
- Registri per la trasparenza che specificano i servizi di rappresentanza di interessi, il loro finanziamento e i paesi terzi che rappresentano
- Forti garanzie introdotte dai deputati per evitare l’etichettatura negativa delle entità registrate
- Le nuove norme sono una risposta alle crescenti preoccupazioni per le ingerenze straniere nelle democrazie dell’UE
Le nuove norme mirano ad aumentare la trasparenza e la fiducia del pubblico nelle politiche e nel processo decisionale senza essere indebitamente onerose o limitare il legittimo impegno civico.
Giovedì la commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori ha adottato la sua posizione sui nuovi requisiti di trasparenza per le attività di rappresentanza di interessi svolte da paesi terzi. La direttiva mira ad affrontare la crescente natura transfrontaliera delle attività di lobbying e la potenziale influenza straniera nei processi democratici.
I deputati hanno perfezionato la proposta originaria della Commissione introducendo definizioni e garanzie più chiare contro la stigmatizzazione dell’impegno legittimo o del sostegno finanziario fornito alle entità coperte dalle norme.
Tipo di attività coperte
Le norme si applicano alle attività di rappresentanza degli interessi (fornite dietro pagamento o altri tipi di remunerazione) volte a influenzare la politica, la legislazione o il processo decisionale nell’UE. Ciò può includere l’organizzazione o la partecipazione a riunioni e conferenze, il contributo a consultazioni o audizioni, campagne di comunicazione (compreso l’uso di influencer sui social media), la preparazione di documenti programmatici, la proposta di progetti di modifica e sondaggi.
Non si applicano alle funzioni ufficiali governative e diplomatiche, ai servizi dei media, alla consulenza legale e alla ricerca accademica. I deputati hanno inoltre ristretto il campo di applicazione per proteggere le attività delle organizzazioni della società civile (OSC). Il finanziamento di base o il sostegno finanziario attraverso un sistema di sovvenzioni di donatori di paesi terzi non devono essere considerati remunerazione se non sono correlati all’attività di lobbying.
Garanzie contro la stigmatizzazione
In contrasto con le leggi sugli “agenti stranieri” di alcuni paesi, i deputati ribadiscono che questa direttiva non intende etichettare negativamente alcuna entità, comprese le organizzazioni della società civile, né limitare lo spazio civico. Non può essere utilizzato per vietare qualsiasi attività o esigere trasparenza per i finanziamenti di paesi terzi non correlati all’attività di lobbying.
Responsabilità democratica
La nuova direttiva istituisce registri nazionali obbligatori che devono essere istituiti e mantenuti da autorità nazionali indipendenti, che garantiranno che le informazioni siano fattuali. I deputati vogliono che questi registri siano interconnessi tramite un portale centralizzato e sottolineano che la registrazione in sé non dovrebbe portare a un clima di sfiducia
Citare
La relatrice Adina Vălean (PPE, Romania) ha dichiarato: “Non abbiamo adottato la nostra posizione su questa direttiva per effetto retorico, ma perché i cittadini lo hanno chiesto. Vogliono sapere quali voci e quali soldi modellano le nostre leggi. L’81% degli europei è preoccupato che il denaro dei paesi terzi influenzi i nostri processi decisionali. La direttiva risponde a questa preoccupazione. Non impone alcuna colpa, solo rivelazione. E’ stata adottata con il sostegno di diversi gruppi politici, dimostrando che abbiamo affrontato un’ampia gamma di questioni tecniche, preoccupazioni ideologiche e legittimi timori di conseguenze indesiderate. In tal modo, abbiamo costruito uno strumento per proteggere le nostre democrazie, stabilendo i requisiti minimi di trasparenza che ogni cittadino merita”.
Passaggi successivi
Il progetto di relazione è stato adottato con 35 voti favorevoli, 4 contrari e 8 astensioni. La questione sarà discussa e votata nella sessione plenaria del 24-27 novembre a Strasburgo. I colloqui interistituzionali potranno iniziare una volta che il Parlamento e il Consiglio avranno adottato le rispettive posizioni.
Sfondo
Le attività di rappresentanza di interessi, note come attività di lobbying, sono trattate dagli Stati membri in modo diverso, spesso istituendo registri per la trasparenza obbligatori o volontari. Attualmente, solo 16 Stati membri hanno adottato misure per regolamentare le attività di rappresentanza di interesse generale. Ciò sta causando ostacoli al mercato e una concorrenza impari. Inoltre, potrebbe spingere la rappresentanza degli interessi verso gli Stati meno regolamentati per eludere regole più severe.

