SAIE 2025 – Puglia, costruzioni: quasi metà delle aziende prevede di chiudere il 2025 con un fatturato in aumento.

Cresce il livello di fiducia ma pesano burocrazia e carenza di manodopera qualificata

I trend della filiera protagonisti della seconda giornata di SAIE Bari 2025 – La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti

Milano, 24 ottobre 2025 – La filiera delle costruzioni rappresenta uno dei settori industriali più rilevanti per l’economia pugliese, con più di 40mila le imprese attive, corrispondenti a circa il 12% delle imprese totali[1].                                  Ma come sta andando il settore nella regione? A rispondere è l’Osservatorio SAIE, l’analisi sulle imprese di produzione, distribuzione e servizi per il settore delle costruzioni (edilizia e impianti) realizzata in collaborazione con Nomisma e presentata in occasione del secondo giorno di SAIE Bari – La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti, in programma dal 23 al 25 ottobre alla Fiera del Levante.

Osservatorio SAIE in Puglia: l’andamento economico e le previsioni per il futuro

L’Osservatorio SAIE-Nomisma mostra come le imprese del settore delle costruzioni stiano vivendo una fase di ottimismo. Secondo l’indagine, il 43% delle aziende pugliesi prevede una crescita del fatturato nel 2025 rispetto al 2024, un dato in linea con la media nazionale. Nel Sud e nelle isole appaiono elevati anche livelli di fiducia: il 45% delle imprese sembra avere una fiducia alta o molto alta nei confronti della propria situazione aziendale. Il 31% si dice invece fiducioso riguardo la situazione del mercato nel settore.

Guardando alle principali criticità per il 2026, le imprese pugliesi indicano come fattori più problematici la burocrazia, la mancanza di personale qualificato, la concorrenza ele politiche sul prezzo. Nonostante ciò, le imprese continuano a pianificare investimenti e a consolidare il proprio portafoglio ordini, considerato adeguato da metà delle aziende. Permane tuttavia la difficoltà nel reperire figure altamente specializzate: rispetto a un anno fa, le imprese segnalano una maggiore complessità nel trovare operai qualificati, ingegneri e manager. Secondo i dati elaborati dalla Cnce sulle casse edili, nella seconda metà del 2024 si è infatti registrato un rallentamento delle assunzioni, con un’inversione dei tassi di crescita occupazionale e una riduzione delle ore lavorate.

Questo gap occupazionale è riconducibile a diversi fattori: la scarsità di candidati qualificati, la mancata corrispondenza tra competenze e fabbisogni aziendali e la limitata disponibilità di profili nella zona geografica di riferimento. Una situazione che ha avuto ripercussioni dirette sulle imprese, causando ritardi nelle consegne e perdite economiche.

Guardando invece al processo di digitalizzazione, le imprese pugliesi considerano la filiera in ritardo nell’adozione di tecnologie digitali a causa di un’eccessiva burocrazia, della presenza di una cultura aziendale ancora conservatrice e, infine, di una complessità nella gestione del cambiamento. Nonostante ciò, le aziende guardano ai prossimi mesi come a un periodo strategico per rafforzare le proprie competenze, ritenendo prioritarie quelle legate a materiali innovativi e tecnologie costruttive, alla conoscenza aggiornata delle normative tecniche e ambientali e all’uso di sistemi di BIM e modellazione 3D. Ma le aziende pugliesi investono in tecnologia? Secondo l’indagine, nell’ultimo anno più di 8 imprese su 10 hanno investito in innovazione e tecnologie digitali.

Investire in innovazione e tecnologia implica per le aziende una maggiore efficienza operativa e un ulteriore riduzione dei costi, oltre che miglior controllo dei processi e una maggiore competitività. Non solo, l’investimento di risorse in sistemi costruttivi innovativi permette alle imprese una riduzione dei tempi di cantiere, una maggiore flessibilità progettuale e precisione costruttiva. Al contrario, le aziende che non hanno intrapreso questo percorso vedono un rallentamento nella integrazione dei processi aziendali, un mancato sviluppo di competenze interne e un irrigidimento della resistenza culturale al cambiamento.

“Le imprese del settore stanno dimostrando una notevole capacità di adattamento e una crescente propensione all’innovazione – ha dichiarato Emilio Bianchi, Direttore Generale di SAIE. In un contesto che resta sfidante, anche a causa della difficoltà di reperimento di manodopera qualificata, la filiera delle costruzioni si distingue per dinamismo e visione strategica. SAIE è il luogo dove questa evoluzione prende forma: qui si incontrano tecnologie all’avanguardia, competenze e una rete di professionisti che sta costruendo il futuro del settore.”

I temi analizzati dall’Osservatorio SAIE – Nomisma sono al centro della quarta edizione di SAIE Bari, in programma fino a domani, 25 ottobre, alla Fiera del Levante. Organizzata da Senaf, la manifestazione è suddivisa in quattro settori espositivi – Progettazione, Edilizia, Impianti, Servizi e Media – ed è arricchita da iniziative speciali, articolate in quattro percorsi tematici: SAIE Sostenibilità, SAIE Infrastrutture, SAIE Persone al Centro e SAIE Innovazione.

Con oltre 500 aziende espositrici e 80 associazioni partner, SAIE torna nel capoluogo pugliese dopo il successo del 2023. Grazie alla collaborazione tra BolognaFiere e la Fiera del Levante di Bari e alla conseguente alternanza annuale tra le due città, SAIE si conferma l’appuntamento di riferimento per la filiera delle costruzioni: un luogo di incontro dove professionisti e imprese possono formarsi, fare rete e scoprire da vicino le più recenti novità di prodotto e soluzioni per il costruire.

Il biglietto omaggio, valido per i professionisti del settore, e il catalogo espositori sono disponibili sul sito ufficiale www.saiebari.it


[1] Fonte: Movimprese