Torna in scena all’ex Convento dei Teatini di Lecce “MITIKA”, rassegna teatrale dedicata agli archetipi eterni del Mito

“MITIKA”, IL TEATRO CHE SFIDA I MILLENNI

TRE SPETTACOLI A LECCE PER RACCONTARE I DESTINI DELL’ESSERE

Torna tra agosto e settembre a Lecce la rassegna ideata da Aletheia per raccontare il Mito nella contemporaneità

“De te fabula narratur”, ovvero il Mito, la sua forza archetipica, la sua eterna capacità di raccontare l’animo umano, le sue vittorie, le sue sofferenze. Dopo una pausa di riflessione di qualche anno torna in scena a Lecce, alla sua quinta edizione, “Mitika – Teatro e mito nella contemporaneità”, organizzata dal Comune di Lecce in collaborazione con Puglia Culture. La rassegna teatrale sarà in scena quest’anno in uno dei luoghi “mitici” del capoluogo barocco – l’ex Convento dei Teatini, nel cuore del centro storico di Lecce con tre spettacoli altamente rappresentativi della condizione umana, sostanzialmente immutata e immutabile al di là del tempo e dello spazio.

L’“Oreste” di Euripide con Pino Quartullo (19 agosto), “Maledetta primavera” (8 settembre) con Daria Paoletta, “Pluto” di Aristofane nella versione de I  Sacchi di Sabbia/Compagnia Lombardi-Tiezzi (20 settembre).

Al centro della rassegna, nata nel 2015 da un’intuizione dell’attrice Carla Guido – che ne è la direttrice artistica – l’idea di una vulnerabilità dell’essere umano al cospetto della volontà capricciosa degli dei, una “hybris” al contrario che fa dell’uomo fuscello in balìa del vento lunatico del divino. Una condizione cui l’uomo però può scegliere di reagire con la disperazione oppure con l’ironia, come dimostrano i tre spettacoli in cartellone.

Spiega il sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone: “La rassegna “Mitika”, realizzata in collaborazione con il Consorzio Puglia Culture, offre al pubblico l’occasione straordinaria di riappropriarsi della bellezza e della genialità dei grandi classici del teatro. Le rappresentazioni di autori come Euripide e Aristofane, di eterna attualità, trovano a Lecce il luogo ideale per esprimere la loro intramontabile forza espressiva. Mi auguro che ad accostarsi a questa bellezza siano soprattutto i giovani, perché il patrimonio del teatro classico è quel bagaglio di cultura che ci accompagna e ci guida in ogni tappa della nostra vita”. Aggiunge Paolo Ponzio, presidente di Puglia Culture: “Sosteniamo la rassegna “Mitika” per ribadire con forza il valore del teatro, e più in generale, della cultura nella costruzione di una coscienza civica collettiva profonda e consapevole. Il mito, con la sua potenza simbolica e narrativa, attraversa i secoli e continua a parlare all’essere umano, alle sue fragilità e al suo desiderio di riscatto. In un tempo che sembra aver smarrito il senso del sacro e del simbolico, “Mitika” restituisce centralità alla riflessione e al sentire dell’umano. Puglia Culture è orgogliosa di essere al fianco di un progetto che coniuga qualità artistica, ricerca drammaturgica e un forte radicamento nel territorio”. Ancora Giulia Delli Santi, responsabile delle Attività teatrali di Puglia Culture: “La programmazione di “Mitika” con linguaggi differenti, tutti potentemente radicati nella forza del teatro, riesce a parlare a pubblici diversi. Il passato e il presente si incontrano, e il mito parla ancora, oggi, di noi. Dalla classicità di “Oreste”, rivisitata con rigore e intensità, alla poesia dolente e contemporanea di “Maledetta primavera”, fino alla satira scatenata e visionaria di “Pluto”, “Mitika” è un percorso attraverso il mito, le emozioni, ma anche attraverso gli strumenti espressivi del teatro, che si fa luogo di ascolto, di domande, di scoperta”.

Tutto, d’altronde, è contenuto e ha origine nel Mito, “dalla filosofia alla medicina, dalla psicologia all’astronomia”, conclude Carla Guido. “Ho compreso il valore del Mito da giovanissima, confrontando spesso con i grandi autori classici le mie tante incertezze del divenire adulta. Da questo ho compreso il valore e l’utilità pedagogica di questo genere artistico fortemente, assolutamente contemporaneo, e da donna di teatro ho voluto condividere con la città di Lecce, immensamente ricca di storia – non solo classica – un progetto che nutre la vita, perché il teatro ha sempre dato allo spettatore l’opportunità reale di confronto delle culture, della propria anima spirituale, di quella pragmatica, di quella politica”. Obiettivo, ancora una volta, la catarsi: “Tre linguaggi – il tragico, l’epico, il farsesco – per rappresentare l’umana natura e per consentirci di esorcizzare con una lacrima o una risata il dolore del vivere. Lecce si riappropria dunque del valore eterno del Mito grazie all’amministrazione Poli Bortone e a Puglia Culture, che continuano a credere in questa iniziativa, e ad Aletheia Teatro, scintilla iniziale di questa idea”.