percezioni.
Disponibilità a pagare e fonti informative
Anche la disponibilità a pagare per interventi di mitigazione (WTP – Willingness to Pay) varia molto:
- A Ischia e Cosenza, il valore mediano è rispettivamente di 5.000 e 10.000 euro.
- A Lamezia Terme, la media sale a 20.000 euro, ma con ampia variabilità.
- A Norcia, i pochi propensi a investire in misure preventive indicano una disponibilità di circa 11.000 euro.
Quanto all’informazione:
- A Norcia, la quasi totalità degli intervistati ha ricevuto informazioni sul rischio sismico.
- Al contrario, Lamezia, Cosenza e Ischia mostrano livelli di informazione molto più bassi.
- Le fonti istituzionali (Stato, Regione, Sindaci) sono poco centrali ovunque.
- La Protezione Civile ha un ruolo solo a Norcia.
- In molte aree, le fonti non istituzionali (media, passaparola, social) restano i principali canali informativi.
Un modello per migliorare la prevenzione – Lo studio, finanziato nell’ambito dello Spoke TS3 del progetto nazionale RETURN (coordinato dall’Università degli Studi di Firenze e dal Prof. Fabio Castelli), intende offrire strumenti scientificamente validati per migliorare le politiche di comunicazione del rischio e le strategie di prevenzione. Lo studio BIASRIP ha messo in luce un disallineamento sistematico tra il rischio sismico reale e quello percepito: un ottimismo ingiustificato che può ostacolare la prevenzione.
Le persone tendono a minimizzare il pericolo per sé stesse, alimentando comportamenti di inazione. Tuttavia, questi risultati possono offrire strumenti utili per politiche di comunicazione più efficaci, contribuendo a rendere le comunità più consapevoli e resilienti.
“Per la prima volta si adotta una metodologia di ricerca che coniuga rigore scientifico e innovazione tecnlogica a tutto vantaggio dell’efficacia, efficienza e affidabilità dei risultati. Lo studio interessa un ambito particolarmente critico quale è il rischio sismico ma il modello d’intervento può essere impiegato anche in altri contesti tematici. Ringraziamo le Università e i ricercatori coinvolti per la realizzazione di un così importante studio che per averci consentito di implementare una innovativa modalità di ricerca” dichiara Giovanni Tricarico, Direttore Generale di LEADER s.c.c.
LEADER s.c.c., società cooperativa emanazione di Confcooperative Puglia, è un’impresa certificata (Qualità, Legalità, Family Audit, Certificazione di Genere) riconosciuta come PMI Innovativa. Da anni si occupa di ricerche avanzate in campo socio-economico, collaborando con università, istituzioni e imprese, in Italia e all’estero.
Con il progetto BIASRIP, LEADER inaugura una nuova stagione nella ricerca comportamentale applicata ai rischi naturali, offrendo al sistema pubblico e produttivo strumenti concreti per comprendere meglio i comportamenti delle persone in contesti di emergenza e vulnerabilità.
“La percezione errata del rischio sismico può avere conseguenze gravi in termini di inazione. Conoscere questi meccanismi cognitivi è fondamentale per costruire comunità più resilienti e restituire informazioni ai policy maker per attivare misure adeguate”, dichiara Piero Rossi, Presidente di LEADER s.c.c.
“Il metodo sperimentato – spiega la professoressa Anna Rinaldi, principal investigator del progetto – apre a una vasta gamma di applicazioni. La combinazione tra rigore scientifico e reti cooperative utili al campionamento su scala nazionale permetterà di introdurre in Italia, in maniera sistematica, i field experiment, inclusi quelli di natura controfattuale. Si tratta di esperimenti — come quelli che sono valsi il Premio Nobel a Duflo, Kremer e Banerjee — che rappresentano strumenti potenti per testare l’efficacia delle politiche pubbliche prima della loro applicazione su larga scala”.