ROCKTRAIN SLAVES \ “ALL THE REST”. L’unica speranza.

Con “All the Rest”, i Rocktrain Slaves ci trascinano in un viaggio sonoro ruvido e viscerale, dove il rock si sporca di blues e vibra di autenticità. Un sound che sa di terra e sudore, che evoca l’atmosfera di un festival polveroso nel profondo sud degli Stati Uniti o quella di un locale fumoso della Louisiana, dove la notte inizia davanti a un bicchiere di whiskey e finisce con le note graffiate di una chitarra.

Ma dietro l’energia del sound si nasconde una storia molto più intensa.

“All the Rest” è un brano che parla di disperazione e perdita. Una sofferenza sorda, che si fonde con la rabbia per ciò che è ormai irrecuperabile. In mezzo a questo buio, però, una sola cosa riesce a risplendere: l’amore. È l’unica ancora, l’unico rifugio, tutto il resto.

Anche in uno scenario apocalittico – che richiama simbolicamente l’incertezza del nostro presente – la band lascia aperto uno spiraglio, una promessa: quella che, nonostante tutto, un domani migliore è ancora possibile.

I Rocktrain Slaves nascono nel 2005 a Bologna dall’incontro di due amici di infanzia con le idee chiare su come si dovesse fare musica: miscelare tutte le influenze e le tradizioni che per loro erano state fonte di ispirazione, dal blues del delta al rock degli anni 70, e affrontare la sfida di produrre musica originale evitando il classico repertorio di cover.

Con questi presupposti nell’aprile 2008 esce il primo album autoprodotto di materiale originale intitolato “The Rain Can Wait”, distribuito sulle principali piattaforme di streaming e nei negozi da SELF/Hitland records.

Questo primo album spinge la band a suonare in alcuni dei festival blues più importanti d’Italia, tra cui il Pistoia Blues 2008 e aprire per giganti della scena internazionale come Johnny Winter e Dickey Betts & the Great Southern.

A ottobre 2014 dopo un’attività live intensa e dopo l’aggiunta di una seconda chitarra, vede la luce il secondo album di studio intitolato “Another Place”, che contiene solo tracce originali e riceve un riscontro entusiasta da radio locali e stampa del settore.

Oggi I Rocktrain Slaves hanno superato il traguardo delle 250 performance dal vivo e continuano a trasmettere il proprio amore per il rock blues genuino e viscerale attraverso la propria musica, sia dal vivo che in studio.

Dopo una pausa forzata a causa della pandemia e un cambio di formazione con l’aggiunta di nuovi elementi, oggi la band sta lavorando a materiale nuovo. Stay tuned!