
Emiliano: “La prevenzione riduce le disuguaglianze e migliora la vita dei cittadini”. Piemontese: “Un risultato di squadra che premia il lavoro di tutto il sistema sanitario regionale”.
Il Ministero della Salute ha espresso parere pienamente positivo sul Piano Regionale della Prevenzione della Regione Puglia certificando la qualità, la completezza e l’efficacia delle azioni intraprese dalla sanità regionale per la tutela della salute pubblica. Si tratta di una conferma che migliora ulteriormente le valutazioni sulla Puglia collocandola tra le regioni più virtuose in Italia nel campo della prevenzione sanitaria.
“Mettere la prevenzione al centro significa ridurre le disuguaglianze, migliorare la qualità della vita e liberare risorse per curare meglio chi ne ha davvero bisogno”, ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando i risultati raggiunti dal Piano regionale con cui la Puglia, come tutte le altre Regioni italiane, ogni anno devono documentare i risultati raggiunti in base a quanto previsto dal Piano Nazionale della Prevenzione 2020–2025.
Il Ministero della Salute valuta i dati presentati, verifica se le attività sono state realizzate nei tempi previsti e certifica il grado di raggiungimento degli obiettivi.
Per il 2024, la Regione Puglia ha superato ampiamente la soglia prevista dell’80%, ottenendo un 97,53% nel raggiungimento degli obiettivi definiti, che riguardano ambiti cruciali come la promozione di stili di vita sani, la prevenzione delle dipendenze, la sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, le vaccinazioni, la salute materno-infantile, la prevenzione nutrizionale, la tutela dei consumatori, la prevenzione oncologica e la tutela della salute ambientale. Superando ampiamente gli esiti delle precedenti annualità, dato che nel 2023 il raggiungimento degli obiettivi aveva raggiunto l’88,42%.
I risultati ottenuti, favoriscono il progressivo miglioramento degli indicatori dei Livelli Essenziali di Assistenza nell’ambito della “Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica”. Mettere in pratica il Piano Regionale della Prevenzione è un passo fondamentale in questo percorso. Dimostra che la Regione Puglia sta rispondendo in modo efficace alle nuove sfide, impegnandosi a rendere il sistema sanitario più attento alla prevenzione, alla promozione di stili di vita sani e al miglioramento della qualità della vita. Questo significa anche agire su fattori che influenzano la salute, come l’ambiente, il clima, la biodiversità e i modi in cui si producono beni e servizi.
«Questo riconoscimento è il frutto di una governance efficace e condivisa, unrisultato eccezionale che premia un lavoro di squadra, una visione strategica e una capacità operativa per cui sento di dovere ringraziare tutto il sistema sanitario regionale: operatori sanitari, Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliero-Universitarie, IRCCS pubblici, Dipartimenti di Prevenzione e gruppi multidisciplinari, il Dipartimento Promozione della Salute e del Benessere animale”, ha detto l’assessore regionale alla Salute, al Benessere animale e allo Sport per Tutti, Raffaele Piemontese.
Il Piano Regionale della Prevenzione 2021–2025, approvato con Deliberazione di Giunta Regionale del 22 dicembre 2021, n. 2198, si articola in 16 programmi: 10 “predefiniti” e 6 “liberi”, cioè scelti in base alle specificità e ai bisogni della popolazione pugliese.
I Programmi predefiniti sono:
– “Scuole che promuovono salute” per la promozione della salute tra bambini e adolescenti;
– “Comunità attive” che riguarda iniziative per aumentare l’attività fisica nella popolazione; – “Luoghi di lavoro che promuovono salute” con interventi per ridurre i rischi professionali e migliorare il benessere lavorativo;
– “Dipendenze” per la prevenzione e il contrasto delle dipendenze da sostanze, gioco d’azzardo e altro;
– “Sicurezza negli ambienti di vita” con azioni per ridurre incidenti domestici, stradali e in altri contesti quotidiani;
– “Piano mirato di prevenzione”, con interventi specifici in settori o aree con particolari criticità sanitarie;
– “Prevenzione in edilizia e agricoltura” con misure per tutelare la salute nei lavori più esposti a rischi;
– “Prevenzione del rischio cancerogeno professionale, delle patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico e del rischio stress correlato al lavoro” per prevenire tumori professionali, malattie muscolari e lo stress da lavoro;
– “Ambiente, clima e salute” con azioni per limitare l’impatto dell’inquinamento sulla salute;
– “Misure per il contrasto dell’antimicrobico-resistenza” con azioni per evitare l’abuso di antibiotici e combattere i batteri resistenti.
I Programmi liberi sono:
– “Donna e Neonato”, con percorsi di prevenzione e assistenza dalla gravidanza ai primi mesi di vita;
– “Tutela dei consumatori” e “Prevenzione nutrizionale” per garantire sicurezza alimentare e corretta alimentazione;
“Vaccinazioni” e “Screening oncologici” quali strumenti fondamentali di prevenzione primaria e secondaria;
– “Malattie trasmesse dagli alimenti” con azioni per evitare intossicazioni e malattie legate al consumo di alimenti contaminati.
– “Vettori” con interventi per prevenire la diffusione di malattie trasmesse da insetti o animali, come la dengue, la chikungunya o la malattia di Lyme.