SISTEMA ELETTRICO REGIONALE: PRESENTATO IL PIANO DI SVILUPPO 2025-2034 DELLA RETE ELETTRICA NAZIONALE

Previsti investimenti per 3,2 miliardi di euro in dieci anni per rafforzare l’efficienza, la resilienza e la sostenibilità del sistema elettrico regionale

Presentato questa mattina il Piano di sviluppo 2025-2034 della rete elettrica nazionale e, in particolare, gli interventi strategici previsti per il territorio pugliese. Il Piano, illustrato da Terna, che gestisce in Puglia oltre 4.000 km di linee di alta e altissima tensione e 61 stazioni elettriche, colloca la Puglia al secondo posto in Italia per volume di investimenti sulla rete elettrica con investimenti da parte della Regione di 3,2 miliardi di euro nel prossimo decennio. All’incontro hanno preso parte il vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, l’assessore all’Ambiente, Serena Triggiani, i direttori e dirigenti dei Dipartimenti Sviluppo Economico e Ambiente, Gianna Elisa Berlingerio e Paolo Garofoli.

“La Puglia si conferma una regione strategica per il futuro energetico del Paese – ha sottolineato il vice presidente Raffaele Piemontese -: con 3 miliardi e 200 milioni di euro di investimenti previsti dal Piano di Sviluppo 2025–2034 di Terna, siamo la seconda regione in Italia per risorse dedicate alla rete elettrica. Le opere previste, dalla Dorsale Adriatica che collegherà Foggia a Forlì, fino al nuovo elettrodotto Gr.Ita2 che, partendo da Melendugno, attraverserà Otranto e approderà in Grecia, passando per una stazione di conversione nel territorio di Galatina, rafforzano il posizionamento della Puglia come snodo nevralgico per i flussi energetici tra Sud e Nord e tra Europa e Mediterraneo. Parliamo di infrastrutture ad altissimo contenuto tecnologico – ha concluso Piemontese – progettate per abilitare una rete più stabile, più resiliente e in grado di integrare sempre più fonti rinnovabili, riducendo la dipendenza da fonti fossili”.

Il sistema elettrico della Regione Puglia, difatti, dispone di un sistema di trasmissione primario caratterizzato da due dorsali 380 kV tra le stazioni elettriche di Foggia e Galatina ed altri elettrodotti 380 kV che collegano la rete elettrica pugliese alla rete delle regioni limitrofe nonché alla rete greca tramite il collegamento denominato Gr.Ita.

Tra le principali opere previste in Regione si distingue la Dorsale Adriatica che collegherà Foggia e Forlì, garantendo il rafforzamento del corridoio adriatico per i transiti di energia e permettendo un incremento sostanziale della capacità di scambio. L’elettrodotto in corrente continua sfrutterà la tecnologia HVDC (High Voltage Direct Current) e permetterà una maggiore integrazione della capacità rinnovabile prevista nei prossimi anni, garantendo una rete più stabile, robusta e sostenibile.

“La società Terna ci ha illustrato quest’oggi le azioni di supporto previste per una regione come la nostra – ha sottolineato l’assessora Serena Triggiani – caratterizzata da un fabbisogno energetico previsto molto elevato. Il suo ruolo è quindi fondamentale nel rispondere alle esigenze del territorio, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo delle energie rinnovabili. Come assessora all’Ambiente, sottolineo quanto questo tema sia centrale nel nostro Piano Energetico Ambientale Regionale. La Puglia, infatti, si distingue a livello nazionale sia per la forte offerta impiantistica di energia (con una sensibile quota di esportazione fuori regione) sia per la significativa produzione da fonti rinnovabili, e di questo siamo profondamente orgogliosi. Il contributo della filiera green è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e per la promozione dell’uso di energie pulite, come ad esempio quelle impiegate nel settore delle serre. La collaborazione con Terna è quindi per noi strategica, così come lo è lo sviluppo del piano presentato, che riconosce alla nostra regione un ruolo di primo piano a livello nazionale per la richiesta di connessioni alla rete elettrica. Questo riconoscimento ci fa particolarmente piacere e conferma la centralità della Puglia nella transizione energetica”.

Tra i principali contenuti discussi nel corso dell’incontro: la Programmazione Territoriale Efficiente, un modello innovativo per la gestione coordinata e sostenibile delle crescenti richieste di connessione, con l’obiettivo di garantire uno sviluppo sinergico degli impianti di generazione e/o consumo e delle relative opere di rete necessarie per il collegamento alla Rete di Trasmissione Nazionale, minimizzando i costi per il sistema e l’impatto delle infrastrutture sul territorio. Accanto a questo approccio, il Piano prevede la realizzazione di opere strategiche destinate a incrementare la sicurezza del sistema, la capacità di trasporto e l’integrazione delle fonti rinnovabili, contribuendo così alla riduzione delle congestioni di rete e al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione.

Il Piano di Sviluppo della rete elettrica nazionale 2025-2034 offre una visione di lungo termine, affrontando le esigenze della rete e puntando a sviluppare infrastrutture innovative per incrementare la capacità di transito tra le sezioni di mercato e massimizzare lo scambio di energia. Gli interventi pianificati puntano a rafforzare la stabilità e la sicurezza del sistema elettrico nazionale, promuovendo al contempo l’integrazione dei mercati grazie al potenziamento delle interconnessioni con l’estero.

Nell’ambito dei progetti di interconnessione, Terna ha avviato ad ottobre 2023 la consultazione pubblica per il GR.ITA.2, il nuovo elettrodotto in corrente continua tra l’Italia e la Grecia, i cui esiti sono stati presentati agli stakeholder a gennaio 2024. Il collegamento sarà composto da due cavi sottomarini di circa 240 km e potenza fino a 1.000 MW tra l’approdo in Puglia (Melendugno) e l’approdo in Grecia (Tesprozia) e due elettrodotti terrestri in corrente continua di 50 km che uniranno la stazione di Galatina all’approdo di Melendugno.

L’intervento consentirà la gestione in sicurezza dell’intera zona Sud e favorirà approvvigionamenti efficienti di energia, grazie alla possibilità di abilitare nuove risorse attraverso il coupling del mercato elettrico e di mantenere lo scambio di energia tra i due Paesi anche in presenza di manutenzioni.