
I medici del 118 potranno arrivare a retribuzioni nette di circa 13 mila euro al mese. È la potenza di fuoco in termini di incentivi economici messa in campo dalla Regione Puglia, con il plauso unanime di tutte le organizzazioni sindacali dei medici del 118, per rispondere a una carenza di medici che sta facendo soffrire tutta l’Italia. L’accordo è stato siglato tra Regione Puglia, Aziende Sanitarie Locali e Organizzazioni Sindacali per la riorganizzazione straordinaria del Servizio di Emergenza-Urgenza 118 durante il periodo estivo, dal 1° luglio al 30 settembre 2025.
“Abbiamo lavorato a un accordo per garantire a tutti i territori pugliesi un sistema di emergenza efficiente, omogeneo e all’altezza delle sfide estive”, ha dichiarato il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese.
“L’estate rappresenta sempre una prova di tenuta per il nostro sistema di emergenza-urgenza, con un aumento consistente dei bisogni di assistenza. Con questo piano rafforziamo la presenza sul territorio e riconosciamo concretamente l’impegno del personale del 118 che garantisce i soccorsi anche nelle condizioni più difficili”, ha aggiunto l’assessore Piemontese che, proprio la scorsa settimana, ha partecipato a Roma a un incontro politico focalizzato sulle diverse emergenze della sanità nazionale”.
“Voglio esprimere un ringraziamento particolare al Direttore del Dipartimento Promozione della Salute, Vito Montanaro, e alla dirigente del Servizio Strategie e Governo dell’assistenza territoriale, Antonella Caroli per il lavoro puntuale, competente e determinante che ha permesso di definire questa intesa così importante per la salute pubblica e per la tenuta del sistema nei mesi più critici dell’anno”, ha detto Piemontese, commentando un piano che prevede che i medici potranno svolgere le 164 ore previste dal contratto nazionale nella sede assegnata o, su base volontaria, prestare servizio al di fuori della propria area di appartenenza in base alle necessità aziendali. Dal punto di vista economico, è stato definito un pacchetto di compensi che riconosce l’impegno aggiuntivo richiesto. Per le ore eccedenti le 164 mensili è stabilito un compenso aggiuntivo che, nelle zone disagiate come il Gargano, i Monti Dauni o le Isole Tremiti, arriva fino a 78 euro per ciascuna ora. Sono inoltre riconosciute le maggiorazioni contrattuali già previste per l’attività su ambulanza e automedica, per il periodo di massima affluenza tra il 15 luglio e il 21 agosto e per il servizio notturno e festivo.
“Valutiamo positivamente questo accordo perché riconosce finalmente un ristoro economico ai colleghi del 118, che daranno un contributo fondamentale durante il periodo estivo, soprattutto nelle aree a forte afflusso turistico come il Gargano, il Salento e il sud barese, dove la pressione sulla rete dell’emergenza può diventare insostenibile e la carenza di medici si fa sentire in modo drammatico. Abbiamo ricevuto rassicurazioni da parte dei colleghi: c’è la disponibilità a sostenere questo sforzo straordinario in vista anche della definizione dell’Accordo Integrativo Regionale”, ha sottolineato al termine dell’incontro Francesco Marino, dirigente nazionale FIMMG.
Il piano, che promuove anche la trasformazione delle ambulanze “Victor” in “India”, per assicurare un servizio più qualificato grazie alla presenza di personale in grado di fornire una prima assistenza sanitaria a bordo, punta a garantire la continuità dei soccorsi e una risposta adeguata ai bisogni della popolazione residente e dei turisti.
“Il 118 è un servizio ad altissimo rischio, ma scarsamente attrattivo per i giovani medici. È un’attività fondamentale, che richiede competenze di primo soccorso e una presenza costante sul territorio. I colleghi che la svolgono, spesso in condizioni difficili, sono veri e propri eroi. Non può essere ridotto a un semplice taxi sanitario. Il potenziamento del servizio, anche attraverso un riequilibrio delle risorse, a partire da questo accordo, è imprescindibile per garantire sicurezza e qualità nei soccorsi”, ha dichiarato il dottor Giovanni Sportelli, segretario regionale Snami.
Un sistema sotto pressione: i numeri
La situazione della medicina dell’emergenza urgenza in Puglia, come in quasi tutta l’Italia, continua a registrare una grave carenza di personale: su una dotazione complessiva prevista di 530 medici, sono in servizio solo 199 professionisti, con un deficit di 331 unità.
La situazione è particolarmente critica nelle aree a forte vocazione turistica: in provincia di Foggia, dove si trova il Gargano, su 128 medici previsti in pianta organica ne sono operativi solo 50; appena 15 medici su 75 sono in servizio nel Tarantino e nel Salento ci sono solo 25 medici su 85 necessari.
Le stime economiche presentate dalle ASL pugliesi indicano una spesa complessiva, oltre le indennità previste nell’Accordo Integrativo Regionale del 2009 e dei relativi oneri, pari a 2 milioni e 333.024,85 euro, con valori variabili a seconda della provincia, in ragione dell’entità delle carenze e del fabbisogno specifico dei territori.
MEDICI DEL 118 IN PUGLIA: IL NUMERO PREVISTO, IL NUMERO EFFETTIVO DEI MEDICI IN SERVIZIO E IL NUMERO DEI MEDICI MANCANTI
Azienda | Numero medici pianta organica | Numero medici in servizio | Personale medico mancante |
ASL BA | 140 | 63 | 77 |
ASL BR | 60 | 24 | 36 |
ASL BT | 45 | 22 | 23 |
ASL FG | 125 | 50 | 75 |
ASL LE | 85 | 25 | 60 |
ASL TA | 75 | 15 | 60 |
TOT. PUGLIA | 530 | 199 | 331 |
Verso un nuovo AIR
Tutte le parti firmatarie hanno espresso la volontà condivisa di avviare, a partire da settembre 2025, la redazione del nuovo Accordo Integrativo Regionale per il settore dell’Emergenza-Urgenza 118, al fine di definire un assetto più stabile, sostenibile e coerente con i nuovi bisogni sanitari.
“Partiamo dall’emergenza estiva con un accordo importante che va nella direzione di omogeneizzare il sistema e superare le differenze territoriali”, ha commentato la dottoressa Anna Lampugnani, portavoce della Federazione dei Medici del Territorio. “È un primo segnale positivo verso il giusto riconoscimento del lavoro fondamentale svolto dal 118 sul territorio. Ora è necessario proseguire questo percorso lavorando a un nuovo Accordo Integrativo Regionale che renda il servizio più attrattivo per medici e infermieri, investendo maggiormente nelle risorse umane e razionalizzando l’organizzazione dei mezzi”.
“Questa intesa è un atto di responsabilità e di fiducia reciproca: nelle istituzioni, nei professionisti e in una sanità pubblica che deve saper reagire e riorganizzarsi anche nelle situazioni straordinarie”, ha concluso Piemontese.