
Si è inaugurata il 30 ottobre a Spazio Murat la mostra “INA-Casa Via del Mare: performance di parola tra gesto e architettura”, a cura di studioconcreto (Laura Perrone e Luca Coclite). Il progetto propone una riflessione critica sull’eredità e la valorizzazione del patrimonio edilizio legato al piano INA-Casa (1949–1963), uno dei più significativi interventi di edilizia residenziale pubblica del secondo dopoguerra, ponendo l’attenzione tanto sulla sua conservazione quanto sulla possibilità di integrare nuovi elementi progettuali capaci di innescare possibilità di relazione e costruzione di comunità. La mostra, in programma fino al 23 novembre, prevede anche alcune aperture straordinarie per sabato e domenica 1 e 2 novembre (ore 12.00 – 20.00), domenica 16 e 23 novembre (ore 9.30 – 18.00).
La serata inaugurale si è aperta con un’introduzione dei curatori, seguita da una visita guidata attraverso il percorso espositivo. La mostra infatti esplora le nozioni di abitare, domesticità e memoria coinvolgendo artiste, artisti ed esperti da ambiti differenti e accomunati dall’interesse per le relazioni tra corpo, architettura e linguaggio.
Con questa nuova esposizione, Spazio Murat conferma il suo ruolo di hub culturale e artistico della città di Bari, punto di incontro tra arte contemporanea, architettura e territorio, mosso dall’obiettivo di rendere l’arte sempre più centrale nella vita della città. «Nel 2025 – spiega la responsabile di Spazio Murat Giusy Ottonelli – la nostra programmazione sta ponendo un accento particolare sul tema del paesaggio, inteso come elemento vivo e mutevole, da esplorare attraverso linguaggi diversi. Questa mostra è un laboratorio di sguardi, un esercizio di riappropriazione dello spazio e del tempo, dove la forma architettonica si fa linguaggio e la comunità torna ad abitare il senso stesso del costruire, trascendendo la funzione materiale per restituire all’abitare la sua vocazione artistica e soprattutto politica».
«Intervenire nello storico quartiere INA-Casa di via del Mare a Lecce ha rappresentato per studioconcreto un’importante occasione progettuale e culturale, un innesco che ci ha permesso – per citare Édouard Glissant – di “agire nel nostro luogo pensando con il mondo”. – spiegano Laura Perrone e Luca Coclite -. All’interno di questo luogo nasce uno dei progetti più significativi di studioconcreto: Performance di parola tra gesto e architettura, un ciclo di azioni performative pensate come strumenti pedagogici radicali da attivare nello spazio pubblico. Il progetto si inserisce coerentemente nella ricerca di studioconcreto sulle relazioni tra corpo, architettura e dinamiche socio-spaziali, alimentando una riflessione critica sulle forme dell’abitare e sulle possibilità di riattivare lo spazio pubblico attraverso pratiche artistiche e performative. Questo approccio ha rappresentato una matrice teorica e operativa per ripensare l’attivazione urbana come pratica culturale e relazionale, capace di generare partecipazione, gioco, esperienza collettiva e interazione diretta».
La mostra
“INA-Casa Via del Mare” si configura come un dispositivo di ricerca multidisciplinare che studioconcreto porta avanti sin dalla sua fondazione nel 2018 nel quartiere INA-Casa di Via del Mare a Lecce, e che continua a interrogare il senso dell’abitare contemporaneo e i processi di trasformazione urbana.
Il percorso espositivo presenta testi, materiali d’archivio e opere di artisti per offrire chiavi di lettura inedite sul tema della casa e sul ruolo degli spazi collettivi. In mostra un focus sul progetto “performance di parola tra gesto e architettura” intreccia contributi di artisti quali Gianfranco Baruchello, Chiara Camoni, Giuseppe De Mattia e Claire Fontaine, accanto al regista Damiano Damiani, al fotografo Guido Guidi e alla dancemaker Cristina Kristal Rizzo, per indagare la rilevanza storica, architettonica e sociale del piano nazionale INA-Casa e più largamente le trasformazioni politiche del paesaggio urbano e il ruolo degli spazi collettivi nella costruzione dell’esperienza quotidiana.
Promosso dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e fortemente voluto da Amintore Fanfani, il piano INA-Casa fu istituito con la Legge 28 febbraio 1949, n. 43, intitolata Provvedimenti per incrementare l’occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per lavoratori, con l’intento di attivare il mercato del lavoro e favorire la ripresa economica del Paese attraverso la costruzione di alloggi destinati ai lavoratori.
Un approfondimento nella mostra allestita a Spazio Murat è dedicato al complesso INA-Casa di Via del Mare a Lecce, primo lotto abitativo approvato dalla Commissione Comunale Edilizia della città: un caso emblematico per comprendere il dialogo tra le istanze del piano nazionale e le specificità del contesto urbano e sociale locale in cui si è innestato, offrendo così una riflessione più ampia sui processi di trasformazione in atto all’interno di questo rilevante patrimonio dell’architettura moderna.
All’interno della mostra trovano spazio anche le celebri formelle policrome identificative del Piano INA-Casa, realizzate da artisti come Pietro De Laurentiis, Guerrino Tramonti e Publio Morbiducci. Questi manufatti, simbolo dell’identità visiva del piano, testimoniano la volontà di costruire non solo case, ma vere e proprie comunità partecipi e coese.
Informazioni
INA-Casa Via del Mare: performance di parola tra gesto e architettura
A cura di studioconcreto (Laura Perrone e Luca Coclite)
Contributo scientifico: Andrea Mantovano
Date: 30 ottobre – 23 novembre 2025
Inaugurazione: giovedì 30 ottobre, ore 18.30
Luogo: Spazio Murat, Piazza del Ferrarese – Bari
Biglietti:
Intero €3 | Ridotto €1 (accompagnatori disabili, over 65, under 18) | Gratuito per persone disabili e bambini fino ai 10 anni
Partner: Arca Sud Salento, Archivio Storico Ina Assitalia
Con il contributo di: SPRECH, IMAGO PLUS, Dmb Italia e Pepe Graphic.

